Lazio: le priorita' del Programma di Sviluppo Rurale-PSR 2014-2020

A disposizione 780 milioni di euro per tre direttrici di azione

PSR

In attesa dell'approvazione da parte della Commissione europea, il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lazio è stato illustrato nel corso di un incontro all'Ufficio di infomazione del Parlamento Ue, a Roma.

Rispetto alla precedente programmazione, il nuovo PSR della Regione Lazio può contare, per il settennato 2014-2020, su circa 80 milioni di euro in più. Ma non è l'unica differenza: intendiamo sfruttare tutte le risorse provenienti da Bruxelles, dichiara il vicepresidente della commissione Attività produttive e Agricoltura del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese, aprendo i lavori dell'incontro “Verso una programmazione del FEASR 2014-2020”, a Roma.

Fra i punti deboli della passata programmazione, l'eccessiva burocrazia e le difficoltà riscontrate nella capacità di credito, notano il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale del Lazio Mario Ciarla e l'assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio Sonia Ricci. E' quest'ultima ad illustrare le linee guida del PSR 2014-2020, “basato su tre grandi direttrici”.

In primo luogo, il focus sulle filiere organizzate: “è fondamentale fare rete”, dichiara la Ricci, in agricoltura come negli altri settori produttivi. Un obiettivo che il nuovo PSR intende centrare attuando azioni volte a promuovere la costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori e l'avviamento di gruppi e organizzazioni nel settore agricolo e forestale.

La seconda direttrice riguarda i giovani imprenditori agricoli: “abbiamo pensato alle aziende di questo settore fondamentale” per l'economia italiana e regionale “come a delle startup”. Fra le novità della nuova programmazione, l'innalzamento del premio agevolativo per il primo insediamento dei giovani imprenditori nella conduzione di imprese agricole, “che passerà da 40mila a 70mila euro”.

Infine, la terza direttrice che ha orientato la messa a punto del programma 2014-2020 della Regione Lazio è legata allo sviluppo del territorio regionale: “una parte della Regione soffre le conseguenze di una condizione di arretratezza culturale e sociale. Dobbiamo ripartire dal rinnovamento di quelle aree per guadagnare competitività”, conclude l'assessore.

A chiudere l'incontro, il vicepresidente del Parlamento europeo AntonioTajani: "Si esce dalla crisi puntando sull'economia reale” e sull'interconnessione dei settori produttivi: i fondi destinati al Politica agricola comune per il settennato 2014-2020 sono stati sì ridotti, ma anche riorientati". Perciò, dichiara il vicepresidente dell'Europarlamento, "oltre alla PAC vanno considerati anche altri programmi europei: da Horizon 2020, destinato a ricerca e innovazione, al programma Erasmus per giovani imprenditori, cui possono accedere anche coloro che operano nel settore agricolo". 

Nel frattempo, nell'ambito della nuova PAC il commissario europeo all'Agricoltura Phil Hogan conferma la possibilità di una revisione del greening, l'aspetto ambientale della riforma che impone la diversificazione colturale e la messa a riposo obbligatoria di una quota variabile dei terreni aziendali.

In una lettera inviata al presidente della commissione Agricoltura dell'Europarlamento Czeslaw Siekierski, Hogan ha confermato l’impegno della Commissione a rivedere "già nel prossimo anno, le disposizioni relative alla componente ecologica degli aiuti previsti dalla nuova PAC". Bruxelles si preparerebbe a stralciare la lista degli obblighi cui è subordinata l’erogazione del 30% dell’intero plafond destinato ai pagamenti diretti, che per l’Italia ammontano a circa 4 miliardi l’anno. 

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