Piano periferie - bando al via, domande entro il 29 agosto

Il bando periferie è andato in Gazzetta ufficiale. E comincia così il conto alla rovescia dei Comuni per presentare le domande

Autore: Simone Tagliaferri > Piano periferie - oggi in Gazzetta il bando da 500 milioni

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Entro 90 giorni, quindi entro il prossimo 29 agosto, le amministrazioni dovranno inviare a Palazzo Chigi le loro proposte. Ci saranno, poi, altri tre mesi per definire la graduatoria nazionale e, infine, altri 30 giorni per firmare le convenzioni relative a ciascuna operazione. Tutto il processo, in sostanza, si chiuderà entro il prossimo 28 dicembre, a pochi giorni dalla fine del 2016. Servirà, quindi, tutto il resto dell’anno per portare a un passo dal cantiere gli interventi finanziati con il mezzo miliardo stanziato dall’ultima manovra.

Chi potrà presentare domanda

A presentare i loro progetti saranno “le città metropolitane, i comuni capoluogo di provincia e la città di Aosta”. Le città metropolitane “presentano proposte che comprendono progetti specifici per il comune del loro territorio con il maggior numero di abitanti, distinti dalle ulteriori iniziative per le quali si richiede il finanziamento, e proposte che interessano anche i comuni contermini alla città capoluogo all'interno del perimetro metropolitano”.

La definizione di periferie

Il bando spiega anche cosa sono le periferie: “Si considerano periferie le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi”. Una definizione molto ampia che, quindi, consentirà di finanziare operazioni molto diverse nel quadro di questa chiamata: decoro urbano, manutenzione, recupero di aree pubbliche, progetti per l'inclusione sociale, interventi per la mobilità sostenibile, attività culturali ed educative. Tutte le proposte non dovranno prevedere ulteriore consumo di suolo, in linea con le politiche che il Governo sta seguendo a livello nazionale.

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I livelli di progettazione

Per presentare domanda, di regola, bisognerà esibire un progetto definitivo. Sarà possibile esibire anche un semplice preliminare, ma in questo caso bisognerà prendere l’impegno di presentare una progettazione di livello almeno definitivo entro un massimo di due mesi. In questo modo si punta ad arrivare il più rapidamente possibile al bando di gara e alla fase del cantiere.

Le modalità di valutazione

Nel bando vengono anche date indicazioni sulle modalità di valutazione dei progetti. Anche se viene specificato che il “Nucleo per la valutazione dei progetti”, ancora da costituire, definirà altri criteri nelle prossime settimane. I criteri, comunque, andranno a privilegiare la cantierabilità delle opere e la possibilità di attrarre altri investitori, sia pubblici che privati. Ancora, bisognerà guardare alla fattibilità economica e finanziaria, alla qualità e innovazione del progetto e alla capacità di rivitalizzare un’area dal punto di vista economico, sociale e culturale.

Le quote di finanziamento

Ogni area metropolitana potrà ottenere un finanziamento massimo di 40 milioni di euro, mentre i Comuni capoluogo potranno arrivare al massimo a 18 milioni. Al momento dell’assegnazione del finanziamento si riceverà un importo massimo del 10% del totale, per poi incassare un altro 30% in una fase intermedia, in base al cronoprogramma. Il 60% finale potrà essere richiesto solo a conclusione dell’intervento. Ciascuna convenzione andrà, poi, a definire in maniera differenziata le ipotesi di revoca dei fondi. A controllare la corretta esecuzione dei progetti sarà Palazzo Chigi.

> Il testo del bando