La proposta dell'UE per rafforzare la vigilanza finanziaria

 Con l'autunno la Commissione Europea dimostra di voler affrontare con decisione il nodo gordiano della vigilanza sul settore finanziario, ma anche di muoversi per la semplificazione dei prospetti degli strumenti finanziari, pur tutelando gli investitori. Due pacchetti strategici in vista del G20 che si svolge in questi giorni a Pittsburgh, durante il quale realisticamente verranno prese delle decisioni condivise a livello mondiale. 
Il pacchetto sulla vigilanza, infatti, intende colmare le lacune che con la crisi economica si sono evidenziate nell'ambito del monitoraggio europeo, anche a causa della frammentazione dei singoli sistemi nazionali.
 
Il primo pacchetto legislativo in questione presentato dall'esecutivo di Bruxelles, infatti, affianca sinergicamente ad una figura centrale con poteri macroprudenziali - il Consiglio europeo per il rischio sistemico (ESRB) - un'architettura di authorities nazionali. Come previsto, a presidiare la stanza dei bottoni dell'ESRB saranno il presidente ed il vicepresidente della Banca Centrale Europea, che da mesi si era autocandidata a svolgere questo compito.

Il pacchetto prevede l'istituzione di:
  • Un consiglio europeo per il rischio sistemico (ESRB, acronimo di "European Systemic Risk Board") che si occupi della vigilanza macroprudenziale, vale a dire del controllo e della valutazione dei rischi per la stabilità del sistema finanziario. L'organo porà indicare i rischi più pericolosi e, ove necessario, emanare raccomandazioni e ammonimenti agli Stati membri. Sarà valutata caso per caso la possibilità di garantire la riservatezza di queste comunicazioni. Oltre al board della BCE, faranno parte del consiglio le banche centrali nazionali, le autorità europee e quelle nazionali di vigilanza per un totale di 60 organismi.
  • Un sistema europeo della autorità di vigilanza finanziaria (ESFS) per la cosiddetta vigilanza microprudenziale. Il sistema si compone di una rete di di autorità nazionali  che cooperano in sinergia con l'Autorità Bancaria Europea (EBA), con l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (EIOPA) e con l'Autorità europea per i valori mobiliari (ESMA).
Overview della proposta
 
Parallelamente Bruxelles ha presentato una proposta di riesame della cosiddetta "direttiva sul Prospetto" (entrata in vigore il 31 dicembre 2003 e recepita dagli Stati membri entro il 2005) che mira a ridurre gli oneri amministrativi dovuti alla regolamentazione in vigore nell’Unione Europea. La proposta è il risultato di consultazioni e di un dialogo con tutte le principali parti in causa, tra cui le autorità di regolamentazione degli strumenti finanziari, gli operatori del mercato e i consumatori.

La presente proposta, trasmessa per esame al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri, dovrebbe essere adottata dalla Commissione nel 2009. Notevoli i benefici in termini di semplificazione che vengono introdotti, pur conservando il livello di tutela degli investitori previsto dalla direttiva.
 
Si prevede che la riduzione degli obblighi di informativa a carico delle imprese con ridotta capitalizzazione di mercato possa generare risparmi complessivi pari a 173 milioni di euro ogni due anni.
Vengono soppresse le norme che determinano una duplicazione degli obblighi di trasparenza, eliminando in questo modo costi inutili per un totale di 30 milioni di euro per le imprese. L’esenzione dei piani azionari per i dipendenti dall’obbligo di pubblicazione del prospetto consentirà di risparmiare più di 18 milioni di euro. La riduzione degli obblighi di informazione per la raccolta di capitali tramite l’emissione di diritti consentirà di risparmiare quasi 80 milioni di euro.
I risparmi totali potenziali derivanti da tutte queste misure sono stimati a 302 milioni di euro all’anno.


Il testo della proposta

(Alessandra Flora)