Fondi europei – Politica Coesione, meno regole e piu' semplici

Fondi europei - Photo credit: Foter.comI suggerimenti del gruppo di esperti indipendenti sulla Politica di coesione per un quadro dei fondi UE semplificato dopo il 2020.

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Poche, semplici e chiare. Ecco come dovrebbero essere le regole europee per facilitare ulteriormente l'accesso ai fondi UE nel quadro di bilancio post 2020. A dirlo, nella relazione finale per un quadro dei fondi UE semplificato post 2020, il gruppo ad alto livello sulla semplificazione.

La struttura attuale delle norme è efficace, ammettono gli esperti, ma è necessario fare un po' di ordine. Ecco come. 

Allineare le norme dei fondi UE

Si tratta in primo luogo di armonizzare le norme dei diversi fondi e strumenti dell'UE per quanto riguarda gli aiuti di Stato, gli appalti pubblici e i metodi di rimborso dei costi. Regole diverse, infatti, rendono le sinergie tra gli strumenti a disposizione difficili.

Inoltre, si dovrebbe consentire ai beneficiari di presentare domanda presso diverse fonti di finanziamento dell'UE per uno stesso progetto. Se si applicassero ad esempio le stesse regole nel quadro della Politica di coesione e del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), si agevolerebbe l'accesso al sostegno per le piccole imprese e startup.

Meno numerose, più chiare, più semplici

I beneficiari dei fondi europei, soprattutto le PMI e le startup, sono spesso sopraffatti dalla quantità di regole che si trovano di fronte.

La Politica di coesione, suggeriscono gli esperti, dovrebbe basarsi su regolamenti più brevi e semplici: insomma, sono necessarie meno regole, più facili da identificare e capire, così da ridurre il rischio di incappare in errori.

Gestione più chiara

Dovrebbe essere messo a disposizione degli Stati membri e delle Regioni un quadro di governance ancora più semplice, a condizione che soddisfino alcuni criteri: sistemi di gestione e di controllo affidabili, cofinanziamento nazionale rilevante per incentivare una gestione sana della spesa, identificazione delle principali riforme strutturali da attuare ed enfasi su un numero limitato di settori prioritari per produrre risultati.

Focus sulle priorità d'investimento

Il gruppo suggerisce dunque di limitare le norme Ue alle priorità strategiche di investimento e ai principi di spesa. I finanziamenti europei sarebbero erogati tramite i meccanismi amministrativi nazionali esistenti e l'attività di audit della Commissione sarebbe limitata.

Lo Stato membro e la Commissione si accorderebbero sulle riforme strutturali da realizzare e sui risultati concreti che danno diritto ai rimborsi.

Commenti

"Semplificare l'accesso ai fondi di coesione dell'UE e le modalità per impiegarli contribuirà certamente ad avvicinare i cittadini all'Unione", dichiara il presidente del gruppo ad alto livello Siim Kallas.

"I cittadini si aspettano che l'UE faccia di più, ma il bilancio dell'UE è in calo. Per risolvere questo problema dobbiamo mettere a frutto ogni euro speso. E regole più semplici aiutano a spendere meglio", sottolinea il commissario responsabile per il Bilancio e le risorse umane Gunther Oettinger.

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Corina Cretu, commissaria responsabile per la Politica regionale, dichiara: "Poche regole semplici si traducono in risultati migliori e meno errori. Concentriamoci su ciò che conta: migliorare la vita dei cittadini in tutta Europa".

"Sfruttando tutte le opportunità di semplificazione sarà possibile risparmiare tempo e denaro, che potranno essere utilizzati invece per promuovere la convergenza sociale in tutta Europa", nota la commissaria per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori Marianne Thyssen.

> Relazione finale per un quadro dei fondi UE semplificato post 2020

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