Cooperazione: concluso il terzo vertice Africa-UE

3° Vertice Africa-UEIl 29 e 30 novembre scorsi si è tenuto il terzo vertice Africa-UE di Tripoli, in Libia, in cui 80 capi di Stato e di Governo africani ed europei si sono riuniti per discutere su "Investimenti, crescita economica e creazione di occupazione", al fine di portare il partenariato, approvato tre anni fa a Lisbona, ad un livello nuovo e più ambizioso, consolidando i legami dei due continenti. Tuttavia, nell'incontro sono emerse questioni sulle quali le visioni e gli interessi divergono.

In particolare, durante il secondo vertice Africa-UE di Lisbona del 2007 (il primo risale al 2000 al Cairo), i rispettivi capi di Stato e di governo hanno definito la "Strategia congiunta Africa-UE" per realizzare insieme interessi comuni e creare così una relazione che vada oltre il tradizionale rapporto donatore/beneficiario e la tradizionale politica di sviluppo.

Il 10 novembre scorso, allo scopo di far evolvere questo partenariato, la Commissione europea ha pubblicato le sue proposte su come consolidare le relazioni Africa-UE, suggerendo di incentrare la cooperazione per lo sviluppo sul sostegno alla crescita inclusiva e sostenibile in Africa, privilegiando attività ad impatto elevato in grado di attirare gli investimenti.

Le discussioni nell'ambito del vertice di Tripoli hanno riguardato i seguenti temi, dando luogo alla sottoscrizione di un piano d'azione congiunto per i prossimi tre anni:

  • commercio, integrazione regionale e infrastrutture,
  • tecnologie dell'informazione e della comunicazione,
  • sviluppo del settore privato;
  • energia e cambiamento climatico;
  • OSM, agricoltura e alimentazione;
  • pace e sicurezza;
  • governance e diritti umani;
  • migrazione, mobilità e creazione di occupazione.

Diverse le divergenze emerse, innanzitutto quelle che riguardano questioni commerciali: l'Unione Europea vorrebbe concludere da anni accordi di partenariato economico (EPA) ma gli organi di governo africani resistono temendo che tali accordi abbiano un approccio liberista fatale per le loro fragili economie: non solo, nelle settimane precedenti il vertice, avevano chiesto di ripensare tali accordi commerciali mettendo al centro lo sviluppo e la lotta alla povertà, ma, nel suo discorso inaugurale a Tripoli, il colonnello Gheddafi ha chiarito come, in caso di mancato accoglimento delle proprie istanze, l'Africa si volgerà verso altri partner commerciali.

Altre differenze sostanziali tra i due continenti hanno riguardato il tema del cambiamento climatico: i rappresentanti africani hanno infatti declinato l'offerta di sottoscrivere una dichiarazione congiunta, e le migrazioni, con Gheddafi pronto a chiedere un importante sostegno economico dell'Europa per poter contrastare i flussi migratori.

Si è discusso inoltre del referendum per l'indipendenza del Sud Sudan, che si terrà il 9 gennaio prossimo, in assenza però del presidente sudanese Omar Al-Bashir.

Nonostante tali divergenze, il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha definito il vertice "un successo", ponendo l'attenzione sul miglioramento del dialogo politico, nonchè sulle attività previste da qui al 2013, che incrementeranno ulteriormente le relazioni tra i due continenti.

Diverso il giudizio delle organizzazioni impegnate nella lotta alla povertà, che notano scarsi progressi sulla questione degli accordi commerciali, il fallimento dell'accordo sul cambio climatico, la mancanza di una partnership energetica che porti benefici reciproci ai due continenti.

Tra i grandi assenti, David Cameron, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy.

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