Edilizia scolastica - sbloccate risorse per Province e Città metropolitane

Italia Sicura: sbloccati 100 milioni dal Patto di stabilità per l'edilizia scolastica

ScuolaPalazzo Chigi firma il decreto che sblocca 100 milioni di euro dal Patto di stabilità interno per il biennio 2015- 2016 per Province e Città metropolitane, finalizzato alla realizzazione di opere di edilizia scolastica previste dal piano Italia Sicura. Nell'ambito dello stesso piano, annunciata la prossima pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei criteri di finanziamento degli interventi proposti dalle Regioni in materia di dissesto idrogeologico.

Edilizia scolastica

Allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per consentire a Comuni, Province e Città metropolitane margini maggiori per gli investimenti volti alla cura del territorio e all’erogazione di servizi: è quanto prevede la misura, approvata dal Consiglio dei Ministri dell'11 giugno e contenuta nel decreto legge n. 78-2015 pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 19 giugno 2015.

Per quanto concerne in particolare le spese destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, il provvedimento governativo si inquadra nell'ambito delle misure previste nel piano Italia Sicura, riguardante la costruzione di nuove scuole e la manutenzione di quelle esistenti, finanziato a valere su risorse dei Comuni liberate dai vincoli del patto di stabilità e dei 510 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione sbloccati dal Cipe.

Il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri sblocca 100 milioni di euro dal Patto di stabilità interno per il biennio 2015- 2016 (50 milioni per ogni annualità) a favore di Province e Città metropolitane.

Nella ripartizione dei fondi sono state tenute in particolare considerazione le scuole superiori, che secondo le indagini della struttura di missione per l’edilizia scolastica di Palazzo Chigi sono risultate spesso in condizioni critiche e di sovraffollamento.

Le Amministrazioni beneficiarie dovranno comunicare alla struttura di missione il monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori. Non sarà possibile trasferire gli spazi finanziari concessi da un anno all’altro: perciò, in caso di ritardi, le risorse previste per il 2015 non potranno essere spese nel 2016, ma andranno perse.

Dissesto idrogeologico

Si avvia alla pubblicazione in Gazzeta ufficiale il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri che definisce, su proposta del Ministero dell’Ambiente, i criteri di priorità per il finanziamento degli interventi proposti dalle Regioni in materia di dissesto idrogeologico.

Sicurezza per la popolazione esposta, tutela degli ecosistemi, trasparenza. Sono i parametri fondamentali annunciati dal Ministero dell'Ambiente.

Sicurezza prima di tutto. I progetti mirati alla sola riduzione del rischio verranno valutati in funzione dei seguenti principi: priorità regionale, livello della progettazione approvata, completamento, persone a rischio diretto, beni a rischio grave, frequenza dell'evento, quantificazione del danno economico atteso, riduzione del numero di persone a rischio diretto, presenza di “misure di compensazione / mitigazione”.

Avranno una ‘corsia preferenziale’ i cosiddetti interventi integrati, che mirano alla riduzione del rischio idrogeologico e alla tutela degli ecosistemi: il decreto parla di “infrastrutture verdi”, che avranno una priorità se soddisfano le condizioni di ammissibilità e sono ritenute finanziabili. .

Trasparenza e informatizzazione: il Ministero punta sulla trasparenza nella raccolta informatica dei dati attraverso il sistema Rendis-Ispra, piattaforma interattiva di raccolta dati e richieste, di verifica dello stato degli interventi di difesa del suolo.

La notizia della prossima pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto arriva insieme a quella di un cambio della guardia alla guida della struttura di missione di Italia Sicura contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche: dopo la nomina di Erasmo D’Angelis alla direzione del quotidiano L’Unità e le sue dimissioni da coordinatore, sarà Mauro Grassi, già direttore della struttura tecnica ad assumere, a prendere il suo posto.  

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Edilizia scolastica - Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri