L’efficienza energetica potrebbe valere miliardi

Efficienza energetica - Photo credit: EngieIntervenendo sull'innovazione energetica del 20% delle abitazioni del Centro-Nord, si innescherebbe un volume d’affari da oltre 29 miliardi.

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L’innovazione energetica negli edifici italiani consentirebbe di generare, nei prossimi 5 anni, un volume d’affari per le imprese del settore superiore ai 29 miliardi di euro. E l’occupazione di 130.000 persone.

Non solo. Puntare sull’efficienza energetica degli edifici significherebbe innescare una circolo virtuoso di investimenti in ricerca e sviluppo (fino a 290 milioni di euro), un risparmio sulle bollette per le utenze energetiche di 2 miliardi e mezzo di euro, un gettito di 4,8 miliardi oltre alla mancata emissione nell’atmosfera di ben 5,4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, equivalenti alla mancata circolazione di 2,7 milioni autoveicoli.

Sono i numeri forniti dallo "Studio sull'innovazione energetica negli edifici in Italia", realizzato per Engie dal Politecnico di Milano e presentato al V Forum Engie, in collaborazione con Anci ed Ambrosetti, e che si riferiscono solo agli interventi sul 20% delle abitazioni del Centro e Nord Italia.

Solo il 7% degli edifici residenziali è efficiente

Sempre prendendo in considerazione il Nord e il Centro, solo il 7%, delle case e il 6% dei non residenziali è in una classe energetica di qualità elevata (A+, A, B), mentre una netta maggioranza degli immobili è ancora confinata nelle classi peggiori (F, G).

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D’altra parte, l’80% degli edifici è stato costruito prima del 1990, quando sono stati introdotti requisiti energetici per gli edifici e, quindi, molto rimane da fare, nonostante i 31 miliardi di euro investiti in efficienza energetica negli ultimi dieci anni, con il 65% di questa somma indirizzata specificamente sugli edifici (restante 35% nell’industria).

L’efficienza energetica è una formidabile leva di sviluppo

L’indagine ha poi preso in considerazione sia edifici residenziali (villette, appartamenti) che scuole, uffici ed alberghi, ipotizzando di applicare ed essi un mix bilanciato delle principali soluzioni di efficienza energetica, partendo dalla sostituzione della caldaia ed integrando altri interventi come termostati intelligenti, illuminazione a led, fotovoltaico, serramenti e cappotto termico.

Tali interventi hanno dimostrato di essere economicamente convenienti, con tassi di rendimento dell’investimento che vanno da poco meno del 10% fino a superare il 20% e payback dai 3 ai 9 anni, grazie agli incentivi esistenti, che rimangono necessari per sbloccare tali investimenti virtuosi e che potrebbero essere ancora più efficaci se intervenissero maggiormente sulla spesa iniziale.

Oltre ai risparmi in bolletta va evidenziato il miglioramento dell’attrattività e del valore dell’immobile riqualificato: gli edifici di elevata classe energetica possono valere sul mercato immobiliare fino al 30% in più, oltre ad offrire maggior comfort e ridurre le emissioni inquinanti.

L’economia Italiana, in generale, è quindi in grado di azionare una formidabile leva di sviluppo. Il mercato dell’efficienza energetica relativo ad interventi nel settore residenziale ha un valore complessivo di oltre 3 miliardi di euro l'anno (dato 2016) e può decisamente crescere.

Anche nella Strategia Energetica Nazionale è posta una grande attenzione ai consumi energetici residenziali e terziari; non a caso, il settore dell’efficienza energetica è quello che nella strategia richiede la fetta maggiore di investimenti (110 miliardi sui 175 previsti).

Le normative europee, a loro volta, richiedono che i nuovi edifici privati siano a consumo energetico “quasi zero” (NZEB) entro il 2021 e una decarbonizzazione quasi totale di tutti gli edifici esistenti entro il 2050.

“Guardiamo con attenzione l’iter della Legge di Bilancio 2018”, dichiara Olivier Jacquier, amministratore delegato di Engie Italia, “che auspichiamo possa dare una spinta decisiva a questo settore, rafforzando le regole e gli incentivi alla riqualificazione degli edifici pubblici e privati”.