Politica Coesione: Comitato Regioni, priorita' semplificazione

Comitato Europeo RegioniSecondo il Comitato europeo delle Regioni il punto di vista delle autorità regionali e locali dovrebbe guidare il lavoro di semplificazione dei fondi europei post 2020.

Fondi europei – Politica Coesione, meno regole e piu' semplici

"Una radicale semplificazione che metta i beneficiari dei fondi europei a livello regionale e locale al centro della programmazione post 2020 contribuirà a garantire che il prossimo bilancio pluriennale dell'Unione europea risponda meglio alle sfide delle regioni e delle città". Così Oldřich Vlasák ha commentato l'adozione del parere del Comitato europeo delle Regioni – di cui è relatore - sulle conclusioni del gruppo di alto sulla semplificazione dei fondi strutturali e di investimento europei.

Quale governance per la politica di coesione post 2020

Regole comuni per fondi SIE e altri finanziamenti UE

La relazione finale pubblicata a luglio dal gruppo di alto livello sulla semplificazione sostiene la necessità di armonizzare le norme dei diversi fondi dell'UE, ad esempio in tema di aiuti di Stato, appalti pubblici e metodi di rimborso dei costi, per facilitarne la comprensione da parte dei beneficiari, agevolare le sinergie tra gli strumenti a disposizione e consentire la presentazione delle domande presso diverse fonti di finanziamento dell'Unione per uno stesso progetto.

I regolamenti, secondo il gruppo di esperti, dovrebbero inoltre essere più brevi e semplici e concentrarsi su un numero limitato di priorità strategiche di investimento, mentre i sistemi di gestione e di controllo dovrebbero essere più affidabili.

Partire dalla prospettiva delle Regioni

Per dare seguito alle conclusioni del gruppo di alto livello, secondo il Comitato europeo delle Regioni occorre pensare le nuove regole tenendo presente il punto di vista delle autorità regionali e locali, adottando un approccio bottom-up e coinvolgendole in tutte le fasi della negoziazione e dell'implementazione dei fondi SIE, per ottenere una netta riduzione degli oneri burocratici.

Il CdR chiede anche maggiore proporzionalità in termini di numero delle verifiche e di obblighi di comunicazione, un adeguamento del margine di errore dal 3% al 5% e un approccio più differenziato nei settori dell'audit e della rendicontazione, maggiormente flessibile anche in base all'affidabilità dimostrata dai sistemi di controllo dei vari Paesi in passato.

Il parere rilancia anche la raccomandazione del gruppo di alto livello di prevedere parità di condizioni e maggiore compatibilità tra fondi strutturali e di investimento europei, fondi a gestione diretta e strumenti finanziari. La creazione di sportelli unici a livello nazionale o regionale, inoltre, potrebbe aiutare i beneficiari a presentare domanda parallelamente a valere su fondi SIE e su altri programmi di finanziamento UE.

Bilancio UE post 2020 - le sfide per la Politica Coesione

Photo credit: European Committee of the Regions