Green bond - l'esperimento della Banca asiatica di sviluppo nelle Filippine

Green energy Lo strumento del green bond, sperimentato per la prima volta nelle Filippine per lo sviluppo di impianti di energia geotermica, potrebbe rappresentare una valida alternativa di finanziamento per progetti infrastrutturali in tutta l'Asia.

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Filippine: il potenziale inespresso della geotermia

Il territorio delle Filippine rappresenta un hotspot geotermico tra i principali al mondo. Secondo la Banca asiatica di sviluppo, l'impiego di questa risorsa naturale, generata dal calore presente all’interno della Terra e utilizzata per generare energia elettrica o per riscaldare case ed edifici, contribuirà a soddisfare la crescente domanda energetica del Paese con energia pulita e a basse emissioni di carbonio, oltre che a ridurre le importazioni di combustibile dall'estero.

Nonostante questo potenziale geotermico, nel Paese si è investito molto poco nella risorsa, soprattutto a causa della scarsa propensione al rischio da parte di sviluppatori e finanziatori. Attualmente, infatti, solo il 9% della capacità energetica del Paese è di origine geotermica. Un'eccezione significativa a questa tendenza è rappresentata dall'opera di privatizzazione e ripotenziamento delle centrali elettriche di Tiwi e Makiling-Banahaw (MakBan).

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L'eccezione: il caso di Tiki e Makban

Le strutture di Tiwi e MakBan, rispettivamente la settima e la quarta centrali geotermiche più grandi al mondo, furono costruite negli anni '70 dalla National Power Corporation filippina. Originariamente dotati di elevata capacità energetica, gli impianti sono progressivamente caduti in uno stato di abbandono a metà degli anni 2000.

Nell'ambito di un vasto piano di cessione del patrimonio energetico di proprietà statale, nel 2009 gli impianti di Tiwi e MakBan sono stati venduti tramite gara d'appalto pubblica alla AboitizPowers (AP) Renewables Inc.

L'acquisizione è stata finanziata interamente su base azionaria perché, all'epoca, la società non era in grado di garantire il finanziamento del progetto da parte delle banche. In assenza di finanziamento del debito, la società ha investito equity non solo nell'acquisizione, ma anche nella riabilitazione degli impianti. A metà 2013, dopo 4 anni di attività di rinnovamento, la società aveva riportato la capacità dell'impianto oltre il 90%, aveva migliorato l'efficienza di generazione energetica e prolungato significativamente la vita operativa degli impianti.

Tiwi e MakBan: il primo progetto di green bond

Per aiutare la AP Renewables Inc. a rifinanziare le operazioni, la manutenzione e l'espansione degli stabilimenti, la Banca asiatica di sviluppo ha avviato un progetto di sostegno che prevede, tra le altre cose, l'erogazione di un prestito da 37,7 milioni di dollari.

La disponibilità di questi fondi, ha recentemente affermato Lino Bernardo, presidente e direttore generale della AP Renewables Inc., aiuta l'azienda a mantenere ed espandere le proprie strutture, oltre che ad aumentare la credibilità della società quale modello da seguire.

Sempre per aiutare a rifinanziare le spese sostenute dall'AP Renewables Inc, il progetto dell'ADB prevede, inoltre, l'emissione di green bond. Lo strumento, al suo primo utilizzo nelle Filippine, consiste in un'obbligazione i cui proventi sono destinati esclusivamente a finanziare o rifinanziare progetti – nuovi o esistenti - a tutela dell'ambiente.

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Questo strumento finanziario relativamente recente offre, spiega la Banca asiatica di sviluppo, contribuisce ad aumentare l'interesse del settore privato verso investimenti a lungo termine per lo sviluppo di energie rinnovabili.

Si tratta di una soluzione in cui l'aumento del merito di credito prodotto dall'ADB, afferma Genalyn Uy, Senior Investment Specialist della banca, fa sì che altri istituti di credito si interessino al progetto e, nella migliore delle ipotesi, lo finanzino. E' giunto il momento, conclude Uy, di fornire una fonte alternativa di finanziamento per i progetti infrastrutturali non solo nelle Filippine ma in tutta l'Asia.