Confindustria: Giorgio Squinzi nuovo presidente dopo Marcegaglia

ConfindustriaCon 93 voti favorevoli, la giunta di Confindustria ha designato presidente Giorgio Squinzi per i quattro anni del dopo-Marcegaglia. Con pochi voti di scarto, l'amministratore di Mapei, azienda operativa nel settore dell'edilizia, ha avuto la meglio su Alberto Bombassei, presidente della Brembo di Bergamo, che ha raccolto 82 preferenze. Dopo la designazione di oggi, il prossimo 19 aprile il presidente presenterà la squadra di «governance» e il programma, mentra il 23 maggio avverrà l'elezione vera e propria, nel corso dell'assemblea privata degli industriali.

"Sono lieto di questa votazione - ha dichiarato Squinzi - il mio obiettivo è essere presidente di tutti, mi adopererò per andare in questa direzione [...] il mio programma - presentato durante la campagna elettorale - era molto semplice, ora lo riempiremo di contenuti più specifici. Vogliamo far ritrovare la crescita a questo Paese, avere progresso economico, civile e sociale".

Nato a Cisano Bergamasco, in provincia di Bergamo, il 18 maggio 1943, Squinzi inizia a lavorare fin da giovanissimo nell'azienda di produzione di materiali ausiliari per l'edilizia fondata dal padre Rodolfo nel 1937. Laureatosi in chimica industriale nel 1970, fonda quindi con il padre la Mapei, gruppo industriale divenuto il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti chimici per l'edilizia: nell'impresa sono impiegati 7.500 addetti, con 59 stabilimenti, 9 in Italia e 50 nel resto del mondo. L'azienda destina al settore Sviluppo e Ricerca il 5% del fatturato e il 12% dei dipendenti. Nel 1976, quando la Mapei diventa una società per azioni, Squinzi assume il ruolo di direttore generale. Dopo la morte del padre, nel 1984, Squinzi diventa amministratore unico.

Ex presidente di Federchimica e vicepresidente di Assolombarda, Squinzi è il primo chimico alla guida di Viale dell'Astronomia. In tempi recenti ha fatto parte della squadra di Emma Marcegaglia come presidente del Comitato tecnico per l'Europa. Appassionato di calcio, Squinzi è presidente del Sassuolo calcio, squadra minore che ha portato in serie B dalla C2, e che è ora in lotta per una storica promozione in serie A.

"Come sempre stato tutti si ricompatteranno intorno al nuovo presidente, che sarà il presidente di tutti, di chi lo ha votato e di chi non lo ha votato". Emma Marcegaglia ha commentato così la designazione di Giorgio Squinzi alla presidenza degli industriali. "Solo una Confindustria unita, compatta, forte, indipendente, può continuare a agire per il bene degli imprenditori e per l'interesse generale in uno scenario difficile", sottolinea. Al termine del voto di oggi in giunta, aggiunge, "c'era un clima molto bello, di grande volontà di compattezza e unità da parte di tutti. Lo stesso Alberto Bombassei a fatto un discorso molto costruttivo, ammettendo che Giorgio Squinzi ha vinto".

Su Bombassei aveva puntato il Nord e aveva espresso il suo apprezzamento anche l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne riconoscendo che «pur essendo la Fiat uscita da Confindustria riconosciamo l'importanza che l'Associazione potrà avere nel rilancio dell'economia italiana». Squinzi invece aveva ottenuto l'appoggio degli industriali del Centro-Sud.

Il nuovo presidente resterà in carica fino al 2016. Per lui il debutto pubblico è fissato per il 24 maggio 2012, il giorno successivo all'elezione ufficiale, e sarà alla presenza di alcuni ministri del governo.

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Definita la nuova squadra di Confindustria.

Oltre al presidente Giorgio Squinzi, nove vicepresidenti con deleghe specifiche: Aldo Bonomi (Reti d'impresa), Diana Bracco (Ricerca e innovazione), Fulvio Conti (Centro studi), Stefano Dolcetta (Relazioni industriali), Alessandro Laterza (Mezzogiorno), Ivanhoe Lo Bello (Education), Gaetano Maccaferri (Politiche regionali e semplificazione), Antonella Mansi (Organizzazione), Aurelio Regina (Sviluppo economico).

Ai nove si aggiungono due vicepresidenti aventi diritto, Vincenzo Boccia (Piccola industria) e Jacolo Morelli (Giovani imprenditori).

Sul fronte dei comitati tecnici, confermati Salomone Gattegno (sicurezza), Antonello Montante (legalità), Giuseppe Recchi (investitori) e Paolo Zegna (internazionalizzazione), cui si aggiungono Andrea Bolla (fisco), Edoardo Garrone (ambiente), Lisa Ferrarini (tutela del made in).