Commercio - migliorare impatto politiche UE su catene globali di valore

Commercio - Photo credit: Foter.comIl PE approva nuove misure per migliorare l'impatto della politica commerciale UE sulle catene globali del valore.

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Con 497 voti favorevoli, 124 contrari e 56 astensioni il Parlamento europeo ha approvato in seduta plenaria una proposta di risoluzione per migliorare l'impatto del commercio internazionale e delle politiche commerciali dell'Unione europea sulle catene globali del valore.

La catena globale del valore (CGV), lo ricordiamo, è l’insieme delle attività necessarie a portare un prodotto dallo stadio iniziale di progettazione al suo consumo presso il mercato finale.

Politica commerciale UE e catene di valore

Obiettivi principali della politica commerciale e di investimento dell'UE, si legge nella relazione curata dall'europarlamentare S&D Maria Arena, dovrebbero essere:

  • esercitare un effetto leva sull'economia europea,
  • creare condizioni di parità per le imprese europee,
  • promuovere la competitività europea,
  • agevolare una convergenza delle norme verso standard più alti.

E' in tale contesto che il PE invita la Commissione europea, da un lato, a "garantire la coerenza" tra le politiche ambientali, sanitarie, commerciali, di investimento e industriali dell'UE e, dall'altro, a promuovere la strategia di reindustrializzazione europea e la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Se è vero che Bruxelles e Stati membri devono adottare "strumenti rafforzati di difesa commerciale per contrastare le pratiche commerciali sleali", è altrettanto importante tener conto delle conseguenze dell'uso di tali strumenti "sull'effettiva integrazione delle imprese" UE all'interno delle catene globali del valore (CGV).

L'UE, si legge ancora nella relazione, deve rafforzare la propria vigilanza nell'applicazione dei dazi sulle importazioni da parte degli Stati membri - dazi convenzionali, anti-dumping e compensativi inclusi - di merci e beni, con particolare attenzione alle "false dichiarazioni di origine" e all'errata descrizione dei prodotti.

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Catene globali di valore nel quadro multilaterale

Nel documento il PE esorta la Commissione europea a lavorare attivamente all'interno dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) al fine di “aumentare la trasparenza” e “promuovere norme multilaterali per il commercio”, tra cui quelle relative alla “gestione sostenibile delle CGV”, che, secondo gli eurodeputati, dovrebbero comprendere:

  • l'obbligo di diligenza nella catena di approvvigionamento e requisiti di trasparenza, basati sui principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani;
  • norme minime in materia di salute e sicurezza, riconoscendo in particolare il diritto dei lavoratori di istituire comitati per la sicurezza;
  • una base minima di protezione sociale e il rispetto delle norme fondamentali in materia di lavoro dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL);
  • il diritto alla contrattazione collettiva.

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Responsabilità delle imprese nelle CGV

Nel ricordare che commercio e diritti umani devono svilupparsi di pari passo e rafforzarsi reciprocamente, il Parlamento sottolinea il ruolo fondamentale della comunità imprenditoriale “nell'offrire incentivi positivi in termini di promozione dei diritti umani, della democrazia e della responsabilità sociale”

Riconoscendo che alcune iniziative intraprese dal settore privato - quali i codici di condotta, l'etichettatura, l'autovalutazione e gli audit sociali - hanno contribuito significativamente al miglioramento degli standard delle catene globali di approvvigionamento in termini di rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, il PE chiede maggior impegno da parte delle imprese e, al contempo, ribadisce l'importanza di "norme internazionali chiare sulla responsabilità sociale delle imprese, le CGV e il dovere di diligenza” e invita Bruxelles a sostenere il lavoro degli organismi internazionali di standardizzazione, come l'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO) e la Global Reporting Initiative, per incoraggiare le imprese a riferire in merito alla sostenibilità e alla creazione di valore nell'intera catena di fornitura.

Per migliorare la governance delle CGV, aggiunge il PE, è altrettanto fondamentale "rafforzare il ruolo dei punti di contatto nazionali dell'OCSE" e la loro cooperazione con le istituzioni nazionali e regionali indipendenti per i diritti umani.

Le politiche in materia di responsabilità sociale delle imprese, continua la relazione, devono tenere conto delle caratteristiche specifiche delle PMI e devono quindi essere sufficientemente flessibili da applicarsi anche a queste ultime. A tal fine, suggeriscono i parlamentari europei, la Commissione dovrebbe istituire un apposito helpdesk per le PMI che assista le realtà imprenditoriali minori con programmi mirati.

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Accordi di libero scambio e CGV

Nel quadro della sua politica commerciale e di investimento e negli accordi di libero scambio, l'Esecutivo UE, si legge nel documento, deve affrontare  i problemi legati all'aumento delle CGV, in particolare attraverso:

  • il rafforzamento delle valutazioni di impatto sulla sostenibilità commerciale ex ante con l'aggiunta di requisiti di valutazione sui diritti umani e sul genere, l'apporto obbligatorio della società civile obbligatorie e una maggiore trasparenza;
  • la completa attuazione delle raccomandazioni del Parlamento del 2010 e del 2016 relativamente alla realizzazione, all'interno degli accordi di libero scambio,  di capitoli sul commercio e lo sviluppo sostenibile più esaustivi, attuabili e ambiziosi;
  • l'inclusione in tutti gli accordi futuri di disposizioni applicabili contro la corruzione e in materia di protezione degli informatori;
  • l'inclusione di clausole che stabiliscano un livello minimo di standard sociali, ambientali e di sicurezza, anche in materia di salute e benessere degli animali, in tutti gli accordi di libero scambio dell'UE;
  • l'inclusione di disposizioni per migliorare la trasparenza fiscale e per rafforzare la cooperazione nella lotta al riciclaggio di denaro, alla frode e all'evasione fiscale che si riflettano adeguatamente nei requisiti di apertura del mercato dei servizi finanziari;
  • l'integrazione di tali disposizioni con misure di sostegno ai Paesi in via di sviluppo e il "monitoraggio rigoroso della loro attuazione";
  • il rafforzamento del legame tra le priorità previste dall'accordo a livello bilaterale per l'attuazione dei capitoli sugli scambi e sullo sviluppo sostenibile, da un lato, e il sostegno finanziario da parte dei programmi di cooperazione allo sviluppo UE, dall'altro.

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Etichettatura e tracciabilità

Il Parlamento europeo chiede, poi, all'UE di lavorare a soluzioni adeguate ed efficienti per un sistema obbligatorio trasparente e funzionante di etichettatura volto alla "tracciabilità sociale e ambientale" lungo tutta la catena di produzione.

La Commissione dovrebbe, inoltre, valutare l'introduzione di una normativa in materia di etichettatura dell'origine dei prodotti in entrata nel mercato UE o proporre norme che garantiscano l'effettiva tracciabilità.

Norme d'origine e proprietà intellettuale

Riconoscendo che mancanza di flessibilità e complessità delle norme in materia di origine possono ostacolare l'efficienza dei modelli commerciali, il Parlamento chiede che, in fase di negoziazione di un accordo di libero scambio, la Commissione europea:

  • spinga per l'utilizzo di norme d'origine multilaterali;
  • lavori per ridurre i requisiti del valore aggiunto,
  • in caso di intesa con Paesi che attualmente beneficiano di preferenze GSP (Generalised scheme of preferences) ed EBA (Everything but arms), garantisca che la definizione delle norme di origine non provochi una deviazione dei processi economici.

In materia di diritti di proprietà intellettuale, poi, gli europarlamentari riconoscono l'impegno della Commissione su brevetti, marchi, diritto d'autore, disegni, indicazioni geografiche, indicazioni di origine e prodotti farmaceutici, ma chiedono l'introduzione di ulteriori misure e sollecitano l'avvio di un processo di cooperazione con i Paesi terzi al fine di combattere le frodi e i prodotti contraffatti.

Relazione sull'impatto del commercio internazionale e delle politiche commerciali dell'Unione europea sulle catene globali del valore

Photo credit: Foter.com