DPCM 9 luglio 2014: lo statuto dell'Agenzia per la coesione territoriale

Palazzo Chigi - Author: Simone Ramella / photo on flickr Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 luglio 2014, pubblicato il 19 agosto in Gazzetta ufficiale, è stato approvato lo Statuto dell'Agenzia per la coesione territoriale, istituita dal decreto-legge n. 101/2013.

Fini istituzionali e compiti dell'Agenzia

L'Agenzia per la coesione territoriale, sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri e al controllo della Corte dei Conti, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, contabile e di bilancio. Il suo compito è rafforzare l'azione di programmazione e coordinamento degli investimenti finanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione.

In particolare, l'Agenzia:

  • monitora i programmi operativi e gli interventi della politica di coesione;
  • fornisce sostegno e di assistenza tecnica alle amministrazioni che gestiscono programmi europei o nazionali con obiettivi di rafforzamento della coesione territoriale;
  • vigila sulla realizzazione dei progetti che utilizzano i Fondi strutturali e di investimento Ue ed il Fondo per lo Sviluppo e la coesione;
  • promuove la qualità, l'efficacia e la trasparenza delle attività di programmazione e attuazione degli interventi;
  • può assumere le funzioni dirette di Autorità di gestione di programmi o di specifici progetti o a carattere sperimentale, sentite le amministrazioni titolari.

Organi

Gli organi dell'Agenzia sono:

  • il Direttore generale;
  • il Comitato direttivo;
  • il Collegio dei revisori dei conti.

Il Direttore generale, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, viene scelto tra personalità che posseggano elevate competenze e comprovata esperienza nelle materie delle politiche di coesione. Durante il CdM del 10 luglio il premier Matteo Renzi ha reso nota l'intenzione di affidare l'incarico di Direttore dell'Agenzia a Maria Ludovica Agrò, attuale Direttore generale per la Politica regionale unitaria comunitaria del ministero dello Sviluppo economico.

In carica per tre anni, con una sola possibilità di rinnovo, il Direttore non può condurre altre attività professionali, nè intrattenere rapporti di lavoro subordinato pubblico o privato. In quanto legale rappresentante dell'Agenzia e responsabile della sua gestione, a lui spetta presentare, entro il 31 gennaio di ogni anno, un piano triennale, ma aggiornato annualmente, contenente obiettivi, risultati attesi e finanziamenti da accordare all'Agenzia stessa. Il trattamento economico complessivo del Direttore non può superare quello massimo previsto per i Capi Dipartimento del Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Direttore presiede il Comitato direttivo, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e composto da due dirigenti dei principali settori di attività dell'Agenzia e da due rappresentanti delle Amministrazioni territoriali designati dalla Conferenza unificata. I componenti del comitato restano in carica tre anni, con una sola possibilità di rinnovo, e non ricevono alcuna forma di compenso.

Infine, il Collegio dei revisori dei conti è composto da un Presidente, designato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, e da due membri, di cui uno indicato dal Ministero dell'Economia e l'altro dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, scelti fra gli iscritti al Registro dei revisori legali o tra persone in possesso di specifica professionalità. L'incarico, triennale, con una possibilità di rinnovo, è a carico del bilancio dell'Agenzia.

Organizzazione

Un regolamento, adottato, previo parere del Comitato direttivo, dal direttore e approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, determina l'organizzazione dell'Agenzia in settori di attività. L'organico è fissato in 200 unità e può comprendere personale in posizione di comando, fuori ruolo, distacco, o analogo istituto previsto dalle Amministrazioni di provenienza e personale di ruolo assunto mediante concorso pubblico.

Links
DPCM 9 luglio 2014 - GURI 19 agosto 2014

Photo credit: Simone Ramella / Foter / Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)