Italia-Iran - Business Forum per rilancio export e investimenti

Forum tra imprese e istituzioni italiane e iraniane per individuare e discutere le maggiori opportunità di business

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Si è svolto oggi a Roma, presso l'Hotel Parco dei Principi, il Business Forum Iran-Italia. Promosso da Confindustria e ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia, il Forum ha visto la partecipazione dei principali esponenti delle istutizioni e del mondo imprenditoriale dei due Paesi.

Ad aprire il Forum l'intervento di Riccardo Monti, presidente dell'Agenzia ICE e consigliere per l'Internazionalizzazione del ministro dello Sviluppo economico, che ha sottolineato come l'accordo sul nucleare e la conseguente fine delle sanzioni rappresenti un'occasione preziosa per portare le relazioni tra Italia e Iran in una nuova fase. Fase che, ha spiegato Monti, è stata preceduta da un importante lavoro preparatorio grazie al quale sono stati individuati i settori di maggior interesse reciproco per le due economie.

Un contesto promettente

L'Iran, ha proseguito Monti, in questo momento è a livello mondiale il mercato più interessante per l'Italia. Tra i fattori sociali ed economici che rendono il Paese mediorientale un territorio tra i più promettenti del globo per gli investimenti delle imprese italiane, il presidente dell'ICE ha posto l'accento su: 

  • una crescita demografica esponenziale,
  • la presenza di personale altamente qualificato,
  • la tradizione tecnologica manifatturiera,
  • un'economia molto articolata con numerosi settori in via di sviluppo,
  • la necessità di nuove infrastrutture e di un rilancio dell'industria aeronautica.

I settori di punta per l'export italiano

In fatto di export, ha continuato Monti, l'Italia ha visto nel 2015 un “anno record”, nel quale il Paese è riuscito a mantenere tutti i flussi di mercato a livello internazionale. In tale contesto, il numero uno dell'ICE ha spiegato che tra i settori più promettenti per le spedizioni italiane in Iran spiccano:

  • i macchinari,
  • la chimica e la farmaceutica,
  • la sanità,
  • l'arredamento e i prodotti per la casa,
  • il food.

L'Italia, ha concluso Monti, deve saper cogliere tutte le opportunità derivanti dalla propria posizione di vantaggio rispetto all'Iran ed essere in prima fila nel processo di rinascita del Paese.

L'appello alle imprese italiane

Il Forum è stato moderato dal vicepresidente per gli affari internazionali della Camera di commercio iraniana Farhad Sharif, che nel suo intervento ha sottolineato l'importanza di non limitarsi a “investire sull'Iran” e, piuttosto, di “collaborare” anche con il Paese per investire su altri mercati.

Dopo aver passato in rassegna alcuni dei comparti più interessanti del Paese - quali i trasporti, le infrastrutture e il petrolio - e aver ricordato che uno degli obiettivi dell'Iran è quello di aderire all'Organizzazione mondiale del commercio, Sharif si è rivolto alle imprese italiane, invitandole a investire in Iran su:

  • talenti (con particolare attenzione alle startup),
  • progetti (sia completi che da completare),
  • imprese,
  • partnership.

Nuova missione italiana in Iran a febbraio

Per l'Italia presente anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che nel suo breve intervento ha auspicato un ritorno dell'interscambio Italia-Iran ai livelli pre-sanzioni, quando il volume del commercio era pari a circa 7 miliardi di euro annui. Nel 2015, ha puntualizzato Squinzi, il volume di scambi tra i Paesi ha toccato appena quota 1,5 miliardi di euro.

Ricordando le numerose missioni promosse da istituzioni e imprese italiane tra il 2014 e il 2015, il numero uno degli industriali ha infine annunciato una nuova missione di follow up in Iran per l'inizio di febbraio, cui parteciperanno i ministri delle Infrastrutture e dell'Agricoltura, Graziano Delrio e Maurizio Martina.

Il contributo del sistema bancario e finanziario

Tanto il presidente della Camera di commercio iraniana Mohsen Jalalpur quanto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni hanno posto l'accento durante i propri interventi sul ruolo del sistema bancario e finanziario. E' fondamentale, ha detto il responsabile della Farnesina, che l'Iran possa contare sul sostegno finanziario e assicurativo da parte dell'Italia, attraverso l'intervento delle banche e di organismi di garanzia come SACE, il gruppo assicurativo-finanziario attivo nell'export credit, nell'assicurazione del credito e nelle garanzie finanziarie.

E proprio SACE ha siglato ieri un accordo, alla presenza del presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Hassan Rouhani e del premier Matteo Renzi, per il recupero del credito sovrano vantato nei confronti della Banca Centrale dell’Iran. L'intesa, firmata dal governatore dell'istituto iraniano Valiollah Seif e dall'ad di SACE Alessandro Castellano, prevede il pagamento in favore del gruppo di 564 milioni di euro in tre rate entro il 15 ottobre 2016.

Rouhani, per investitori dinamica win-win

A concludere il forum è stato proprio il presidente Hassan Rouhani, che dopo aver citato alcuni dei settori in cui la collaborazione Italia-Iran ha già funzionato in passato - pellami, farmaceutico, manifatturiero ed energia (petrolio e gas) - ha posto l'accento sul comparto agricolo iraniano e sulla necessità di investimenti nei settori collegati, con particolare focus su acqua e tecniche innovative di irrigazione. Rouhani ha concluso il suo intervento rivolgendosi direttamente a istituzioni, imprese e industriali italiani e assicurando loro che in Iran vi sono tutte le condizioni per accogliere gli investitori stranieri - e in particolare italiani - in una dinamica win-win, caratterizzata, dunque da profitti per tutte le parti coinvolte.