Lavoro - ok del Consiglio a pilastro europeo diritti sociali

Lavoro UeVia libera del Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori" al pilastro europeo dei diritti sociali.

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In occasione del Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori" del 23 ottobre a Lussemburgo, i ministri dell'occupazione e degli affari sociali dell'Ue hanno approvato il pilastro europeo dei diritti sociali, presentato lo scorso aprile dalla Commissione europea.

Pilastro europeo dei diritti sociali

Solo due anni fa, nel suo discorso sullo Stato dell'Unione 2015 il presidente Jean Claude Juncker ha fatto per la prima volta riferimento all'idea di un pilastro europeo dei diritti sociali, dichiarando: "Voglio sviluppare un pilastro europeo dei diritti sociali, che tenga conto delle mutevoli realtà delle società europee e del mondo del lavoro."

Una prima versione del pilastro era stata presentata l'8 marzo 2016 e ne era seguita un'ampia consultazione fra Stati membri, istituzioni europee, parti sociali, società civile e istituzioni.

Il 26 aprile 2017 la Commissione Ue ha presentato il testo definitivo, che rappresenta il punto di riferimento di un processo rinnovato di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro negli Stati membri dell'Ue.

Il pilastro europeo dei diritti sociali stabilisce 20 principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento, l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. L'obiettivo è avviare nell'Unione un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro per tutti i cittadini.

I principi e i diritti definiti dal pilastro sono articolati in tre categorie:

  • pari opportunità e accesso al mercato del lavoro,
  • condizioni di lavoro eque,
  • protezione e inclusione sociali.

Il rispetto di tali principi e diritti è responsabilità congiunta degli Stati membri, delle istituzioni dell'Ue, delle parti sociali e di altri soggetti interessati.

Il Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori", oltre ad approvare la dichiarazione interistituzionale sul pilastro europeo dei diritti sociali, ha autorizzato la firma del documento che verrà presentato durante il vertice sociale per l'occupazione e la crescita eque, in programma a Göteborg il 17 novembre 2017. L'evento sarà un momento cruciale per indirizzare i lavori dell'Ue sul fronte delle politiche sociali, scelto dalla Commissione europea per il lancio congiunto, insieme al Parlamento europeo e al Consiglio, del pilastro sui diritti sociali.

La commissaria Marianne Thyssen, responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha accolto con favore il via libera del Consiglio, dichiarando: "Questa sessione del Consiglio segna un importante passo in avanti per l'Europa sociale. L'approvazione unanime del pilastro europeo dei diritti sociali dimostra che tutti gli Stati membri sono impegnati a migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell'Unione alla luce di fenomeni come l'invecchiamento della società, la globalizzazione e la digitalizzazione. Per quanto riguarda l'accordo sul distacco dei lavoratori, da sempre difendiamo la posizione secondo cui i lavoratori dovrebbero percepire la stessa retribuzione per lo stesso lavoro svolto nello stesso luogo. Sono lieta che gli Stati membri siano ampiamente a favore. È giusto nei confronti dei lavoratori distaccati, che meritano pari condizioni lavorative, e dei lavoratori e datori di lavoro locali, che non vogliono tagliare le retribuzioni. Ciò dimostra che in Europa siamo in grado di riunirci attorno a un tavolo, di dialogare e di raggiungere un accordo equo ed equilibrato".

Distacco dei lavoratori

Nel corso della riunione il Consiglio ha anche approvato un orientamento generale riguardante la proposta della Commissione Ue di rivedere le norme in materia di distacco dei lavoratori.

Per la Commissione europea, la realizzazione di un mercato interno più integrato e più equo è essenziale per costruire un'Europa più sociale. La riforma delle norme vigenti in materia di distacco dei lavoratori è una delle iniziative più importanti per conseguire questo obiettivo, come indicato negli orientamenti politici del 2014 dal presidente Juncker: "Mi accerterò che sia data un'attuazione rigorosa alla direttiva sul distacco dei lavoratori, di cui lancerò un riesame mirato per scongiurare il dumping sociale in Europa: nella nostra Unione, lo stesso lavoro nello stesso posto dovrebbe essere retribuito allo stesso modo".

Il presidente ha ribadito questo impegno nel suo discorso sullo Stato dell'Unione del 13 settembre 2017: "In un'Unione delle uguaglianze non possiamo permetterci lavoratori di seconda classe. Chi fa lo stesso lavoro nello stesso posto ha diritto alla stessa paga. Per questo la Commissione ha proposto nuove norme sul distacco dei lavoratori."

L'8 marzo 2016 la Commissione Ue ha presentato una proposta formale di modifica della direttiva del 1996 relativa al distacco dei lavoratori. La proposta si basa sul principio della parità di retribuzione a parità di lavoro svolto nello stesso luogo e stabilisce che i lavoratori distaccati saranno in generale soggetti alle stesse norme che disciplinano la retribuzione e le condizioni di lavoro dei lavoratori locali. Essa integra la direttiva di applicazione del 2014 sul distacco dei lavoratori, che introduce nuovi strumenti per combattere le frodi e gli abusi e per migliorare la cooperazione amministrativa tra le autorità nazionali competenti.

In linea con la posizione espressa dal presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione 2017 e nella lettera di intenti, nel 2018 la Commissione Ue istituirà un'Autorità europea del lavoro con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione tra le autorità preposte al mercato del lavoro a tutti i livelli e di gestire meglio le situazioni transfrontaliere. La Commissione Ue proporrà, inoltre, altre iniziative a sostegno della mobilità equa, fra cui l'istituzione di un "numero di sicurezza sociale europeo" per rendere i diritti di sicurezza sociale più visibili e più accessibili (in formato digitale).

> Dichiarazione interistituzionale sul pilastro europeo dei diritti sociali

Photo credit: Jeanne Menjoulet via Foter.com / CC BY