Rinnovabili - GlobalData, incentivi cruciali per crescita settore

Fra gli strumenti, il feed in tariff è il più efficace per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili

Author: jmoran24 / photo on flickr Secondo una ricerca condotta dalla società di consulenza GlobalData, i sistemi di incentivazione rappresentano elementi indispensabili per lo sviluppo dell'industria rinnovabile da qui al 2020.

Contributi in conto capitale, sussidi, quota obligations e feed in tariff. È indispensabile continuare ad impiegare tutti i meccanismi di incentivazione per sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili da qui al 2020. E' quanto sostiene la società di consulenza GlobalData nello studio “Europe Renewable Energy Policy Handbook 2015”, che analizza le politiche dei paesi europei in materia di fonti green.

In particolare, il feed in tariff - strumento che permette l'incentivazione della produzione e/o dell’immissione in rete di energia elettrica da fonti rinnovabili - è risultato il sistema più efficace per promuovere il settore. Sono soprattutto fotovoltaico ed eolico a beneficiare maggiormente di tale strumento.

Numerosi i vantaggi offerti dal feed in tariff, come sottolinea in una nota il Gestore dei servizi energetici (GSE): riduzione del rischio di investimento, limitati oneri finanziari, alta bancabilità, relativa semplicità di gestione (sia per il produttore che per il gestore del meccanismo), differenziazione delle tariffe per tecnologia e taglia, con possibilità di sviluppo di tutte le filiere, misurabilità e trasparenza dell’onere per la collettività. Ma non mancano punti deboli, a partire da una scarsa stimolazione della concorrenza, un orientamento al mercato molto basso e il fatto che l’energia da fonti rinnovabili non è “nella piena disponibilità” di chi la produce.

Il feed in tariff viene usato per promuovere le energie rinnovabili in Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Spagna, Austria, Paesi Bassi e Turchia. E in Germania, nota GlobalData, tale sistema ha dato i propri frutti: le fonti rinnovabili hanno rappresentato circa il 40% della capacità totale installata in Ue nel 2014, con la Germania leader indiscusso. Nello stesso anno, inoltre, il Paese era al terzo posto a livello mondiale nel settore eolico e in termini di capacità cumulativa installata, con 90,3 gigawatt al 31 dicembre, e al primo posto per capacità fotovoltaica.

“Il settore delle energie rinnovabili in Germania è stato inizialmente potenziato con l’introduzione della Electricity Grid Feed Law nel 1991, e in seguito sostenuto da politiche fondamentali, tra cui la legge sull’energia da fonti rinnovabili (Erneuerbare Energie Gesetz, EEG) del 2000. Gli obiettivi principali della legge EEG sono lo sviluppo di un approvvigionamento energetico sostenibile a costi ridotti, la protezione del clima attraverso la riduzione delle emissioni e la promozione delle rinnovabili”, nota Siddhartha Raina, senior analyst della società di consulenza.

Fondamentale per la crescita del settore, la direttiva Ue sulle energie rinnovabili, che ha fissato l’obiettivo per ogni Stato membro di una quota di rinnovabili pari al 20% del fabbisogno totale entro il 2020 (più un 10% di rinnovabili nei trasporti).

Italia: più efficiente e rinnovabile. Pronti nuovi incentivi

Stando alla relazione sulla “Situazione energetica nazionale nel 2014” redatta da un gruppo di lavoro costituito presso la Direzione generale per la sicurezza degli approvvigionamenti e le infrastrutture energetiche (DGSAIE) del Ministero dello Sviluppo economico, prosegue la transizione energetica del Paese verso un sistema più efficiente, in cui le rinnovabili svolgono un ruolo chiave. Fonti che, da sole, sono arrivate a rappresentare oltre un quinto dell’energia primaria richiesta e sono risultate la prima fonte di generazione elettrica (il 43% della produzione nazionale lorda).

La strada intrapresa sembra destinata a migliorare grazie al recepimento della direttiva Ue sull’efficienza energetica e alla definizione del piano d’azione per l’efficienza energetica, che intende rimuovere le barriere che ritardano la diffusione di tali fonti, sia a livello nazionale sia locale.

Il Ministero dello Sviluppo economico, nel frattempo, sta lavorando a un nuovo pacchetto di aiuti per il settore: l'intenzione del dicastero è emanare un decreto per incentivare le rinnovabili diverse dal fotovoltaico, valido fino alla fine del 2016. Quindi, dovranno essere definite nuove regole fino al 2020. Dopo una prima bozza di decreto, criticata dalle associazioni del settore, il Mise ha messo a punto un nuovo testo, inviato ai ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole e all'esame della Conferenza Unificata Stato-Regioni.