Mister Pmi: priorità incentivi fiscali per export, ricerca e investimenti

Industria - foto di Taneli Rajala Incentivi per l'internazionalizzazione, nuova legge Sabatini, credito d'imposta per gli investimenti in ricerca. Sono alcune delle misure proposte dal Garante per le Pmi Giuseppe Tripoli nella relazione consegnata al presidente del Consiglio Mario Monti, dopo un anno di consultazioni con le associazioni del Tavolo permanente per le piccole e medie imprese.

Tra le priorità individuate da Mister Pmi occupa un posto di rilievo la semplificazione: secondo la relazione, infatti, dimezzare gli oneri amministrativi a carico delle imprese – oggi pari a oltre 26 miliardi di euro - "avrebbe un impatto sulla crescita del Pil". Tripoli propone ad esempio di ridurre a 100 euro i costi per la costituzione di un'impresa, di fissare ad un massimo di tre mesi la tempistica per ottenere licenze e permessi e di quantificare l'impatto dell'introduzione di nuove norme sulle Pmi.

Poi c'è il capitolo del sostegno alla crescita dimensionale, con l'idea di estendere la durata delle agevolazioni fiscali per le reti d'impresa e di portare a 2 milioni di euro il limite massimo della quota di utili accantonabili, e alla patrimonializzazione aziendale, attraverso "misure che prevedono la rivalutazione agevolata degli immobili industriali e degli asset immateriali".

Sul fronte dell'internazionalizzazione, Tripoli pensa ad incentivi fiscali per Pmi che attivano canali di e-commerce per raggiungere i mercati esteri, mentre una nuova legge Sabatini dovrebbe favorire - a valere sul Fondo rotativo della Cassa depositi e prestiti - l'acquisto o il leasing di macchinari.

E ancora, servono risorse, almeno 700 milioni di euro all'anno, per finanziare il credito d'imposta per la ricerca e una fiscalità di vantaggio per le aggregazioni di imprese energivore.

Il rapporto offre, infine, una panoramica sui provvedimenti adottati dal Governo Monti. Passano l'esame le norme sulle start-up innovative, introdotte dal decreto-legge 179-2012, e quelle sul concordato preventivo, mentre, secondo le associazioni imprenditoriali, bisogna ancora lavorare sul tema degli orari di apertura dei negozi, sull'utilizzo della moneta elettronica e sull'utilizzo obbligatorio della posta elettronica certificata.

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