UE: nuova direttiva per gli appalti pubblici su sicurezza e difesa

© EP 2007 La nuova direttiva adottata dal Parlamento Europeo sul coordinamento delle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici in materia di sicurezza e difesa e quella adottata in dicembre per la semplificazione del trasferimento intracomunitario dei prodotti destinati alla difesa hanno l'obiettivo di favorire la concorrenza e la trasparenza di un mercato che è tradizionalmente circoscritto ai confini nazionali.
In Europa l'esportazione dei prodotti destinati alla difesa (attrezzature militari, sottosistemi, componenti, parti di ricambio, tecnologie, ecc.) è soggetta a un regime nazionale di licenza. Il che significa che il mercato europeo della difesa è frammentato in 27 regimi nazionali molto diversi tra loro per quanto riguarda le procedure, l’ambito d'applicazione e i tempi. Conseguenza diretta di questa diversità di situazione è la distorsione della concorrenza e del funzionamento stesso del mercato.
 
Nel 2006 gli Stati membri hanno investito 201 miliardi di euro per il settore della difesa, di cui più di 400 milioni per il solo trattamento delle licenze. La creazione di un mercato comune della difesa è un elemento indispensabile per sostenere la politica europea di sicurezza e difesa (PESD). Oggi il 90% della produzione europea di attrezzature militari si concentra nelle mani di un ristretto numero di Stati Membri: l'Italia, la Francia, il Regno Unito, la Germania e la Svezia.
 
Le imprese operanti nel settore dovrebbero beneficiare economicamente dei vantaggi apportati dalla riforma perché la minore frammentazione del mercato permetterebbe di aumentare la qualità della produzione e stimolare la competitività, fermo però restando la competenza esclusiva degli Stati Membri nel settore della sicurezza.
 
"Il mercato per i prodotti destinati alla difesa, così com'è strutturato attualmente, non funziona. È troppo frammentato e c'è poca concorrenza", ha affermato il relatore della proposta di direttiva, l'eurodeputato tedesco Lambsdorff (ALDE). 
 
La nuova direttiva armonizza le regole sull'acquisto di armi, munizioni, materiale bellico a scopo militare, ma anche acquisti di materiale di sicurezza non militare. Grazie ad una procedura europea coordinata, gli operatori del settore potranno aggiudicarsi appalti pubblici in tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea. Anche le piccole e le medie imprese beneficeranno dei vantaggi di un mercato più competitivo, grazie alle nuove regole del subappalto. Allo stato attuale, quando una società riceve un ordine per un prodotto o un servizio, può chiedere ad altre società, in particolare alle piccole e medie imprese, di fabbricare una parte del prodotto. "Le aziende che decidono di subappaltare, ha spiegato l'Onorevole Lambsdorff, adesso potranno farlo in condizioni di mercato più trasparenti".
 
La nuova direttiva prevede inoltre norme particolari per il coordinamento delle procedure di aggiudicazione di appalti e individua chiaramente quali sono i contratti esclusi dal campo di applicazione:
  • gli appalti aggiudicati al di fuori dell'Unione Europea e
  • quelli aventi ad oggetto attività d'intelligence.

Per questi due tipi di appalti si applicherà ancora il diritto di monopolio e di anonimato.
 
La proposta di direttiva dovrà essere approvata da tutti gli Stati Membri e diventare operativa entro due anni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea.

(Fonte: Parlamento Europeo)
 
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