Corte dei Conti Ue: finanziamenti Garanzia Giovani insufficienti

Group Job Search at Gvahim ('Gvahim 20')Inadeguatezza dei finanziamenti, mancata definizione del concetto di "offerta qualitativamente valida" e assenza di un sistema di monitoraggio dei risultati. Sono questi i tre punti critici individuati dalla Corte dei Conti europea nel rapporto di valutazione sul programma Garanzia giovani.

Il programma Garanzia giovani è stato adottato nel 2013 dal Consiglio dei Ministri dell'Ue per contrastare la disoccupazione giovanile negli Stati membri. Attraverso i piani nazionali di attuazione del programma, i Paesi Ue devono garantire ai giovani tra i 15 e i 29 anni un'offerta formativa o lavorativa entro quattro mesi dal termine del periodo di istruzione o dall'inizio della disoccupazione.

A due anni dall’approvazione dell’iniziativa, la Corte dei Conti europea ha redatto una valutazione sull’implementazione della Garanzia giovani, incentrata sui piani di attuazione del programma in cinque Stati membri: Francia, Irlanda, Italia, Lituania e Portogallo. La Corte rende noto che nessuno dei cinque Paesi ha fornito informazioni sui costi stimati per l’attuazione delle riforme strutturali necessarie all’attuazione della Garanzia giovani sul territorio nazionale.

Dall’analisi del programma emergono tre ostacoli principali che, se non risolti, rischiano di mettere a repentaglio l’efficacia della Garanzia giovani negli Stati membri. I rischi in questione sono:

  1. inadeguatezza dei finanziamenti,
  2. vaghezza sul significato dell'espressione "offerta qualitativamente valida",
  3. assenza di un sistema di monitoraggio dei risultati.

Inadeguatezza dei finanziamenti

Lo strumento Garanzia giovani è finanziato sia dall’Ue e che dagli Stati membri. Per l’attuazione del programma l’Unione ha stanziato, tramite l’Iniziativa per l’occupazione giovanile (YEI) e il Fondo Sociale Europeo (FSE), 12,7 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Secondo la Corte dei Conti, le risorse stanziate non sarebbero adeguate per la corretta implementazione del programma, il cui obiettivo è contrastare la disoccupazione giovanile in Europa, attualmente a quota 22%, con picchi superiori al 50% in Grecia e Spagna.

All’inadeguatezza dei fondi disponibili si aggiunge anche l’assenza di una valutazione d’impatto del programma, che la Commissione europea avrebbe dovuto redigere specificando costi e benefici attesi, come avviene per tutte le grandi iniziative dell’Unione. Inoltre, 9 Stati membri (Estonia, Spagna, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Polonia, Svezia e Regno Unito) non hanno fornito alla Commissione europea informazioni chiare su come intendono investire le risorse nazionali per l’attuazione del programma.

In base alle stime della Commissione Ue, il budget complessivo della Garanzia giovani, tra i fondi europei e nazionali, dovrebbe ammontare a 16,7 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, con una corretta gestione delle risorse, il costo di attuazione del programma potrebbe raggiungere potenzialmente i 21 miliardi di euro all’anno.

Offerte qualitativamente valide

Nella raccomandazione del 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani, il Consiglio invita gli Stati membri a “garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale”. Nel documento, sottolinea la Corte dei Conti, manca però una chiara definizione dell’espressione “offerta qualitativamente valida”, rischiando di causare un’attuazione del programma non efficace.

La Corte ha pertanto individuato alcuni aspetti salienti per poter definire una “offerta qualitativamente valida”:

  • durata del contratto,
  • tipologia di contratto,
  • remunerazione (in relazione al costo della vita nello Stato membro in questione),
  • competenze e qualifiche.

Sulla base del principio di sussidiarietà, sottolinea la Corte, l’Ue avrebbe potuto individuare una serie minima di caratteristiche per la definizione di una “offerta qualitativamente valida”, lasciando agli Stati membri una certa flessibilità nello stabilire i propri standard.

Monitoraggio dei risultati

La Corte ha rilevato che la Commissione Ue deve ancora sviluppare un sistema di monitoraggio completo dei risultati del programma. Lo sviluppo di un meccanismo di monitoraggio delle misure previste dalla Garanzia giovani è necessario per una gestione intelligente delle risorse e una corretta implementazione del programma.

Raccomandazioni

Alla luce degli ostacoli individuati nella valutazione della Garanzia giovani, la Corte ha redatto alcune raccomandazioni:

  • gli Stati membri dovrebbero fornire un quadro chiaro e completo sui costi previsti per l’implementazione delle misure volte a contrastare la disoccupazione giovanile;
  • la Commissione Ue dovrebbe promuovere una serie di “attributi qualitativi” per individuare le offerte di lavoro, apprendistato e tirocinio ammissibili a un supporto europeo;
  • la Commissione europea dovrebbe sviluppare un sistema di monitoraggio della Garanzia giovani che copra sia le riforme strutturali sia le misure indirizzate ai singoli individui. I risultati dovrebbero essere comunicati sia al Parlamento europeo che al Consiglio.

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Rapporto

Photo credit: GVAHIM / Foter / CC BY-NC-ND