Riforma PA – a che punto sono i decreti attuativi della Legge Madia

La Conferenza unificata ha approvato i pareri sui testi sui servizi pubblici locali e sull'accelerazione dei provvedimenti amministrativi

Renzi e Madia - fonte: Palazzo Chigi

Porti - Consiglio di Stato, no al rinvio della riforma

Riforma PA - con approvazione in Senato ddl e' legge

Dopo il parere del Consiglio di Stato sul decreto legislativo in materia di autorità portuali, giovedì la Conferenza unificata si è espressa sugli unici due degli undici provvedimenti di attuazione della Riforma Madia (legge 124-2015) approvati in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 21 gennaio che erano stati rinviati al Governo: quello sui servizi pubblici locali di interesse generale e quello relativo all'accelerazione dei provvedimenti amministrativi.

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I tempi delle deleghe

I provvedimenti più urgenti sono il decreto legislativo per la prevenzione della corruzione pubblica e il decreto presidenziale per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi, per cui la delega doveva essere esercitata entro il 28 febbraio 2016.

In generale, comunque, le deleghe hanno scadenza ravvicinata. Al provvedimento relativo al Codice dell'amministrazione digitale (esercizio della delega entro il 7 agosto), si aggiungono infatti una serie di decreti legislativi con delega in scadenza al 28 agosto 2016 in materia di:

  • Razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del corpo forestale dello stato,
  • Dirigenza sanitaria,
  • Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA),
  • Conferenza dei servizi,
  • Servizi pubblici locali di interesse economico generale,
  • Partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche,
  • Riorganizzazione e semplificazione della disciplina sulle autorità portuali.

C'è più tempo, invece, per lo schema di decreto legislativo in materia di licenziamento, la cui delega deve essere esercitata entro il 28 febbraio 2017. Il testo, non ancora calendarizzato in Parlamento, ha già ottenuto a marzo i pareri della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato.

I pareri sui decreti attuativi della riforma della PA

Ad eccezione del dlgs relativo al corpo forestale, tutti gli altri provvedimenti hanno già ottenuto il via libera del Consiglio di Stato. L'ultimo parere trasmesso riguarda le autorità portuali e invita il Governo a non rimandare la riforma e a non prevedere deroghe, come sollecitato invece dalle Regioni.

Da parte sua la Conferenza Unificata ha optato per il rinvio al Governo solo in due casi: sul decreto presidenziale sull'accelerazione dei procedimenti amministrativi, per cui le Regioni hanno condizionato l’approvazione all’inserimento di una proposta di modifica che subordinerebbe il via libera al programma delle opere da realizzare a un'intesa con l'amministrazione regionale di volta in volta interessata, e sul testo relativo ai servizi pubblici locali di interesse economico generale, per cui già il Consiglio di Stato aveva chiesto lo stralcio della parte relativa ai trasporti.  Entrambi i provvedimenti hanno ottenuto il via libera della Conferenza unificata nella seduta di giovedì. Il lavoro con il Governo per l’attuazione della Legge Madia si conclude a tempo di record, in meno di tre mesi, ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini.

Negli altri casi, pure esprimendo direttamente parere favorevole, la Conferenza unificata ha presentato emendamenti e osservazioni sui testi, a cominciare da quello relativo alla razionalizzazione delle partecipate, che stabilisce condizioni e limiti per la costituzione e il mantenimento di società a partecipazione pubblica o di singole partecipazioni e prevede l'alienazione di tutte quelle che non corrispondono ai nuovi criteri.

Tra i rilievi della Conferenza unificata l'invito a evitare norme che sovrappongano attività di controllo preventivo della Corte dei Conti alle scelte che competono per legge alle Giunte comunali e ai Consigli e quello a tutelare le finanziarie regionali. Presentata anche la richiesta che il decreto con cui il presidente del Consiglio dei Ministri può escludere alcune società dal campo di applicazione della normativa sulle partecipazioni pubbliche venga adottato d'intesa con la Conferenza unificata quando si tratta di società partecipate da enti territoriali. 

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Author: Palazzochigi / photo on flickr