Energie Rinnovabili: in Gran Bretagna investimenti per 100 miliardi entro il 2020

EolicoNove associazioni inglesi hanno pubblicato una risposta congiunta per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020 in tema di energie rinnovabili. La Gran Bretagna, infatti, si è prefissata uno scopo ambizioso, quello di soddisfare il 15 per cento del suo fabbisogno energetico attraverso le energie rinnovabili entro il 2020 (mentre attualmente ne raggiungono solo il 2%). Un così drastico aumento della produzione “Zero-C02” richiederà un enorme investimento nelle nuove tecnologie, lo sviluppo di una nuova infrastruttura di rete ed un regime fiscale e regolatorio che possa incoraggiare attivamente lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Il Regno Unito (o almeno la società civile inglese) dimostra pertanto voler agire con urgenza per arrestare i cambiamenti climatici che potrebbero portare, nei prossimi dieci anni, ad un innalzamento irreversibile della temperatura terrestre.
 
Il documento, intitolato: “The Zero Carbon Switch: Joint Manifesto for Renewables”, pone l’accento sul graduale esaurimento della capacità produttiva del Paese, che fa dieci anni sarà costretto ad importare ingenti quantità di combustibili fossili. In questo modo i cambiamenti climatici continuerebbero anche in futuro a rappresentare una seria minaccia.
 
“Per raggiungere i traguardi che si è posta, la Gran Bretagna dovrebbe aumentare di sette volte la produzione di energia rinnovabile. La dotazione infrastrutturale necessaria eguaglierà in grandezza soltanto quella che servì alla nascita delle ferrovie”. E’ questo il commento di Adam Bruce della principale associazione del settore, RenewableUK.
 
Nella prossima decade il settore privato investirà circa 100 miliardi di sterline per lo sviluppo dell’enorme potenziale delle energie rinnovabili in Gran Bretagna. Tuttavia, per garantire che ciò accada, il governo che si insedierà in seguito alle elezioni politiche del maggio 2010 dovrà dotarsi di una solida politica energetica e dovrà tracciare un quadro di riferimento per gli investimenti, garantendo un robusto sistema di incentivi per attrarre nuovi finanziatori e conferire fiducia a questo mercato. Per questo le associazioni attendono con ansia il National Action Plan con cui il nuovo governo (probabilmente conservatore) traccerà le politiche energetiche britanniche future.
 
Ecco i dodici principali punti del documento:
  1. Una leadership forte ed un framework per gli investimenti a lungo termine.
  2. Riforma del sistema regolatorio per promuovere gli investimenti sulle fonti rinnovabili.
  3. Una chiara tabella di marcia da qui al 2020.
  4. La promozione di reti intelligenti (smart grids) per la distribuzione dell’energia.
  5. La creazione di frameworks a livello locale in armonia con le politiche nazionali.
  6. Un piano strategico per la creazione delle infrastrutture energetiche chiave.
  7. Un sistema di accreditamento per le microtecnologie impiegate nel settore.
  8. Un sistema nazionale di business rate.
  9. Un fondo per creare lavoro nel settore delle rinnovabili (green jobs).
  10. Promozione del capitale pubblico e privato attraverso la creazione di una Green Investment Bank.
  11. Prestiti a basso tasso di interesse alle imprese operanti nel settore.
  12. Creare meccanismi standard per garantire l'efficienza.
Il Manifesto è stato sottoscritto dale seguenti associazioni: RenewableUK, UK Business Council on Sustainable Energy, Renewable Energy Association, British Hydropower Association, Combined Heat & Power Association, Ground Source Heat Pump Association, Solar Trade Association, Scottish Renewables and Micropower Council.
 
Qualora gli inglesi non fossero capaci di cogliere questa grande opportunità rischierebbero seriamente di restare ancorati per alti quarant’anni ai combustibili fossili.
(Alessandra Flora)