Fondi UE 2014-2020: infrastrutture, opportunita’ per PA e imprese italiane

Evento ANCE - Roma 23.06.2015Ridefinire l'approccio italiano nell'accesso ai fondi europei. Questo il messaggio lanciato da esperti, professionisti, rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, durante la conferenza ‘Fondi UE 2014-2020: tutti i finanziamenti per infrastrutture, rigenerazione urbana ed efficienza energetica’, organizzata da FASI.biz e AREL, presso la sede dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), a Roma.

I fondi europei della programmazione 2014-2020 rappresentano una risorsa importante per imprese ed enti pubblici italiani, che possono accedervi sia tramite i Programmi operativi nazionali e regionali a valere sul FESR, sul FSE e sul FEASR, molti dei quali in via di approvazione, che attraverso quelli a gestione diretta, come il Programma europeo per la ricerca Horizon 2020 e il Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility-CEF).

Informazione e formazione, primo passo per accedere ai fondi UE

L’accesso ai fondi europei richiede da un lato la conoscenza della programmazione comunitaria, dall’altro le competenze necessarie per la redazione di progetti che rispondano alle richieste dell’Unione. La Commissione Ue, ha spiegato Vittorio Calaprice, analista politico e responsabile delle relazioni istituzionali della rappresentanza in Italia della Commissione europea, aiuta le parti interessate ad ottenere informazioni sulle opportunità di finanziamento offerte dall'Unione tramite giornate informative e corsi di formazione.

Anche l’Associazione Real Estate Ladies, ha commentato Angela Silvana Ladogana di AREL Italia, sostiene professioniste e manager che operano nel settore del real estate italiano nello sviluppo di iniziative e progetti per contribuire alla crescita delle professionalità e all'innovazione in uno dei settori storici dell'economia italiana.

In questo scenario “anticipare la conoscenza e lo studio delle misure e delle modalità di intervento stabilite nei Programmi operativi di sviluppo è il primo passo per ottenere fondi UE”, ha dichiarato Andrea Gallo, editore di FASI.biz. I Programmi europei a gestione diretta offrono numerose opportunità di investimento per il settore delle infrastrutture, da Horizon 2020, dotato di un budget di circa 80 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, al Meccanismo per collegare l’Europa, con uno stanziamento di oltre 33,2 miliardi di euro, ripartiti tra i settori trasporti, energia e telecomunicazioni.

Guardando ai Programmi europei a gestione indiretta, è importante ricordare per gli investimenti infrastrutturali, da un lato, il PON Infrastrutture reti e il PON Città metropolitane, la cui approvazione da parte di Bruxelles è attesa per fine luglio, che dispongono, rispettivamente, di risorse per 2,5 miliardi e oltre 892 milioni di euro; dall’altro, i POR, in particolare i POR FESR, che prevedono tra le linee di intervento anche i temi della rigenerazione urbana e dell'efficienza energetica.

Fondi strutturali, il ruolo delle amministrazioni locali

In Italia i fondi europei vengono spesso visti come risorse aggiuntive da reperire nei Programmi operativi nazionali e regionali, ha commentato Antonio Gennari, vice-direttore ANCE. Per cogliere pienamente le opportunità offerte dalla programmazione 2014-2020 “l'Italia deve cambiare approccio nella gestione dei fondi strutturali”, ha spiegato Gennari, invitando i Comuni e le amministrazioni locali a progettare e programmare gli interventi iniziando dai bisogni dei rispettivi territori.

Il cambiamento di approccio nella gestione dei fondi strutturali richiede il coinvolgimento delle amministrazioni locali, ha proseguito Giorgio Martini, dirigente dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, il cui ruolo è di primaria importanza sia nella scelta delle aree tematiche prioritarie che nella definizione dei criteri di accesso ai Programmi operativi regionali. Alcune Regioni, come la Toscana, per recuperare il ritardo nell’approvazione dei POR da parte della Commissione, hanno scelto di creare un fondo di anticipazione per avviare i primi bandi della programmazione 2014-2020.

Per far crescere la capacità delle amministrazioni di gestire i fondi Ue, ha proseguito Martini, la nuova programmazione prevede che presentino un piano di rafforzamento amministrativo, indicando le carenze registrate nel periodo precedente (2007-2013) e la strategia d’azione per il nuovo settennato.

Fondi UE, il ruolo dei professionisti e dei PPP

Data la complessità dei temi trattati dai Programmi operativi nazionali e regionali, ha evidenziato Adriano Ferracuti, senior economist presso il Dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio, “i professionisti devono avvicinarsi alle pubbliche amministrazioni, mettendo a disposizione le proprie competenze”, attraverso accordi di conciliazione.

Tra i documenti dell’Ue da tenere a mente per sfruttare al meglio le risorse europee, ha continuato Ferracuti, c’è il regolamento europeo n. 1303-2013 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Si tratta di un documento cardine per garantire la realizzazione in Italia di progetti di sviluppo locale che siano sostenibili anche da un punto di vista finanziario.

La sostenibilità finanziaria è alla base anche dei partenariati pubblico-privato, ancora poco sviluppati in Italia. Secondo Ferracuti questa carenza è legata all’assenza di un equilibrio economico-finanziario negli studi di fattibilità per la creazione di nuovi PPP.

Sebbene l'Italia abbia ridefinito la governance nazionale per la gestione dei fondi strutturali, ha continuato Francesco Tufarelli, consigliere giuridico del sottosegretario agli Affari europei della Presidenza del Consiglio, è necessario che le autorità di gestione stabiliscano al più presto le rispettive strutture, al fine di garantire il giusto supporto a pubbliche amministrazioni e imprese, anche in vista di futuri partenariati pubblico-privato.

L’obiettivo è definire una guida politica che aiuti le Regioni, soprattutto quelle del Sud Italia, a cogliere tutte le opportunità offerte dai fondi europei, con particolare attenzione agli interventi previsti dall’Agenda digitale.

I partenariati pubblico-privato sono uno strumento di primaria importanza anche nell’accesso ai Programmi europei a gestione diretta, ha ricordato l’architetto Guendalina Salimei di Tstudio Architettura & Design, che, con l’Università la Sapienza di Roma, sta partecipando ad un bando del programma Horizon 2020 per la ristrutturazione degli edifici storici dal punto di vista energetico.

Sul fronte dei fondi nazionali, invece, l’architetto Laura Scrimieri di LEED Green Associate, Studio Officine Green Building, ha spiegato l’utilità dei protocolli di certificazione ambientale nella richiesta di finanziamenti per progetti di sviluppo urbano sostenibile.

Links
Partenariati Pubblico Privato-PPP - opportunita' da fondi Ue 2014-2020
Fondi Ue 2014-2020: adottati PON Cultura e 11 POR FESR