UE - spunta un tesoretto da mezzo miliardo l'anno per gli investimenti

Mezzo miliardo all’anno. Vale tanto il tesoretto a disposizione di Bruxelles: 3,3 miliardi complessivi fino al 2020.

junckerSpunta un tesoretto da mezzo miliardo all’anno. Da spendere in investimenti per la crescita, sostegno all’occupazione, programmi innovativi. Secondo quanto spiega un rapporto dei servizi tecnici del Parlamento europeo, vale tanto lo Strumento di flessibilità, un fondo inserito nelle pieghe del bilancio comunitario per soddisfare tutte le esigenze straordinarie e non programmabili. 

PMI - meno di 400 milioni l'anno dall'Ue che invece spende in burocrazia

Mai negli ultimi anni erano state impiegate così tante risorse su questa voce: nel corso del periodo 2007-2013 sono stati spesi complessivamente 1,3 miliardi di euro. In totale, nel settennato di bilancio in corso ci sono sul piatto 3,3 miliardi di euro.

La storia del fondo

Il fondo in questione non è una novità. E’ stato creato nel 1999 per dare a Bruxelles la possibilità di tenersi un margine di manovra, da sfruttare per affrontare priorità impreviste o per modellare il budget in modo differente nel corso degli anni. La possibilità di attivarlo appartiene al Parlamento e al Consiglio che, con apposite maggioranze qualificate, possono decidere di utilizzare il denaro per i bisogni del momento. E, in passato, lo hanno fatto in maniera sistematica.

Il consuntivo del 2007-2013

Nel periodo 2007-2013 lo Strumento di flessibilità aveva un tetto massimo di 200 milioni di euro all’anno. E ha mobilitato, a consuntivo, una cifra pari a 1.324 milioni di euro, poco meno di 1,4 miliardi: solo 76 milioni di euro sono rimasti inutilizzati, appena il 5% del plafond complessivo. Interessante vedere anche che, nel corso degli anni, si è deciso di superare il tetto massimo in diverse occasioni, recuperando nei periodi successivi. E’ successo nel 2008 e nel 2009, quando sono stati impiegati rispettivamente 270 e 420 milioni di euro. Per questo motivo, tra il 2010 e il 2013 gli importi sono stati ridimensionati per recuperare disponibilità e rientrare, alla fine del settennato, nei tetti imposti dal bilancio comunitario.

Plafond da 3,3 miliardi

L’aspetto più interessante, però, riguarda quello che è previsto per il periodo 2014-2020. I numeri dei servizi tecnici lo spiegano in maniera analitica: la cifra annua prevista per i sette anni in corso è di 471 milioni di euro, poco meno di mezzo miliardo, più del doppio del tetto massimo attualmente previsto. Il totale, allora, è una disponibilità da 3.297 milioni, quasi 3,3 miliardi complessivi a disposizione di Parlamento e Consiglio. Un tesoretto da spendere fuori dalle priorità attualmente fissate.

Obiettivo piano Juncker

E la storia dello Strumento di flessibilità ci dice con chiarezza in quali direzioni potrebbero andare questi soldi. Il denaro è stato utilizzato per puntellare il Fondo sociale europeo, nell’ambito della Strategia Europa 2020, per le politiche di vicinato, per la Palestina, per i programmi di competitività e innovazione, per la bonifica di siti nucleari, per i programmi satellitari Galileo ed Egnos, per il sostegno al cibo. Insomma, l’elenco di priorità possibili è parecchio ampio. Molto probabile che almeno una parte di questo denaro finisca nel calderone del sostegno agli investimenti, guidato dal piano Juncker.

Link

Piano Juncker - accordo FEI-BPER per PMI innovative

Lo studio del Parlamento Ue