Fondo produttivita' - agevolazioni per partecipazione a capitali e utili imprese

Pubblicato il decreto sul Fondo produttività che incentiva la partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese.

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Legge Stabilita' 2016 – chiarimenti Agenzia Entrate su premi produttivita'

Lavoro - il testo del decreto per detassazione premi produttivita'

Il Ministero del Lavoro pubblica il decreto Interministeriale del 20 giugno 2016, emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il testo era atteso per dare attuazione al Fondo “produttività”, finalizzato ad incentivare la partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese.

In particolare, il decreto concerne modalità e criteri di utilizzo del Fondo, istituito con la legge di Stabilità 2014 (L. n. 417-2013), a sostegno delle iniziative avviate dalle imprese per l’assegnazione ai lavoratori di azioni a titolo gratuito o a titolo oneroso, a condizioni vantaggiose rispetto al mercato - tenendo conto delle limitazioni previste dall’articolo 1, commi 182-191 della legge 208 del 2015 (legge di Stabilità 2016).

"Più soldi a chi contratta su produttività e welfare aziendale", si legge sulle slide governative di presentazione della Legge di stabilità 2016. Ma quali sono nel concreto le agevolazioni per le aziende e per i lavoratori?

Legge Stabilita' 2016 - definiti i criteri per i premi di produttivita'

Vantaggi per i lavoratori

Detassazione dei premi di risultato, cioè somme di ammontare variabile, la cui corresponsione è legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, e delle somme erogate sotto forma di partecipazioni agli utili dell’impresa (di cui all’art. 2102 del c.c.).

Beneficiari sono i titolari di reddito di lavoro dipendente. La misura dell’agevolazione prevede un’imposta sostitutiva del 10% sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali, con un limite annuo di 2mila euro, aumentato a 2.500 euro se i lavoratori sono coinvolti nell’organizzazione del lavoro (secondo particolari criteri).

I limiti si applicano agli imponibili fiscali, quindi al netto delle ritenute previdenziali a carico del lavoratore. Inoltre, il lavoratore non deve aver percepito nell’anno precedente redditi di lavoro dipendente di importo superiore a 50mila euro, comprese le somme assoggettate a imposta sostitutiva.

Per quanto riguarda la partecipazione agli utili di impresa, è esclusa dalla detassazione la partecipazione agli utili conseguente a piani di azionariato e stock option. Perché si possa beneficiare delle agevolazioni, infine, è obbligatorio che premi di risultato e partecipazione agli utili siano previsti e regolati da appositi contratti collettivi di cui all’art.51 del D.lgs n.81/2015.

La decorrenza dell’agevolazione (imposta sostitutiva del 10%) è prevista dopo 15 giorni dalla pubblicazione del decreto Interministeriale.

Vantaggi per le aziende

Mentre le agevolazioni per i lavoratori sono dirette, dal momento che il lavoratore aumenta il proprio reddito in virtù di una minore tassazione, per le aziende i vantaggi sono indiretti e di più difficile individuazione.

L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 28/E/2016 ha fornito informazioni utili per lavoratori e datori di lavoro in merito alle novità introdotte dalla legge di Stabilità 2016 in materia di detassazione dei premi produttività e di welfare aziendale, con l’estensione del beneficio alla partecipazione agli utili dell’impresa e la possibilità di ricevere i premi sotto forma di beni e servizi detassati (benefit).

Il vantaggio per le aziende, in termini quantitativi, consiste sostanzialmente in un risparmio sul costo del lavoro, per tasse e contributi connessi alle differenti tipologie di premio. Oltre ad una minore contribuzione per l’azienda (art. 51, comma 2, lettera a, del TUIR), il welfare aziendale e la partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese, comporterebbero un vantaggio anche in termini qualitativi, con l’aumento della motivazione e del benessere dei lavoratori, e conseguente impatto positivo sulla produttività e sulle relazioni sindacali.

Decreto Interministeriale del 20 giugno 2016