Fondi europei - Bruxelles fa il punto sull'avanzamento dei Programmi

Fondi UeA fine ottobre risultava impegnato il 44% dei fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014-2020 e del relativo cofinanziamento nazionale.

Bilancio UE - finanziamenti dedicati per realizzare le riforme strutturali

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La Commissione Ue ha pubblicato la relazione strategica 2017 sull'attuazione dei fondi strutturali e d'investimento europei 2014-2020, in cui fotografa l'implementazione dei fondi SIE negli Stati membri.

L'analisi è basata sui dati raccolti fino alla fine del 2016, ma sono presenti anche informazioni aggiornate al mese di ottobre 2017.

Cosa sono i fondi strutturali e di investimento UE (SIE)

I fondi SIE sono il principale strumento di investimento dell'Ue e comprendono:

  1. Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
  2. Fondo sociale europeo (FSE)
  3. Fondo di coesione (FC)
  4. Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
  5. Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

I fondi sono gestiti congiuntamente dalla Commissione europea e dai Paesi dell’Ue e per la programmazione in corso mettono a disposizione oltre 454 miliardi di euro, stanziati direttamente dall'Ue, cui si aggiungono più di 183 miliardi messi a disposizione dagli Stati membri, per un totale di oltre 638 miliardi di euro.

Relazione 2017, principali risultati

La relazione 2017 della Commissione Ue raccoglie i principali risultati raggiunti dall'attuazione dei fondi SIE tra il 2014 e la fine del 2016:

  • 2mila progetti selezionati in tutta Europa,
  • 793.490 imprese supportate,
  • 7,8 milioni di persone sostenute nella ricerca di un'occupazione,
  • migliorata la biodiversità del 20% dei territori agricoli.

Guardando alle aree di intervento, risulta che su 181,4 miliardi di euro destinati per il 2014-2020 agli investimenti per ricerca, innovazione, progetti digitali e PMI, ne sono stati investiti 50,3 miliardi di euro, pari a circa il 28% dei fondi stanziati.

Per l'occupazione, l'inclusione sociale e l'istruzione, invece, su 163,8 miliardi di euro stanziati, soprattutto tramite il FSE, ne sono stati impegnati 48,7 miliardi (29%), mentre per l'economia a basse emissioni, il cambiamento climatico, l'ambiente e i trasporti sono stati impegnati 73,2 miliardi di euro (28%) su un totale di 262,2 miliardi di euro.

Dalla relazione, inoltre, emerge che fino al mese di ottobre 2017 sono stati impegnati 278 miliardi di euro (pari al 44% dei fondi stanziati dall'Ue e dagli Stati membri) in progetti concreti, con un'accelerazione rispetto alla fine del 2016 (28,4%).

I nuovi prerequisiti hanno contribuito a un contesto più favorevole agli investimenti

A marzo 2017, una prima valutazione delle nuove condizionalità ex ante volte a rafforzare gli investimenti ha mostrato la loro capacità di incentivare le riforme in svariati settori: rispetto delle normative sull'efficienza energetica o sugli appalti pubblici, pianificazione degli investimenti per l'innovazione, trasporti o tecnologie digitali.

Nel periodo di finanziamento post 2020 si prevede di rafforzare ulteriormente il legame tra i fondi UE e il sostegno alle riforme strutturali negli Stati membri, come annunciato nel documento di riflessione sul futuro delle finanze dell'UE della Commissione e nelle sue proposte per approfondire l'Unione economica e monetaria europea.

Meno burocrazia per i beneficiari dei fondi

La relazione rileva che gli Stati membri hanno fatto sempre più ricorso alle possibilità di semplificazione offerte nel quadro della politica di coesione 2014-2020, ossia le procedure online per la gestione dei fondi ("coesione elettronica"), le procedure semplificate per la presentazione delle domande da parte delle imprese ("sportelli unici") e le modalità semplificate a disposizione dei beneficiari per chiedere rimborsi all'UE.

Il tema è inoltre al centro della riflessione sull'architettura della futura politica di coesione, grazie anche al prezioso contributo del gruppo ad alto livello sulla semplificazione istituito dalla Commissione.

Maggiore mobilitazione di finanziamenti privati

In linea con l'obiettivo del Piano Juncker di attivare più investimenti, il quadro 2014-2020 è stato istituito per diffondere l'uso degli strumenti finanziari.

Entro la fine del 2016, nell'ambito dei programmi dei fondi SIE sono stati impegnati in questi strumenti - per lo più a sostegno delle PMI, della ricerca e dell'innovazione e di un'economia a basse emissioni di carbonio - 13,3 miliardi di euro, vale a dire già 1,8 miliardi di euro in più rispetto ai finanziamenti SIE investiti attraverso strumenti finanziari nell'intero periodo 2007-2013.

Gli strumenti finanziari a valere sui fondi SIE sostengono ad oggi più di 76.000 imprese. I progetti a sostegno delle PMI selezionati fino ad ora nel quadro del FESR hanno mobilitato finanziamenti privati per un importo di 11,5 miliardi di euro, a fronte di un obiettivo di 42 miliardi di euro.

Relazione strategica 2017 sull'attuazione dei fondi strutturali e d'investimento europei

Italia, in ritardo per impegno fondi SIE

Dai dati della piattaforma Open Data Coesione, aggiornati al 13 dicembre 2017, emerge che l'Italia è il secondo beneficiario dei fondi SIE (per un totale di oltre 73 miliardi di euro), dopo la Polonia (oltre 104 miliardi di euro).

La maggior parte di fondi a disposizione è destinata alla competitività delle PMI (più di 14 miliardi di euro) e all'occupazione (oltre 8 miliardi di euro).

Per quanto riguarda il tasso d'impegno dei fondi SIE, l'Italia si colloca al 23esimo posto, con il 37% dei fondi impegnati, a fronte di una media Ue del 44%, e solo il 3% (media Ue 6%) delle risorse spese.

> Piattaforma Open Data Coesione

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