Web tax - esiti consultazione UE, servono norme fiscali adeguate

Web tax - Photo on Foter.comLe regole fiscali vigenti non sono adeguate all'economia digitale e danneggiano la libera concorrenza. E' quanto emerge dalle risposte ricevute dalla Commissione UE nell'ambito della consultazione pubblica sulla web tax.

Web tax - UE a G20, serve risposta globale per economia digitale

In vista della presentazione della sua proposta sulla web tax, la Commissione UE ha pubblicato i risultati della consultazione pubblica, conclusasi a gennaio, sull’introduzione di un sistema di tassazione per la web economy nell’Unione. Dai contributi ricevuti emerge la necessità di adeguare al più presto, a livello internazionale ed europeo, le norme fiscali per tutelare la libera concorrenza nel contesto della digital economy.

Web tax, in arrivo la proposta della Commissione UE

Secondo la Commissione UE all'interno del mercato unico digitale è necessario definire al più presto un sistema di tassazione moderno e stabile per la digital economy al fine di stimolare la crescita, l'innovazione e lo sviluppo dell'economia europea.

Per questo motivo, il prossimo 21 marzo, il Collegio dei commissari presenterà - salvo cambiamenti di programma - la sua proposta sulla web tax, che prevede l'introduzione di norme comuni sulla tassazione dei profitti delle multinazionali derivanti da attività svolte nell'ambito dell'economia digitale.

Sul fronte della tassazione, i policy maker si stanno confrontando per definire soluzioni in linea con l'attuale contesto economico, dove le imprese che operano nel settore dell'economia digitale pagano un livello minimo di tasse, mettendo a repentaglio i principi di equità fiscale e la sostenibilità del modello economico e sociale dell'Unione.

Legge Bilancio 2018 - web tax, imposta su transazioni digitali

Esiti della consultazione pubblica

Alla consultazione pubblica sulla web tax hanno risposto soprattutto singoli individui (48,88%), organizzazioni aziendali (23,54%) e imprese (18,16%), provenienti da Germania e Spagna (16,82 %), Italia (10,09%) e Belgio (8,52%).

La maggioranza dei partecipanti ha sottolineato la necessità di riformare le norme fiscali vigenti in materia di digital economy (82,06%), dal momento che regole non adeguate consentono alle aziende digitali di trarre beneficio da determinati regimi fiscali a danno delle imprese tradizionali.

Per il 40,81% dei rispondenti è necessario intervenire a livello internazionale, per il 32,74% a livello dell'UE e per il 1,79% a livello nazionale. Con riferimento all'introduzione di un sistema di tassazione a lungo termine nell'Unione, il 53,59% dei partecipanti è favorevole, nel frattempo, all'adozione di soluzioni temporanee.

La principale soluzione temporanea sostenuta dai rispondenti (28,92%) riguarda l'introduzione di un'imposta sulle entrate derivanti da transazioni digitali concluse a distanza con un ente non residente che ha una presenza economica significativa. Per quanto riguarda la soluzione a lungo termine, la maggioranza dei rispondenti sostiene l'implementazione di nuove regole europee - riunite in un'unica direttiva - "for permanent establishment and profit attribution to capture digital activities of businesses".

> Report statistico della consultazione

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