Piano Juncker - Big data e Cloud, le prime proposte delle Regioni

Jyrki Katainen © European Union, 2015Il piano Juncker punta verso il digitale. Dicono questo i primi progetti presentati dalle Regioni ai potenziali investitori cinesi, dopo gli incontri di Bruxelles dei giorni scorsi.

Cloud computing, big data, sistemi di mobilità intelligente. Il piano Juncker comincia ad assumere concretezza: dopo l’incontro tra il Comitato delle Regioni e gli investitori cinesi di qualche giorno fa a Bruxelles, iniziano a circolare le prime ipotesi di progetti da realizzare. La Toscana, per prima, ha messo sul tavolo tre proposte che cercano di convogliare risorse sulle nuove tecnologie, grazie alle garanzie dell’Ue. E che danno chiaramente il segno della direzione che sta prendendo il plafond del Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI).

L'incontro di Bruxelles

Tutto nasce dal seminario con il quale l’associazione ChinaEu ha fatto incontrare il Comitato delle Regioni con banche e potenziali investitori provenienti dal gigante asiatico. La lista dei soggetti a caccia di punti di sfogo per la propria liquidità era impressionante: Icbc, China Construction Bank, Agricultural Bank of China, Bank of China, Hsbc, Huawei, Zte e Hutchison Whampoa. Insomma, soprattutto big del credito e delle telecomunicazioni.

Tre proposte sul piatto

Così la Toscana, prima regione in Italia, è arrivata a Bruxelles con tre progetti, tutti a partnership pubblico-privata, per provare a raccogliere qualche risorsa. E le iniziative alle quali si sta lavorando danno chiaramente idea della direzione presa dal piano in Italia: c’è molta tecnologia e c’è il coinvolgimento di amministrazioni, università, centri di ricerca e imprese

Cloud computing

La Regione, nello specifico, punta a potenziare il suo impegno nella realizzazione di piattaforme tecnologiche di servizio per la pubblica amministrazione. Il primo progetto si chiama Cloud Toscana: si tratta di un data center unico regionale, elaborato con la logica del Cloud computing, che permette a tutti i soggetti pubblici presenti nella Regione di avere un punto di comunicazione e scambio delle informazioni. L’infrastruttura comune permette fortissimi risparmi e semplificazioni. Una trentina di soggetti sono già coinvolti ma potrebbero diventare molti di più.

Mobility pass

Il secondo progetto è stato elaborato in partenariato con Anci Toscana. Si chiama Toscana mobility pass, un sistema di mobilità integrata regionale. In questo caso il settore è quello della mobilità intelligente. Un chip montato sulla vettura consente di ottenere una lunga serie di funzionalità: il pagamento elettronico dei parcheggi, l’accesso alle zone a traffico limitato, passando per le sanzioni e le multe. In prospettiva, addirittura, questo tipo di monitoraggio elettronico potrebbe consentire una migliore gestione del traffico nelle città.

Big data e social mining

Il terzo progetto, infine, coinvolge diversi paesi europei ed ha come capofila il Cnr di Pisa: si propone di realizzare una nuova infrastruttura di ricerca per la raccolta e l'utilizzo dei dati. L’investimento si concentra sui big data e sul cosiddetto “social mining”. In altre parole, l’obiettivo è creare un gruppo di studio che lavori sulle informazioni messe a disposizione dai big data per ricavarne elementi significativi sul comportamento delle persone.

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