Fondi europei – Agenzia Coesione e Invitalia nel mirino dei deputati FI

Photo credit: Camera dei deputatiCon un'interpellanza urgente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un gruppo di deputati di Forza Italia ha messo in discussione le modalità di gestione dei fondi europei e il ruolo affidato all'Agenzia per la coesione e ad Invitalia.

Fondi UE – l'avanzamento dei Programmi operativi 2014-2020

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i ministri dello Sviluppo economico e per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Carlo Calenda e Claudio De Vincenti, sono i destinatari dell'interpellanza urgente sottoscritta nei giorni scorsi da otto deputati FI per chiedere chiarimenti sulla gestione dei fondi europei 2014-2020. Nel mirino gli eccessivi ritardi nell'avanzamento dei POR e dei PON e le scelte del Dipartimento per la coesione territoriale, oltre al ruolo di primo piano dell'Agenzia per la coesione e di Invitalia.

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Il ritardo italiano nella spesa dei fondi UE

La premessa da cui parte l'interrogazione è data dal quadro generale sull'avanzamento della spesa dei fondi europei relativi ai Programmi operativi regionali e nazionali 2014-2020, che vede l'Italia in ritardo nell'impegno e ancora di più nella rendicontazione delle risorse.

A livello UE gli impegni si attestano in media al 51% e la spesa al 15%, mentre in Italia i fondi allocati ammontano attualmente al 43% del totale, mentre la spesa rendicontata a Bruxelles si ferma al 9%.

Parallelamente, i deputati FI rilevano che c'è stata forte un'accelerazione sul fronte del Fondo Sviluppo e Coesione, con circa 54 miliardi di euro quasi interamente destinati dal CIPE al finanziamento di Piani operativi e Patti per lo sviluppo e con impegni approvati anche oltre la data di svolgimento delle elezioni politiche, nella seduta del 22 marzo 2018.

I dubbi dei deputati FI

Da qui i dubbi degli otto firmatari - Felice Maurizio D'Ettore, Mariastella Gelmini, Mauro D'Attis, Maurizio Carrara, Galeazzo Bignami, Stefano Mugnai, Benedetta Fiorini e Francesco Cannizzaro – secondo cui i contorni dell'azione amministrativa e i modelli operativi del Dipartimento per le politiche di coesione non sono chiari e stanno mancando l'obiettivo di “assicurare una gestione unitaria ed efficiente dei circa 100 miliardi di euro complessivamente destinati allo sviluppo”.

I parlamentari mettono in discussione l'efficacia del ruolo dell'Agenzia per le coesione territoriale e contestano anche l'affidamento di misure agevolative, per un totale di circa 3 miliardi di euro, a Invitalia “senza che vi sia riscontro della avvenuta verifica di conformità alla normativa in materia di appalti pubblici e senza procedere ad una preventiva disamina dei risultati conseguiti dalla predetta società”. Più in generale, però, si tratta di un'accusa a tutto tondo all'operato del Governo uscente, che spazia dalla nuova normativa sulle partecipate alle regole in materia di appalti.

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Gli interrogativi al Governo

L'interpellanza pone quindi una serie di domande al presidente del Consiglio Gentiloni e ai ministri Calenda e De Vincenti, in particolare:

  • quali siano le intenzioni in merito a iniziative e provvedimenti urgenti da adottare per affrontare i problemi denunciati;
  • quali siano al 31 dicembre 2017, le risultanze di impegno e rendicontazione di ciascuno dei Programmi operativi cofinanziati dai fondi strutturali 2014-2020 e gli scostatamenti su base annuale tra previsioni di spesa e somme effettivamente rendicontate;
  • quali misure siano state adottate per promuovere un'accelerazione della spesa e una semplificazione delle procedure da parte dell'Agenzia per la coesione territoriale, dal Dipartimento per le politiche di coesione e dalle singole Autorità di gestione;
  • quale sia lo stato di attuazione dei grandi progetti comunitari, inclusi quelli di competenza regionale o interregionale e traslati dalla programmazione 2007-2013 alla programmazione 2014-2020, con particolare attenzioni a quelli di ipristino e risanamento ambientale allocati nel Mezzogiorno;
  • quale sia il quadro riepilogativo degli impegni del Fondo sviluppo e Coesione e lo stato di avanzamento dei Piani operativi settoriali e dei Patti per lo sviluppo stipulati con le regioni e le città metropolitane, con particolare attenzione al progetto da oltre 400 milioni di euro per la rimozione dei rifiuti stoccati in balle in Campania;
  • quale sia l'ammontare delle somme attribuite alla società Invitalia per il sostegno alle misure agevolative gestite e ai Contratti di sviluppo, e se si intenda rendere disponibile la relazione del soggetto esercente il controllo relativa al rispetto degli articoli 5 e 192 del decreto legislativo n. 50 del 2016;
  • quali siano le risultanze delle attività dell'Agenzia per la coesione territoriale e del dipartimento per le politiche di coesione relativamente alla gestione e al coordinamento dei piani e dei programmi finanziati con risorse nazionali e comunitarie;
  • se i Piani operativi e i Patti per lo sviluppo siano stati definiti in interlocuzione con gli attori e gli interessi dei territori, soprattutto per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali e i servizi ambientali;
  • se sia vero che le risorse della programmazione 2014-2020 siano state completamente impegnate, senza assicurare un accantonamento per il Patto con la città metropolitana di Roma Capitale.

Infine, i deputati suggeriscono al Governo di costituire una commissione finalizzata alla revisione della disciplina in materia di contratti ed appalti, regime delle partecipate e delle società in house, per arrivare a una normativa organica e semplificata che agevoli gli investimenti pubblici e privati.

> Interpellanza

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