Ddl Concorrenza - Confindustria, attenzione a norme su notai, carburanti e fondi pensione

Marcella PanucciGiudizio positivo di Confindustria sul disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza. Per il direttore generale dell'associazione degli industriali Marcella Panucci, però, andrebbero riviste le norme sui notai, sulla distribuzione di carburanti e sui fondi pensione.

In linea generale, ha spiegato Marcella Panucci, intervenendo in audizione presso le commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera, il disegno di legge ha il merito di riprendere buona parte dei suggerimenti dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Apprezzabili per Confindustria gli interventi in materia di servizi professionali, con qualche dubbio sulla misura che limita la riserva legale prevista per i notai per gli atti di compravendita di alcune tipologie di immobili. Al di là del fatto che i notai garantiscono la certezza del diritto nelle compravendite immobiliari, questa norma, secondo la Panucci, non rimette in discussione la riserva legale, ma attribuisce agli avvocati, quindi ad altri professionisti, la possibilità di stipulare questi atti. Sarebbe allora preferibile aumentare il numero dei notai, quindi agire sull'offerta e rendere più concorrenziali i distretti, anziché estendere l'esclusiva.

Giudizio positivo per la norma che chiarisce che le società di ingegneria sono legittime e possono partecipare a competizioni pubbliche al pari dei singoli professionisti, e sui provvedimenti diretti a ridurre i costi delle assicurazioni e le frodi nel campo dell'Rc Auto.

Del tutto assente, invece, ha rilevato la Panucci, il tema delle società partecipate degli Enti locali, già oggetto di diverse segnalazioni del garante non solo per gli oneri sui bilanci pubblici, ma anche per il loro impatto sulla concorrenza ai danni delle imprese private.

Sulla distribuzione dei carburanti, la Panucci ha ricordato che il sistema attuale concorre anche alla realizzazione di alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile che l'apertura alla piena concorrenza non assicura. Un'obiezione in linea con quelle sottoposte alla Camera da Assopetroli, secondo cui la proposta di eliminare l'obbligo previsto dal decreto-legge n. 112-2008 per i nuovi entranti di diversificare la propria offerta con il metano o il Gpl non è utile ai fini della concorrenza e rischia di scoraggiare il ricorso ai carburanti più sostenibili e che hanno una diffusione ancora inadeguata.

Perplessità anche sulla norma che consente la portabilità dei contributi versati ai fondi pensione negoziali a quelli promossi dalle banche e ai piani individuali di previdenza delle assicurazioni. Le associazioni datoriali e i sindacati si sono impegnati per promuovere l'adesione alla previdenza complementare, la cui tenuta potrebbe essere minacciata dal'instabilità dei tempi di adesione di un soggetto allo stesso fondo, ha avvertito la Panucci, sollecitando una riforma complessiva del settore della previdenza complementare, piuttosto che interventi spot che rendono incerto il futuro di questi strumenti.

Sul tema è intervenuta alla Camera anche Assofondipensione, secondo cui la norma, tra l'altro non richiesta dall'Autorità garante della concorrenza, finisce per mettere sullo stesso piano i fondi pensione negoziali, che sono dei veicoli, quindi elementi di domanda, e i piani individuali di previdenza, che sono dei prodotti, quindi elementi di offerta. Se introduciamo questa riforma, ha avvertito l'associazione, i fondi si troveranno a dover fronteggiare rischi di spostamento dell'aderente e saranno costretti a investire a breve termine, e non nel lungo periodo e a sostegno dell'economia reale come auspicato dal Governo.

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