Appalti - Dall'Anac alla progettazione, cosa cambia con il correttivo

Tutte le novità del correttivo al Codice appalti, in discussione in questi giorni.

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Cambiano le regole per le imprese. Ma anche per i professionisti che fanno progettazione e per le stazioni appaltanti. Il decreto correttivo al Codice appalti non avrà un impatto leggero sul sistema lanciato dal Governo lo scorso aprile. Anzi, ci saranno decine di cambiamenti, che revisioneranno la riforma in tutte le sue parti. Vediamo quali sono le principali modifiche, in vista della fase di consultazione degli operatori che Palazzo Chigi aprirà nei prossimi giorni.

Cosa cambia per la progettazione

Alcune delle novità principali riguardano la progettazione. Il correttivo, infatti, rivede in maniera importante l’impianto che era venuto fuori dalla prima versione del Codice. Anzitutto, viene ampliato il perimetro dell’appalto integrato. In caso di lavori con elevato contenuto tecnologico sarà possibile l’affidamento contestuale di progettazione ed esecuzione. Questa strada sarà percorribile anche in caso di leasing.

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Obbligo per il Dm parametri

Ancora, diventa obbligatorio il Dm parametri per il calcolo degli importi da porre a base delle gare di progettazione: in questo modo si punta a creare maggiore uniformità sul mercato. Cambiano anche i concorsi di progettazione. Il vincitore dovrà essere per forza incaricato dalle amministrazioni di completare tutti i livelli di elaborazione dell’opera.

Ritorno al passato sul subappalto

Ma non c’è solo la progettazione. Cambiano le norme sul subappalto, dove si torna al passato. Il tetto massimo del 30% di lavori da affidare a terzi non si calcolerà più su tutto l’importo dei lavori ma solo sulla categoria prevalente. In questo modo, le imprese che svolgono lavorazioni specialistiche vengono molto marginalizzate.

Il rating di impresa

Sul fronte dell’Anac, cambia l’impostazione del rating di impresa. Non sarà più obbligatorio, ma diventerà volontario e, soprattutto, non avrà più un effetto penalizzante in gara, ma soltanto un effetto premiale per le imprese che lo abbiano conseguito. Cambia anche la procedura dei pareri di precontenzioso dell’Authority, che dovrà prevedere sempre il contraddittorio.

Qualificazione più facile

Cambia il periodo sul quale le imprese devono calcolare i loro fatturati per qualificarsi alle gare. Sarà di dieci anni e non più di cinque, come era in passato. In questo modo, le aziende non dovranno più tenere conto soltanto di un periodo di crisi e saranno avvantaggiate nel conseguimento delle loro attestazioni.

Clausola sociale obbligatoria

Sempre per le imprese, ma soprattutto di servizi, arriva la clausola sociale obbligatoria. Significa che in tutti i contratti di affidamento ad alta intensità di manodopera, nei quali cioè il costo del lavoro pesi per almeno il 50% sul valore del contratto, andranno inserite clausole che promuovano la stabilità occupazionale del personale che già lavora su quella commessa. Tipico il caso dei call center.

Meno vincoli per le concessionarie

Ancora, si cambia sulle concessionarie. In questo caso la norma dovrà incamerare le novità concordate in una trattativa tra i sindacati e il ministero delle Infrastrutture nei mesi scorsi. Quindi, dai vincoli sulle lavorazioni da mandare in gara saranno escluse le manutenzioni ordinarie e tutti quegli interventi che le società sono in grado di svolgere da sole. Una modifica che dovrebbe salvare molte delle società in house delle concessionarie autostradali.

Le deroghe di Protezione civile

Cambia anche la norma sulla Protezione civile, in maniera coerente con la riforma che la Camera ha in discussione in questi giorni. Viene ampliato il perimetro della somma urgenza. Entro un tetto massimo di 200mila euro, allora, saranno possibili deroghe alle norme ordinarie del Codice appalti.

La qualificazione delle Pa

Infine, ci saranno norme più favorevoli anche nel campo della qualificazione delle stazioni appaltanti. Le amministrazioni, cioè, potranno accedere al nuovo sistema, regolato dal ministero delle Infrastrutture, conteggiando le gare realizzate nel corso degli ultimi cinque anni e non più in tre anni. In questo modo, avranno margini maggiori per conseguire una classificazione migliore.