Appalti - via alle indicazioni sull'offerta piu' vantaggiosa

Le linee guida sull'offerta economicamente più vantaggiosa approdano in Gazzetta ufficiale ed entrano definitivamente in vigore.

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Si completa così, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il percorso del secondo documento di attuazione del Codice appalti, firmato dagli uffici di Raffaele Cantone. E’ anche uno di quelli più importanti, dal momento che dovrà fornire indicazioni alle stazioni appaltanti, e quindi anche alle imprese, nella costruzione delle gare tramite l’offerta economicamente più vantaggiosa. Un metodo di aggiudicazione che, va ricordato, con la riforma è diventato obbligatorio per tutte le gare più importanti, al di sopra del milione di euro.

Lo stato dell'attuazione

Partiamo dalla situazione dell’attuazione del Codice. Le linee guida appena varate sono il secondo provvedimento in assoluto a vedere la luce nella sua versione definitiva, subito dopo il prontuario sui servizi di ingegneria e di architettura, mandato in Gazzetta ufficiale a metà settembre. Ne restano molti da approvare: quelli attualmente in fase di scrittura nelle stanze dell’Anticorruzione sono almeno altri dieci, tra i quali spicca il lavoro sul rating di impresa, la patente che permetterà di misurare il curriculum delle aziende in fase di assegnazione di un appalto pubblico.

Il contenuto delle linee guida

Tornando alle linee guida appena approvate, queste danno indicazioni su come strutturare le gare secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. E contengono alcune novità importanti. A partire dal fatto che le Pa da adesso saranno obbligate a motivare in maniera puntuale la scelta di affidare appalti con il criterio del prezzo più basso, spiegando esplicitamente perché in questo modo non stanno avvantaggiando alcun fornitore.

I fattori soggettivi

Il punto centrale di queste linee guida, però, riguarda i fattori di natura soggettiva, finora esclusi dalla valutazione di questo tipo di criterio. Potranno, invece, essere inseriti all’interno dei bandi. Si tratta di una novità fondamentale, ad esempio perché apre all’utilizzo del rating di legalità, regolato dall’Antitrust. In questo modo, secondo l’Autorità, sarà possibile valutare in maniera più corretta tutti gli elementi che concorrono a strutturare un’offerta.

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Un limite per i bandi

Resta un limite, dal momento che non potranno “essere oggetto di valutazione i requisiti di partecipazione che, per definizione, sono posseduti da tutti i concorrenti, o le condizioni minime - incluso il prezzo – con cui i lavori, servizi o forniture devono essere realizzati”.

Incentivi per giovani e Pmi

Nel quadro dell’offerta, poi, sarà possibile valutare tutti quegli elementi che hanno un impatto su sicurezza e salute dei lavoratori, ambiente e, soprattutto, sarà possibile utilizzare criteri che consentano di agevolare la partecipazione alle gare delle microimprese e delle piccole e medie imprese, dei giovani professionisti e delle imprese di nuova costituzione.

Resta, comunque, vivo un altro limite fondamentale. Il peso dato a questi elementi di natura soggettiva dovrà avere un tetto massimo, pari a dieci punti sul totale. Fanno eccezione soltanto i servizi di progettazione, per i quali è possibile superare questa soglia, vista la loro natura particolare.

Più peso ai criteri ambientali

Infine, le linee guida dedicano un capitolo specifico agli appalti verdi. Potrà, quindi, essere valutato in maniera positiva il possesso di marchi di qualità ecologica, come Ecolabel, o la capacità di compensare le emissioni di gas serra. Le Pa, poi, potranno inserire nei bandi sezioni dedicate al miglioramento dei criteri ambientali minimi, come regolati dal Ministero dell’Ambiente.

> Il testo delle linee guida pubblicato in Gazzetta