Mobilita’ sostenibile – Milano citta’ piu’ eco-mobile d’Italia

E’ Milano la regina della mobilità sostenibile secondo il decimo rapporto di Euromobility. Sul podio, anche Parma e Torino.

Mobilità sostenibile - Photo credit: Carlo Felice via Foter.com / CC BY-NC-ND

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La classifica delle città con i sistemi di mobilità più attenti all'ambiente è contenuta nel decimo Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

Milano conquista la prima posizione aggiudicandosi così il titolo di città più “eco-mobile” d’Italia. Vince non solo perché capitale della cosiddetta sharing mobility, ma anche perché favorita dalla politica dei parcheggi, di scambio e a pagamento, da un’elevata offerta di trasporto pubblico, da un contenuto indice di motorizzazione e un’elevata percentuale di veicoli a basso impatto, ma anche da una bassa mortalità sulle strade.

Sul podio tutte città del Nord, con il secondo posto a Parma e il terzo a Torino; poco sotto Venezia, seguita da Padova, Brescia e Bologna; nella “top ten” anche Reggio Emilia (ottava), Ferrara e Novara. Per trovare Roma, invece, dobbiamo scendere al quindicesimo posto. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile L’Aquila, Siracusa e Catanzaro. Prato è la città che conquista più posti in classifica.

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Il rapporto segnala che torna ad aumentare, seppur di poco (+0,1%), il tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (coerentemente al dato nazionale, che segnala un incremento ancora superiore, +0,6%) anche se aumenta il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto GPL e metano, che raggiungono complessivamente l’8,6% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 37,6%.

Continua l’affermazione della cosiddetta sharing mobility tra i cittadini italiani: rispetto al 2014, lo scorso anno gli utenti dei servizi di bike sharing sono cresciuti di quasi 26 punti percentuali, mentre quelli dei servizi di car sharing convenzionale di oltre 25 punti, raggiungendo una quota di oltre 35mila, ai quali si aggiungono gli utenti dei servizi di car sharing cosiddetti free floating, pari a oltre 630mila.

Questo decimo Rapporto – sottolinea Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility – conferma che siamo ben lontani da una mobilità veramente sostenibile nonostante gli sforzi delle amministrazioni e l’affermazione della cosiddetta sharing mobility. Il 2015, infatti, ha segnato un netto peggioramento della qualità dell’aria nelle nostre città, da attribuire anche alla crisi atmosferica iniziata proprio in questo periodo e che ha portato poi il Ministero dell’Ambiente a emanare un piano di contenimento. E quest’anno ci risiamo. Complice l’alta pressione e le perduranti condizioni di stabilità atmosferica, che impediscono la dispersione dei gas di scarico delle auto, delle emissioni delle industrie e quelle degli impianti di riscaldamento. E ancora una volta scopriremo che non servono a nulla i blocchi del traffico o le targhe alterne, perché non di emergenza si tratta, ma di un problema, che non può che essere affrontato con una seria programmazione e pianificazione. Qualche amministrazione per fortuna lo ha capito, prime fra tutte Milano, Parma, Prato e Torino che hanno già adottato il famoso PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. L’auspicato cambio delle abitudini dei cittadini e l’affermazione di un nuovo modello di mobilità non sono un’utopia e un impulso potranno darlo anche le azioni e gli interventi per la mobilità casa-scuola e casa-lavoro del programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile gestito già da qualche mese dal Ministero dell’Ambiente”.

“In occasione del decennale del nostro rapporto - dichiara il presidente di Euromobility  Roberto Maldacea - abbiamo anche realizzato la prima indagine sulla mobilità 100% elettrica in Italia. È vero che la penetrazione nel mercato automotive dei veicoli elettrici è ancora molto bassa, ma è altrettanto vero che le politiche locali di sostegno, come gli incentivi, le deroghe e le agevolazioni, ove applicate, hanno stimolato la mobilità elettrica. Non emerge purtroppo ancora da parte delle Amministrazioni una tendenza strutturata e consolidata, ma piuttosto un approccio per così dire in ordine sparso, con interessanti test e buone pratiche. Stanno aumentando le colonnine di ricarica, le automobili elettriche nei servizi di car sharing, la presenza di biciclette a pedalata assistita nelle flotte di bike sharing e la consegna delle merci con mezzi come le e-cargobike, i NEV (neigborhood electric vehicles), anche le mini-car elettriche o le e-bike continuano a diffondersi, in generale tutti i mezzi elettrici per la mobilità di prossimità. Noi di Euromobility siamo convinti che i benefici della mobilità elettrica delle persone e delle merci, soprattutto urbana, non siano più discutibili né opinabili, e che il punto di svolta sia dietro l’angolo”.

Rapporto Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città

Photo credit: Carlo Felice via Foter.com / CC BY-NC-ND