Ambiente - bonus acqua nel nuovo pacchetto risorse idriche

Parte il bonus acqua. I cittadini che appartengono alle fasce sociali più disagiate avranno diritto a 50 litri di acqua gratuita al giorno.

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E’ la notizia che arriva dal Ministero dell’Ambiente, dove è in lavorazione il pacchetto dedicato alle risorse idriche, in attuazione al Collegato ambientale. A completare il nuovo meccanismo arriverà anche un decreto per contrastare la morosità e, soprattutto, verrà istituito un fondo di garanzia per gli investimenti in opere idriche, in grado di rendere più sostenibile l’attività dei privati che vogliono impegnarsi in questo settore.

Attuazione del Collegato ambiente

Il pacchetto nasce per attuare la legge n. 221 del 2015, il Collegato ambientale. Il testo approvato alla fine dello scorso anno, infatti, conteneva nella sua ultima parte diversi articoli dedicati alla questione delle risorse idriche. Per tutti quanti, però, servivano dei provvedimenti di dettaglio del Governo. Gli uffici di Gian Luca Galletti, allora, stanno lavorando proprio queste ore per mettere insieme questi interventi.

Il bonus acqua

Tutto ruota attorno al nuovo bonus acqua, a favore dei cittadini meno abbienti. Il Ministero, in sostanza, riconoscerà per legge l’esistenza di una soglia minima gratuita di consumo, fino alla quale chi non ha i mezzi per farlo non deve pagare. Questo limite sarà fissato in cinquanta litri d’acqua a persona ogni giorno. Il dettaglio tecnico della misura dovrà essere fissato tramite un intervento dell’Autorità per l’energia, che dovrà integrare queste indicazioni con le regole generali previste in materia di tariffa.

La morosità

Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la morosità. Il Governo avvierà un’azione di contrasto ai cattivi pagatori. Facendo il paio con la misura precedente, significa che le fasce di popolazione più povera non dovranno pagare nulla, ma chi può pagare dovrà farlo regolarmente. Per questo, il Ministero firmerà un pacchetto di linee guida che, anche in questo caso, dovranno essere attuate tramite un intervento dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

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Via al fondo di garanzia

Ancora, partirà il fondo di garanzia per le opere idriche. Il suo obiettivo sarà rendere più sostenibili gli investimenti in questo settore, abbassando il costo dei prestiti a favore dei privati e sfruttando la garanzia pubblica. Quindi, sarà facilitato l’accesso al credito sostenendo la finanziabilità dei programmi di investimento e l’accelerazione degli interventi; sarà garantito anche il rischio connesso al trasferimento delle gestioni tra diversi gestori; gli operatori saranno aiutati a contenere l’impatto tariffario garantendo la sostenibilità sociale ed economica della tariffa e l’equilibrio economico e finanziario della gestione.

Il commissario unico

A chiudere il cerchio, infine, potrebbe arrivare il commissario unico. Le procedure di infrazione attivate da Bruxelles nei nostri confronti ci hanno costretto a finanziare investimenti in centinaia di siti dove mancano impianti di depurazione, principalmente al Sud. Per costringere Regioni e Comuni ad accelerare i tempi, il Governo ha già indicato cinque commissari. La loro azione, però, non ha avuto gli effetti sperati. Così, per riuscire finalmente a sbloccare le risorse, l’idea dell’esecutivo è indicare un commissario unico, per tutto il paese, con poteri speciali.

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