Ue-Canada - da CETA non solo vantaggi economici

Il CETA non è il TTIP, ha detto la commissaria Malmstroem. E' un accordo avanzato con un partner, il Canada, che è vicino all'Europa sotto molti aspetti, storicamente e in termini di valori condivisi. 

Canadian flag - Photo credit: Alirod Ameri via Foter.com / CC BY-NC-ND

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La commissaria Ue al Commercio Cecilia Malmstroem ha incontrato nelle scorse ore le organizzazioni della società civile per discutere dei benefici per i cittadini Ue del CETA, l'accordo economico e commerciale negoziato da Unione europea e Canada per agevolare gli scambi e gli investimenti tra le due aree.

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Vantaggi economici: fine tariffe, apertura appalti, export e cooperazione normativa

L'intesa, ha detto Malmstroem, porterà opportunità economiche da molti punti di vista:

  • dal primo giorno di entrata in vigore vi sarà un'immediata abolizione di oltre il 98% delle tariffe. Si tratta di un risparmio di 400 milioni di euro l'anno; il che è un bene per le imprese europee, soprattutto quelle più piccole;
  • si determinerà un'apertura senza precedenti e a tutti i livelli di amministrazione del mercato canadese degli appalti pubblici, cui potranno partecipare offerenti Ue;
  • il miglioramento della cooperazione normativa aiuterà le aziende a rispettare in modo efficiente norme di prodotto su entrambi i lati, pur mantenendo gli elevati standard che Ue e Canada condividono;
  • saranno garantite nuove opportunità per gli esportatori agricoli Ue grazie a nuove quote e ad una migliore protezione delle indicazioni geografiche.

Le aziende di tutta Europa, ha spiegato Malmstroem, hanno chiesto a gran voce questi cambiamenti, sul modello di accordi commerciali dell'Ue già in vigore, come quello con la Corea del Sud, che ha visto le esportazioni aumentare di oltre il 50%. Le imprese Ue, ha aggiunto, hanno bisogno di accordi come il CETA per crescere ed espandere il proprio business.

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Condivisione di valori: trasparenza, protezione investimenti, tutela di ambiente e lavoratori

Il CETA, ha puntualizzato la commissaria Ue, non prevede solo vantaggi economici. Si tratta, infatti, di un accordo commerciale molto avanzato con un partner – il Canada – che condivide i valori europei.

In fatto di trasparenza, ad esempio, molti in Ue erano preoccupati di non poter dare un contributo ai negoziati. Al contrario, le trattative hanno invece beneficiato di "costanti input da parte della società civile". La bozza della versione completa dell'accordo è stata online a partire da settembre 2014 e la versione finale è disponibile in tutte le lingue a partire dall'inizio dell'estate.

Un'altra questione fortemente dibattuta era quella dei servizi pubblici. Anche in questo caso l'intesa è andata incontro alle preoccupazioni degli europei, garantendo la certezza del pieno diritto delle autorità pubbliche - locali, regionali e nazionali – di organizzare i servizi pubblici come meglio credono. Non vi è alcun obbligo di privatizzare qualsivoglia servizio, né tantomeno esistono impedimenti alla possibilità di rendere nuovamente pubblico un servizio già privatizzato.

Sulle questioni dei diritti dei lavoratori e della tutela dell'ambiente la situazione è altrettanto chiara, ha detto la Malmstroem. "Nel CETA, l'Ue e il Canada si impegnano a rispettare le più importanti convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro e delle Nazioni Unite su questi temi". Nessuna delle due parti cercherà, dunque, vantaggio commerciale abbassando gli standard su questi due dossier.

Infine, c'è la questione della protezione degli investimenti, anch'essa molto sentita all'interno del dibattito sul commercio. E' comprensibile, ha commentato la responsabile Ue per gli scambi commerciali, che vi siano state "preoccupazioni circa il sistema esistente", l'ISDS (Investor-state dispute settlement, in italiano "Risoluzione delle controversie tra investitore e Stato"), ed è per questo che "l'Ue ha lavorato fin dal primo giorno per trovare un modo migliore di affrontare il problema", con un nuovo approccio teso a tre obiettivi specifici:

  • l'utilizzo di una normativa ispirata a quella interna all'Ue, che protegga gli investitori senza interferire con il diritto delle autorità di legiferare a tutti i livelli di governo;
  • un sistema giudiziario che garantisca un giusto processo, grazie a un gruppo indipendente di giudici preselezionati (al riguardo, l'Ue sta lavorando con il Canada e molti altri Paesi per esportare il meccanismo a livello internazionale);
  • la piena trasparenza del processo, la totale partecipazione di tutte le parti interessate (attraverso la possibilità di presentare osservazioni alla Corte) e un meccanismo di ricorso.

ISDS - Ue, piu' trasparenza per risoluzione controversie investitore-Stato

Photo credit: Alirod Ameri via Foter.com / CC BY-NC-ND