Start up che trovano finanziamenti: BlaBlaCar con la sharing economy

Intervista a Andrea Saviane, country manager di BlaBlaCar Italia, fra le società leader della "economia condivisa" con $ 200 milioni raccolti

Author: OuiShare / photo on flickr

Dal 2006, quando nacque in Francia col nome di Coivoiturage.fr, BlaBlaCar – piattaforma online che mette in contatto automobilisti con posti liberi a bordo delle proprie auto e persone in cerca di un passaggio che viaggiano verso la stessa destinazione (il cosiddetto ride sharing) - ha fatto passi da gigante. 20 milioni di utenti in 19 Paesi e, di recente, un finanziamento di 200 milioni di dollari erogato da Venture Partners, Lead Edge Capital e Vostok New Ventures. Andrea Saviane, country manager di BlaBlaCar Italia, spiega com'è nato e quali sono le prospettive future della società.

Quando e com'è nata l'idea di BlaBlaCar?

BlaBlaCar è nata in Francia nel 2006, da un’intuizione avuta da Frédéric Mazzella a ridosso delle feste natalizie. Frédéric ha trovato già interamente prenotati i treni che da Parigi gli avrebbero permesso di rientrare dalla sua famiglia: è stato costretto a chiedere alla sorella di fare una deviazione dal suo viaggio in auto per passare a prenderlo. Durante il tragitto, Mazzella ha notato che la maggior parte delle auto in circolazione trasportavano al massimo un paio di persone e ha colto, in quei posti in auto, una risorsa che avrebbe meritato di essere ottimizzata, tanto da un punto di vista economico che ambientale. Nel 2006 è nato il sito Coivoiturage.fr; il servizio si è rapidamente esteso in numerosi Paesi europei e nel 2013 ha mutato il suo nome in BlaBlaCar. Oggi BlaBlaCar è la più grande piattaforma di ride sharing al mondo: mette in contatto conducenti con posti liberi a bordo delle proprie auto e passeggeri che vogliano viaggiare nella stessa direzione, permettendo ai primi di condividere le spese di benzina e pedaggio e ai secondi di rinunciare a mettere in strada il proprio veicolo, con benefici sul traffico e sulle emissioni di CO2.

Cos'ha segnato il successo di BlaBlaCar?

Oltre alla possibilità di risparmiare offerta dal servizio, è stata determinante la capacità di creare una community unita, in cui l’elemento della fiducia è un fattore decisivo. Incoraggiamo tutti gli utenti a rivelare le informazioni su di sé che hanno voglia di condividere, in modo che gli altri utenti possano avere un’idea delle persone con cui viaggeranno già prima della partenza. Ogni profilo comprende, tra l’altro, i feedback ricevuti dai precedenti compagni di viaggio e una foto. Il Team di BlaBlaCar verifica gli indirizzi email; i numeri di telefono; e i profili di Facebook collegati ai profili degli utenti; inoltre, modera e monitora costantemente i contenuti pubblicati sulla piattaforma e risponde alle domande della community 7 giorni a settimana.

Quanti iscritti globali avete ad oggi, e qual è il target di riferimento?

Oggi BlaBlaCar conta più di 20 milioni di utenti in 19 Paesi: 10 milioni di utenti viaggiano in ride sharing ogni trimestre. Non esiste un target specifico: viaggiano in condivisione persone di ogni età. Per quanto riguarda l’Italia, come è emerso da una ricerca dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il profilo dell’utente medio è quello di un viaggiatore con un’età media di 31 anni (il 76% degli utenti si colloca nella fascia tra i 18 e i 40 anni, mentre il 16% ha un’età compresa tra i 41 e i 50 anni). Solo il 21% dei ride sharer italiani è costituito da studenti: ben il 71% è infatti composto da lavoratori attivi (in maggioranza impiegati e liberi professionisti). Tra questi, il 69% ha un contratto a tempo indeterminato, e il reddito lordo annuo in media è di 24.000 euro.

Quante persone lavorano per BlaBlaCar, in Italia e negli altri paesi?

A livello globale, si tratta di oltre 350 persone nei team distribuiti in 12 uffici (Parigi, Madrid, Milano, Amburgo, Mosca, Londra, Varsavia, Istanbul, New Dehli, Budapest, Monaco e Città del Messico). In Italia, il team al momento conta 10 persone.

Cosa differenzia BlaBlaCar da altre startup e cosa consigliereste agli startupper perché la loro idea abbia successo?

Un elemento che distingue BlaBlaCar è il forte senso di identificazione del suo team con il servizio: chi lavora per la società lo fa con autentica passione e sente di dare il proprio contributo allo sviluppo e alla diffusione di un fenomeno che porta benefici alla società dal punto di vista economico, ma soprattutto da quelli ecologico e social.

Per quanto riguarda il consiglio agli startupper, devono sapere che ci sono idee che partono subito molto velocemente ed altre che richiedono tempo: BlaBlaCar è nata nel 2006 ma solo nel 2009 ha iniziato davvero a funzionare. Uno dei motti di BlaBlaCar è Fail, Learn, Succeed: il successo passa per la capacità di imparare dai propri errori.

In fase iniziale avete usufruito di strumenti agevolativi?

Fino al 2011 l’azienda ha sostenuto i costi di mantenimento del servizio e di una community di utenti sempre più numerosa e attiva esclusivamente grazie ai finanziamenti ricevuti da sostenitori, business angles e acceleratori di startup. Il progetto e le sue potenzialità hanno attirato l’attenzione dei fondi e di investitori che hanno scelto di sostenerlo: è stato grazie a loro che BlaBlaCar ha potuto avviare la sua crescita prima su scala europea e poi globale.

Recentemente, BlaBlaCar ha raccolto 200 milioni di dollari mediante fundraising. A cosa serviranno?

Il finanziamento ottenuto servirà a sostenere la rapidissima crescita del servizio nei mercati già consolidati e il suo fenomenale decollo nei nuovi mercati, il recente round di finanziamenti fa di BlaBlaCar una delle startup europee che hanno attirato maggiormente il sostegno degli investitori: oltre 200 milioni di dollari sono stati raccolti fino a oggi. Con più di 20 milioni di utenti in 19 Paesi, BlaBlaCar ha reso popolare una soluzione di trasporto alternativa come il ride sharing e ha creato uno stile di viaggio su lunghe distanze economico e sostenibile, basato sull’ottimizzazione di risorse altrimenti inutilizzate come i posti vuoti nelle auto già in circolazione. Un modello che ha portato BlaBlaCar a essere un leader globale della sharing economy, e sta consentendo ai viaggi in auto di diventare più efficienti e meno costosi.

Photo credit: OuiShare / Foter / CC BY-SA