Semestre europeo - mettere in atto il Pilastro dei diritti sociali

Unione europeaCrescita sostenibile, riforme strutturali e inclusione sociale saranno le priorità del prossimo semestre europeo.

Social summit Goteborg – UE lancia Pilastro diritti sociali 

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La Commissione europea ha definito le priorità economiche e sociali dell'UE per il prossimo anno, formulando una raccomandazione sulla politica economica della zona euro e completando la valutazione dei documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro.

Il ciclo di coordinamento delle politiche economiche, sociali e di bilancio del semestre europeo 2018 inizia in un contesto caratterizzato da un'attività economica vigorosa nella zona euro e nell'UE, livelli di occupazione elevati e tassi di disoccupazione in calo verso i livelli pre-crisi. Poiché tutti gli Stati membri contribuiscono a questa dinamica di crescita, la priorità consiste ora nel fare in modo che la crescita perduri e apporti benefici a tutti i membri delle nostre società.

Insieme a politiche di bilancio responsabili, secondo la Commissione, il proseguimento delle riforme strutturali dovrebbe puntare soprattutto a creare le condizioni per potenziare gli investimenti e sostenere la crescita dei salari reali a vantaggio della domanda interna. Il pacchetto adottato oggi si fonda sulle previsioni economiche dell'autunno 2017 della Commissione ed elabora le priorità espresse dal presidente Juncker nel suo discorso sullo Stato dell'Unione 2017. Inoltre tiene conto della recente proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali in occasione del “vertice sociale” di Göteborg.

Valdis Dombrovskis, vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: "Nonostante tutte le riforme istituzionali attuate negli anni passati, l'Unione economica e monetaria dell'Europa (UEM) rimane incompleta. Dobbiamo perciò trarre profitto dai periodi di congiuntura favorevole per continuare a rafforzare l'UEM e rendere le nostre economie più resilienti e inclusive. Il mese prossimo presenteremo nuove proposte intese a rafforzare ulteriormente l'UEM. Tuttavia, il rafforzamento dell'architettura dell'UEM non elimina la necessità di perseguire solide politiche economiche, sociali e di bilancio a livello nazionale: è questo l'obiettivo principale del semestre europeo. Oggi presentiamo i pareri della Commissione sui documenti programmatici di bilancio e invitiamo gli Stati membri che rischiano di non rispettare il patto di stabilità e crescita ad adottare le misure necessarie per adeguare il loro percorso di bilancio."

Marianne Thyssen, commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha espresso soddisfazione per l'accordo concluso oggi, dichiarando: "Solo a pochi giorni di distanza dal vertice sociale e dalla proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali, presentiamo un semestre europeo che mette in pratica tale pilastro, nella prospettiva di una rinnovata convergenza che conduca a migliorare le condizioni di vita e di lavoro tra gli Stati membri e all'interno degli stessi."

Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "L'economia della zona euro sta crescendo al ritmo più rapido degli ultimi dieci anni e il disavanzo medio dovrebbe scendere al di sotto dell'1% del PIL il prossimo anno, mentre nel 2010 era superiore al 6%. Eppure diversi Stati membri continuano a sostenere livelli elevati di debito pubblico, il che limita la loro capacità di investire per il futuro. Questi paesi dovrebbero sfruttare la congiuntura favorevole per consolidare le finanze pubbliche, anche in termini strutturali, mentre quelli che dispongono di un margine di manovra di bilancio dovrebbero utilizzarlo per sostenere gli investimenti a beneficio dei loro cittadini."

La crescita economica sta accelerando notevolmente e l'economia della zona euro presenta tutti i presupposti per crescere, quest'anno, al ritmo più rapido dell'ultimo decennio. Questi risultati positivi sono sostenuti dalla tenuta dei consumi privati, da una robusta crescita a livello mondiale e dal calo dei tassi di disoccupazione.

Le economie di tutti gli Stati membri sono in espansione e i rispettivi mercati del lavoro sono in fase di miglioramento, anche se l'aumento dei salari resta contenuto. Si osserva anche una ripresa degli investimenti, sostenuti da condizioni favorevoli di finanziamento e da un clima economico considerevolmente più sereno e meno incerto. Le finanze pubbliche dei paesi della zona euro hanno registrato un notevole miglioramento.

In un panorama in cui gli Stati membri si trovano in fasi diverse del ciclo economico, gli orientamenti pubblicati oggi sottolineano la necessità di cercare un giusto equilibrio tra il sostegno all'espansione economica e gli sforzi volti a garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, in particolare riducendo gli elevati livelli di debito.

Analisi annuale della crescita 2018

Sulla base dei precedenti orientamenti, e tenendo conto delle diverse situazioni degli Stati membri nel ciclo economico, l'analisi annuale della crescita della Commissione invita gli Stati membri a incoraggiare gli investimenti in modo da sostenere l'espansione economica, incrementare la produttività e rafforzare la crescita a lungo termine.

La Commissione raccomanda inoltre di intraprendere ulteriori riforme strutturali, che sono necessarie per rendere l'economia europea più stabile, inclusiva, produttiva e resiliente. Le politiche di bilancio dovrebbero trovare il giusto equilibrio tra la necessità di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche e quella di sostenere l'espansione economica.

La riduzione degli elevati livelli di debito e il ripristino delle riserve di bilancio devono rimanere una priorità. Possono concorrere a tale scopo le misure volte a eliminare le occasioni di elusione fiscale, migliorare la qualità della composizione delle finanze pubbliche e orientare più efficacemente la spesa pubblica.

L'equità sociale rimane una priorità trasversale e i principi e i diritti sanciti dal pilastro europeo dei diritti sociali saranno, a partire da oggi, integrati nel semestre europeo.

Relazione 2018 sul meccanismo di allerta

La relazione sul meccanismo di allerta è uno strumento che rientra nel semestre europeo e mira a prevenire o a correggere gli squilibri che intralciano il buon funzionamento delle economie degli Stati membri della zona euro o dell'UE nel suo complesso.

Sulla base delle analisi illustrate nella relazione sul meccanismo di allerta, è stato proposto che 12 paesi siano sottoposti ad un esame approfondito nel 2018. Si tratta degli stessi paesi in cui si riscontravano squilibri nel precedente ciclo della procedura per gli squilibri macroeconomici: Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia. La Commissione presenterà gli esami approfonditi nell'ambito delle relazioni annuali per paese nel febbraio 2018.

Progetto di relazione comune sull'occupazione

Il progetto di relazione comune sull'occupazione redatto quest'anno mette per la prima volta in pratica il quadro di valutazione della situazione sociale, uno degli strumenti adottati per realizzare il pilastro europeo dei diritti sociali. I risultati ottenuti dagli Stati membri sono valutati sulla base di 14 indicatori principali. La relazione comune sull'occupazione tiene conto anche delle riforme delle politiche nazionali avviate nella prospettiva di realizzare gli obiettivi stabiliti dal pilastro.

La relazione comune sull'occupazione evidenzia i miglioramenti costanti nel mercato del lavoro: circa 8 milioni di nuovi posti di lavoro sono stati creati dall'insediamento dell'attuale Commissione. Il tasso di disoccupazione continua a scendere: nel settembre 2017 era del 7,5% (8,9% nella zona euro), il livello più basso dal 2008. Tuttavia, l'aumento delle retribuzioni non rispecchia la ripresa del mercato del lavoro. In un certo numero di Stati membri il reddito disponibile rimane al di sotto dei livelli pre-crisi.

Proposta di orientamenti in materia di occupazione

Gli orientamenti in materia di occupazione illustrano le priorità e gli obiettivi comuni per le politiche nazionali dell'occupazione e costituiscono la base per le raccomandazioni specifiche per paese. Quest'anno, la proposta allinea il testo ai principi del pilastro europeo dei diritti sociali, con l'obiettivo di migliorare la competitività dell'Europa e renderla un posto migliore in cui investire, creare occupazione di qualità e promuovere la coesione sociale.

Raccomandazione sulla politica economica della zona euro

La Commissione raccomanda un orientamento della politica di bilancio sostanzialmente neutro e una combinazione equilibrata di politiche per la zona euro nel suo complesso. Ciò dovrebbe contribuire a sostenere gli investimenti e a migliorare la qualità e la composizione delle finanze pubbliche. In linea con le priorità della Commissione, gli Stati membri sono inoltre invitati a intensificare i loro sforzi per contrastare la pianificazione fiscale aggressiva.

La raccomandazione chiede inoltre politiche che sostengano una crescita sostenibile e inclusiva e migliorino la resilienza, il riequilibrio e la convergenza. Dovrebbe essere data priorità a riforme che aumentino la produttività, migliorino il contesto istituzionale e imprenditoriale, agevolino gli investimenti, promuovano la creazione di posti di lavoro di qualità e riducano le disuguaglianze.

La Commissione esorta gli Stati membri a compiere progressi significativi verso il completamento del mercato interno, specie nel settore dei servizi. Gli Stati membri che presentano disavanzi delle partite correnti o un elevato debito estero dovrebbero cercare di aumentare la produttività, mentre gli Stati membri con avanzi delle partite correnti dovrebbero promuovere la crescita salariale e promuovere gli investimenti e la domanda interna.

La Commissione sostiene l'attuazione di riforme che promuovano le pari opportunità e l'accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e la protezione e l'inclusione sociali. Invita inoltre gli Stati membri della zona euro a ridurre la pressione fiscale sul lavoro, in particolare per i lavoratori a basso reddito e le persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare.

La raccomandazione invita a proseguire i lavori per il completamento dell'Unione bancaria sui fronti della riduzione e della condivisione del rischio, anche introducendo un sistema europeo di assicurazione dei depositi e rendendo operativo il dispositivo di sostegno comune al Fondo di risoluzione unico. La vigilanza europea degli istituti finanziari dovrebbe essere rafforzata per prevenire l'accumulo di rischi. Occorre anche accelerare la riduzione del livello dei prestiti in sofferenza e rendere più integrati e sviluppati i mercati dei capitali dell'UE al fine di agevolare l'accesso ai finanziamenti, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI).

La Commissione, infine, raccomanda di compiere rapidamente progressi sul completamento dell'Unione economica e monetaria, nel pieno rispetto del mercato interno dell'UE e in maniera aperta e trasparente nei confronti degli Stati membri che non fanno parte della zona euro.

Pareri sui documenti programmatici di bilancio della zona euro

La Commissione ha anche completato la valutazione della conformità alle disposizioni del patto di stabilità e crescita (PSC) dei documenti programmatici di bilancio degli Stati membri della zona euro per il 2018; ha adottato 18 pareri relativi a tutti gli Stati membri della zona euro, ad eccezione della Grecia.

Per quanto riguarda i sedici paesi soggetti al braccio preventivo del patto di stabilità e crescita:

Per sei paesi (Germania, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Finlandia e Paesi Bassi), i documenti programmatici di bilancio sono risultati conformi agli obblighi del PSC per il 2018;

Per cinque paesi (Estonia, Irlanda, Cipro, Malta e Slovacchia), i documenti programmatici di bilancio sono risultati sostanzialmente conformi agli obblighi del PSC per il 2018. Per questi paesi, i documenti programmatici potrebbero comportare una certa deviazione dal rispettivo obiettivo a medio termine (OMT) o dal percorso di aggiustamento verso tale obiettivo.

Per cinque paesi (Belgio, Italia, Austria, Portogallo e Slovenia), i documenti programmatici di bilancio presentano un rischio di non conformità agli obblighi del PSC per il 2018. I documenti programmatici di questi paesi potrebbero comportare una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo a medio termine.

Secondo le proiezioni, il Belgio e l'Italia inoltre non rispetterebbero il parametro per la riduzione del debito.

Con riferimento all'Italia, il persistere dell'elevato livello di debito pubblico è motivo di preoccupazione. In una lettera indirizzata alle autorità italiane, il Vicepresidente Dombrovskis e il commissario Moscovici hanno comunicato che la Commissione intende procedere, nella primavera del 2018, a una nuova valutazione della conformità dell'Italia al parametro per la riduzione del debito.

Per quanto riguarda i due paesi che rimangono soggetti al braccio correttivo del patto di stabilità e di crescita (ovvero soggetti alla procedura per i disavanzi eccessivi):

Per la Francia, che potrebbe essere soggetta al braccio preventivo a partire dal 2018 se corregge il suo disavanzo eccessivo in maniera tempestiva e duratura, il documento programmatico di bilancio risulta a rischio di non conformità rispetto agli obblighi del PSC per il 2018, in quanto le previsioni dell'autunno 2017 della Commissione prospettano una deviazione significativa dal richiesto percorso di aggiustamento verso l'obiettivo a medio termine e la non conformità al parametro per la riduzione del debito nel 2018.

Per la Spagna, il documento programmatico di bilancio è ritenuto sostanzialmente conforme agli obblighi del PSC per il 2018; le previsioni dell'autunno 2017 della Commissione prevedono infatti che il disavanzo nominale sarà inferiore al valore di riferimento del 3% del PIL nel 2018, anche se secondo le proiezioni l'obiettivo di disavanzo nominale non dovrebbe essere conseguito e lo sforzo di bilancio rimane nettamente inferiore rispetto al livello raccomandato.

La Commissione ha intrapreso azioni anche nel quadro del patto di stabilità e crescita.

REGNO UNITO

La Commissione raccomanda di chiudere la procedura per disavanzo eccessivo nei confronti del Regno Unito. Le previsioni della Commissione confermano che il Regno Unito ha corretto in maniera tempestiva e duratura il proprio disavanzo eccessivo durante l'esercizio di bilancio 2016-2017.

ROMANIA

Per la Romania, la Commissione ha concluso che non è stata adottata alcuna effettiva azione in risposta alla raccomandazione formulata dal Consiglio nel giugno scorso e propone al Consiglio di adottare una raccomandazione rivista affinché la Romania corregga la deviazione significativa rilevata rispetto al percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di bilancio a medio termine. Nel giugno 2017, nell'ambito della procedura per deviazione significativa, il Consiglio ha raccomandato alla Romania di provvedere a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,5% del PIL. Sulla scorta degli sviluppi intercorsi e a motivo della mancanza di un'azione effettiva da parte della Romania per correggere la sua deviazione significativa, la Commissione propone ora una raccomandazione rivista concernente un aggiustamento strutturale annuo di almeno lo 0,8% del PIL nel 2018.

Prossime tappe

La Commissione invita il Consiglio a esaminare e ad approvare gli orientamenti proposti oggi e confida in un dibattito proficuo con il Parlamento europeo sulle priorità politiche per l'UE e per la zona euro.

> Analisi annuale della crescita 2018

> Relazione 2018 sul meccanismo di allerta

> Raccomandazione per la zona euro 2018

> Progetto di relazione comune sull'occupazione 2018

> Proposta di modifica degli orientamenti in materia di occupazione

> La comunicazione sui documenti programmatici di bilancio

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