Mobilita' sostenibile - 114 progetti presentati

Sono 114 i progetti presentati a valere sul decreto mobilità sostenibile: richiesti 103,5 milioni di euro a fronte dei 35 milioni disponibili.

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Pubblicato il decreto sulla mobilità sostenibile del Ministero dell’Ambiente che dà attuazione al collegato ambientale. E che finanzierà iniziative dei Comuni con un valore minimo di un milione di euro, ma solo per amministrazioni di dimensioni medio-grandi, sopra la soglia dei 100mila abitanti. 

Cosa dice il collegato ambiente

Il decreto è tra quelli previsti dal Collegato ambientale, la legge n. 221 del 2015 che dovrà portare un’iniezione verde nell’economia del nostro paese. Ed è stato anche inserito nel pacchetto di provvedimenti prioritari per il Governo, dopo l’emergenza polveri sottili che ha caratterizzato lo scorso inverno. I finanziamenti serviranno a pagare misure relative agli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro. Non saranno, però, riservati a tutte le amministrazioni. Nel provvedimento, infatti, sono previsti requisiti specifici.

Chi può fare domanda

In dettaglio, potranno fare domanda per accedere alle risorse soltanto gli Enti locali con più di 100mila abitanti, sempre che rispettino gli obblighi di comunicazione previsti dal Governo in materia di qualità dell’aria. Ogni amministrazione, poi, potrà presentare al massimo un progetto, anche in raccordo con altri enti locali.

A parità di valutazione saranno finanziati prioritariamente i progetti nei Comuni in cui si sia verificato nel 2015 un superamento dei limiti di legge di PM10 e NOx e in cui si sia adottato il Piano Urbano della Mobilità, cosi come nei Comuni che abbiano aderito ad accordi territoriali di contenimento dell’inquinamento atmosferico da fonti mobili.

I punteggi saranno attribuiti secondo precisi criteri: la qualità dell’intervento, dunque innanzitutto la fattibilità e la copertura finanziaria, i benefici ambientali che è in grado di apportare, il livello di integrazione con altre azioni sul territorio, il grado di innovazione, la presenza di una pianificazione dei trasporti e di iniziative di mobility management all’interno dell’amministrazione.  

Gli interventi incentivati

Infine, il decreto spiega quali sono le tipologie di progetti che potranno accedere al bonus. Nell’elenco ci sono: iniziative di piedibus, di car-pooling , di car-sharing , di bike-pooling e di bike-sharing, la realizzazione di percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici o delle sedi di lavoro, anche al fine di contrastare problemi derivanti dalla vita sedentaria. Tali programmi possono comprendere la cessione a titolo gratuito di "buoni mobilità" ai lavoratori che usano mezzi di trasporto sostenibili.

Tempi

Le domande potranno essere inviate tramite posta elettronica certificata entro le ore 24:00 del 10 gennaio 2017. Due mesi dopo questa scadenza, il Ministero dell’Ambiente avvierà una ripartizione delle risorse attraverso un proprio decreto.

Negli elenchi del dicastero saranno riportate le quote di cofinanziamento previste a carico di ogni Ente locale. Con i 35 milioni, infatti, sarà possibile pagare una percentuale massima del 60% dei costi. Il limite di finanziamento previsto è di un milione per i Comuni singoli e di tre milioni per quelli associati. E’ previsto anche un tetto minimo, pari invece a 200mila euro.

I progetti presentati

114 progetti che coinvolgono complessivamente 483 Enti locali distribuiti sull’intero territorio nazionale, con esclusione della Basilicata e della Valle d’Aosta. 

La richiesta complessiva delle risorse è di circa 103,5 milioni di euro a fronte dei 35 milioni disponibili.

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Photo credit: David Edgar