Europa Creativa - MEDIA, formazione per professionisti audiovisivo

Europa Creativa AudiovisvoDa Bruxelles un report sul contributo del sottoprogramma MEDIA alla formazione dei professionisti nel settore audiovisivo.

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La Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie della Commissione Ue ha pubblicato uno studio sul contributo apportato dalle azioni di formazione, sostenute dal sottoprogramma MEDIA di Europa Creativa, alla creatività e allo sviluppo delle competenze nel settore audiovisivo.

Europa Creativa

Il programma Europa Creativa promuove la diversità culturale in Europa sostenendo artisti, professionisti della cultura e organizzazioni culturali negli ambiti: arti dello spettacolo, belle arti, editoria, cinema, TV, musica, arti interdisciplinari, patrimonio culturale e industria dei videogiochi.

Il programma è dotato di un budget di 1,4 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, ripartite tra:

  • il sottoprogramma Cultura (31%),
  • il sottoprogramma MEDIA (56%),
  • la sezione transettoriale (13%).

Azioni di formazione MEDIA

Risultati del primo bando

Uno degli obiettivi del sottoprogramma MEDIA di Europa Creativa è facilitare l'acquisizione e il miglioramento delle competenze delle reti e dei professionisti che operano nel campo audiovisivo. Nello studio vengono analizzati gli esiti del primo bando MEDIA dedicato alle azioni di formazione, per il quale l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) ha ricevuto 114 proposte progettuali, di cui 58 sono state ammesse a finanziamento.

Le proposte progettuali sono state presentate da 23 Paesi, con Germania (17) al primo posto, seguita da Francia (14), Italia (12) e Regno Unito (11). Guardando ai progetti ammessi a finanziamento, Francia e Germania coordinano il maggior numero di interventi (11 a testa), seguiti da Italia e Regno Unito (6 a testa).

Il bando finanzia due tipologie di interventi:

  1. azioni europee, volte all'acquisizione e al miglioramento di abilità e competenze degli operatori professionali principalmente per il lavoro in Europa;
  2. azioni internazionali, volte a sviluppare le competenze, le conoscenze e le capacità degli operatori professionali per stabilire contatti e reti e per collaborare con operatori non europei al fine di consentire l'accesso a reti professionali internazionali.

Tra i progetti selezionati, il 91,4% è costituito da azioni europee e l'8,6% da azioni internazionali.

Abilità, contenuti e gap di competenze delle azioni di formazione

Nell'ambito dello studio, tra giugno e luglio 2016, è stata realizzata anche un'indagine coinvolgendo i partecipanti alle azioni di formazione. Dall'indagine è emerso che le azioni di formazione si concentrano su una serie di abilità:

  • abilità specifiche del settore (42%),
  • imprenditoria/business management (28%),
  • altre abilità (17%),
  • abilità interpersonali, sociali e interculturali (9%),
  • abilità digitali/ICT (4%).

Per quanto riguarda le tematiche affrontate dalle azioni di formazione ai primi posti si collocano: sviluppo del progetto (78%), coproduzione (57%), produzione (54%), marketing e distribuzione (46%).

Nell'indagine i partecipanti hanno sottolineato anche i gap di competenze che a loro avviso caratterizzano le azioni di formazione MEDIA: i corsi dovrebbero essere di più e favorire maggiormente lo sviluppo delle competenze imprenditoriali, incoraggiando la diversità linguistica e culturale.

Raccomandazioni

Lo studio comprende anche una serie di raccomandazioni al fine di migliorare le azioni di formazione MEDIA. La Commissione Ue e l'EACEA vengono invitate a prendere in considerazione la possibilità di:

  • lanciare inviti a presentare proposte dedicati alla formazione dei nuovi professionisti e dei professionisti più giovani,
  • pubblicare bandi che uniscano azioni di formazione e azioni di accesso al mercato,
  • promuovere sinergie tra le azioni di formazione e gli strumenti di accesso al credito.

> Contribution of the Creative Europe Programme to fostering Creativity and Skills Development in the Audiovisual Sector

Photo credit: Foter.com