ICT: tecnologie standard per lo sviluppo dell'innovazione

commissione e consiglio UeAdeguare gli standard alle tecnologie dell’Informatica e della comunicazione (Ict) del Ventunesimo secolo: e’ quanto si propone di fare la Commissione europea con il Libro Bianco presentato a Bruxelles. “Vogliamo che i prodotti e i servizi del settore Ict”, ha riferito il vicepresidente e commissario europeo all’Industria, Günter Verheugen, “continuino a guidare lo sviluppo dell’innovazione che abbiano vissuto negli ultimi 15 anni”.

Ad oggi il settore dell’Itc è dominato da forum e consorzi indipendenti che si sono guadagnati la leadership mondiale nel settore della standardizzazione, in particolare per le regole che governano internet e il World Wide Web. Questi enti si sono progressivamente affiancati ai tradizionali organismi internazionali fissando regole a cui, spiega una nota della Commissione, “non si può far riferimento anche se utili a raggiungere importanti obiettivi di politica pubblica”.

L’Unione europea ha deciso di intervenire così da realizzare i target preposti in settori dove l’interoperabilità resta un fattore centrale, quali: l'e-health, la sicurezza, l'e-business, l'e-government e i trasporti, per citarne alcuni. Ma non solo, l’iniziativa guarda anche ai cittadini proponendosi di sviluppare nuove regole nel settore della tutela dei dati personali come previsto dalla Comunicazione del programma di Stoccolma. Per sopperire a questo vuoto generato dalla corsa tecnologica Bruxelles propone nel Libro Bianco una serie di opzioni politiche possibili tra cui:

  • definire gli attributi che permettono agli standard Ict di essere associati alla legislazione e alle politiche Ue. I dieci attributi sono proposti sulla base dei criteri internazionali di standardizzazione dell’Organizzazione mondiale del commercio (proprietà intellettuale, trasparenza  etc);
  • creare una piattaforma permanente che riunisca le parti interessate e che collabori con la Commissione nella definizione degli obiettivi e delle priorità della politica di standardizzazione e della sua attuazione;
  • permettere alla Commissione, una volta consultata la piattaforma, di citare nelle politiche e nella legislazione forum e consorzi specifici che rispettino i criteri nelle aree non coperte dagli standard dell’Organizzazione europea di standardizzazione;
  • aggiornare le regole per gli appalti pubblici per i sistemi Ict così da includere, oltre ai prodotti, anche servizi e applicazioni.

Questa proposta permetterà di ricorrere a diversi standard per Ict indipendentemente dalle loro origini, che rispettino le condizioni stabilite. Le misure presentate costituiscono un’importante occasione per il mondo dell’industria. Il settore dell’Ict è il principale vettore per l’innovazione e la competitività delle imprese con un giro di affari che, nel 2007, ha raggiunto i 670 miliardi di euro.

Come ha sottolineato il commissario Verheugen, gli standard permetteranno di “creare le condizioni per stimolare la competitività del settore ICT europeo e ridare un nuova impeto nell’uscire dall’attuale crisi economica”.Autorità pubbliche, consumatori, piccole e medie imprese, industria e organizzazioni di sviluppo degli standard sono chiamati  a inviare  commenti e proposte entro il 15 settembre.

Sulla base dei commenti raccolti la Commissione europea elaborerà cambiamenti e nuove proposte al testo. La standardizzazione nasce dalla cooperazione volontaria tra autorità pubbliche, industria, consumatori e parti interessate. A livello Ue, regole e proposte nascono dal lavoro delle Organizazzioni europee per la standardizzazione (Eso) e dalla loro cooperazione con simili organizzazioni internazionali.
Per approfondire: ICT Standardisation
(Maria Cristina Nanni)