Politica Agricola Comune-PAC 2014-2020: ok definitivo a decreto attuativo

Fonte: ConsiliumAggiornamento 17.12.2014 Il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il decreto con le disposizioni attuative della Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020. A disposizione, circa 52 miliardi di euro.

Il decreto aveva ricevuto un primo via libera dal Consiglio dei Ministri ad agosto ed era stato trasmesso a Bruxelles per l'ok della Commissione europea. Ora, dopo l'adozione dell'Accordo di partenariato 2014-2020 da parte dell'Esecutivo Ue, il testo ha ricevuto l'ok definitivo.

Dei 52 miliardi di euro assegnati all'Italia nell'ambito della Politica agricola comune 2014-2020:

  • circa 27 miliardi di euro, a valere su fondi Ue, sono destinati ai pagamenti diretti del I pilastro;
  • circa 21 miliardi di euro servono a finanziare le misure per lo sviluppo rurale del II pilastro, a valere per il 50% sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), mentre il restante 50% è coperto dal cofinanziamento nazionale;
  • circa 4 miliardi di euro sono diretti ai finanziamenti dell’OCM (Organizzazione comune di mercato).

Pagamenti diretti

Agricoltore attivo

I pagamenti diretti saranno destinati solo ad agricoltori in attività e ne saranno esclusi tutti coloro che rientrano nella negative list europea e in quella integrativa approvata a livello nazionale. Niente risorse quindi per: aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, soggetti che svolgono intermediazione bancaria, finanziaria e/o commerciale, società, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono attività di assicurazione e/o di riassicurazione, PA, eccetto enti che svolgono attività formative e/o sperimentazione in campo agricolo e quelli che hanno la gestione degli usi civici.

Presentazione delle domande

Gli agricoltori attivi devono presentare la domanda di contributo entro il 15 maggio 2015 e rientrare in una delle condizioni indicate:

  • non aver ricevuto pagamenti diretti per l’anno 2013,
  • non aver percepito pagamenti diretti per l’anno 2013 e aver coltivato prodotti ortofrutticoli, patate da consumo, patate da seme o piante ornamentali su una superficie minima di cinquemila metri quadrati o vigneti,
  • aver ottenuto nell’anno 2014 l'assegnazione di diritti all'aiuto dalla riserva nazionale;
  • non aver mai avuto in proprietà o in affitto diritti all'aiuto ed essere in grado di documentare, al 15 maggio 2013, l'esercizio dell'attività agricola.

La dimensione minima per azienda per poter presentare domanda è fissata in 5mila metri quadrati.

Criteri di priorità

Alcune priorità orientano l'assegnazione dei diritti agli aiuti:

  • giovani agricoltori e agricoltori che iniziano l’attività,
  • rischio di abbandono,
  • svantaggi specifici,
  • agricoltori in casi di forza maggiore o circostanze eccezionali,
  • aumento lineare permanente dei diritti all’aiuto.

Degressività degli aiuti

L’importo del pagamento di base da concedere a un agricoltore è ridotto annualmente del 50% per la parte eccedente i 150mila euro e del 100% qualora l’importo così ridotto superi i 500mila euro, solo per la parte che supera tale soglia.

Prima di procedere all’applicazione della riduzione, dal pagamento di base sono sottratti i costi relativi a salari e stipendi legati all’esercizio di un’attività agricola e forestale effettivamente pagati e dichiarati dall’agricoltore nell’anno civile precedente.

Greening

Alle politiche di inverdimento è riservato il 30% del massimale nazionale e del pagamento per azienda. Gli agricoltori che hanno diritto al regime di pagamento di base dovranno quindi rispettare le pratiche agricole greening, cioè:

  • la diversificazione delle colture,
  • il mantenimento di prati permanenti,
  • la creazione di aree di interesse ecologico,

per non perdere parte delle risorse cui avrebbero diritto.

Un successivo decreto ministeriale individuerà le cosiddette pratiche equivalenti che gli agricoltori possono far valere come greening, perchè generano benefici per clima e ambiente pari o superiori a quelli attesi dalle tre modalità indicate a livello Ue.

Giovani e piccoli agricoltori

La nuova PAC prevede un regime di favore per i giovani agricoltori, cioè una persona fisica, con età inferiore ai 40 anni nell’anno di presentazione della domanda, che si insedia per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda o che sia già insediata in un’azienda agricola nei cinque anni che precedono la prima presentazione dell'istanza nell’ambito del regime di pagamento di base.

Per le aziende agricole condotte da under 40 è previsto un incremento del 25% degli aiuti diretti, a valere su una riserva pari a 80 milioni di euro.

A favore dei piccoli agricoltori è invece previsto un regime semplificato con importo forfettario che non supera i 1.250 euro l’anno, insieme all'esenzione dagli impegni previsti per il greening.

Sostegno accoppiato

Gli aiuti destinati al sostegno accoppiato sono così ripartiti:

  • Zootecnia da carne e da latte: 210.500.000 euro;
  • Piano proteico e grano duro: 95.400.000 euro;
  • Seminativi: 50.800.000 euro;
  • Olivicoltura: 70.000.000 euro.

Sviluppo rurale

Le risorse destinate sviluppo rurale, pari a 20,86 miliardi di euro, sono assegnate per 18,62 miliardi all'attuazione dei Programmi di sviluppo rurale (PSR) regionali e per i restanti 2,24 miliardi ai due Programmi nazionali 'Rete Rurale nazionale' e 'Gestione del rischio, infrastrutture irrigue e biodiversità animale'.

"Abbiamo fatto scelte non banali nel contesto di una riforma della PAC che non è quella che avremmo desiderato", ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. "Dovremo spendere bene e nei tempi stabiliti le risorse, perché gli sprechi non sono più ammissibili. Stiamo lavorando anche su azioni concrete di semplificazione proprio per andare incontro alle esigenze delle aziende nell’ottimizzazione dell’utilizzo dei fondi Ue".

OCM

L'Organizzazione comune dei mercati agricoli rappresenta un quadro giuridico unico che disciplina il mercato interno, gli scambi con i paesi terzi e le regole della concorrenza. Nell'ambito dell'OCM, possono essere finanziate, a valere sui fondi Ue, la metà delle spese sostenute dagli Stati membri in caso di epizoozie e di crisi di fiducia dei consumatori, ma anche misure per settori specifici.

L'OCM contiene, ad esempio, la disciplina dell'intervento pubblico sul mercato - quindi la determinazione dei prezzi di riferimento, le modalità di fissazione dei prezzi d'intervento, i periodi di apertura e i quantitativi massimi di acquisto - e degli aiuti all'ammasso privato per alcuni prodotti agricoli.

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Vademecum per gli agricoltori

Aggiornamento 17.12.2014
Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato il decreto ministeriale n. 6513-2014 - Disposizioni nazionali di applicazione del Regolamento UE n. 1307 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17/12/2013