Riforma PA - cosa cambia per servizi pubblici locali e licenze industriali

Le novità contenute nella Riforma della PA in materia di servizi pubblici locali e rilascio di autorizzazioni o licenze industriali

Riforma PA - Author: Pedro Moura Pinheiro / photo on flickr

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare gli undici decreti legislativi in materia di semplificazione e Pubblica amministrazione, la cosiddetta Riforma PA, in attuazione della legge delega n. 124-2015.

Fra i provvedimenti, previste novità sui servizi pubblici locali di interesse economico generale e il rilascio di autorizzazioni o licenze industriali.

Riforma PA: servizi pubblici locali

Il testo unico sui servizi pubblici locali intende garantire la qualità e l'efficienza dei servizi per i cittadini attraverso modalità competitive per l’affidamento, costi standard e ambiti almeno provinciali di erogazione dei servizi.

Il testo, per intenderci, punta ad aprire spazi al mercato, ponendo una serie di vincoli alla possibilità di affidamenti in house. Si prevede l'affidamento diretto solo previa delibera che attesti l'assenza di condizioni per il ricorso al mercato o il carattere vantaggioso, in termini di efficienza e accesso universale ai servizi, del ricorso all'in house.

La delibera, che dovrà seguire uno schema-tipo elaborato dall'Autorità nazionale anticorruzione, andrà trasmessa alla Corte dei conti e all'Osservatorio sui servizi pubblici locali presso Palazzo Chigi, e sarà sottoposta al controllo dell'Antitrust. Stessa verifica per gli affidamenti attuali. Se l'amministrazione proprietaria non rispetta i tempi, è prevista la decadenza automatica dell'affidamento.

Previsti inoltre l'introduzione e il potenziamento di forme di consultazione dei cittadini, per garantire la partecipazione diretta alla formulazione di direttive alle Pa e alle società di servizi sulla qualità e sui costi degli stessi.

Riforma PA: licenze industriali

Nell'ambito del processo di semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi, si prevedono tempi dimezzati per il rilascio di autorizzazioni o licenze industriali.

Nello specifico, accanto o in alternativa a procedure ordinarie (Conferenza dei servizi e silenzio assenso), Comuni e Regioni potranno individuare, con cadenza annuale, una lista analitica di investimenti strategici di grande rilevanza finanziaria e forte impatto occupazionale, per i quali richiedere alla Presidenza del Consiglio dei ministri una procedura accelerata. Lista che può essere integrata dalla presidenza del Consiglio sempre seguendo un criterio di selezione basato sul rilevante impatto economico e occupazionale.

In entrambi i casi spetterà al CdM disporre il taglio dei tempi burocratici previsti per tutte le procedure di autorizzazione cui è sottoposto un investitore per aprire l’attività. Se i termini ridotti non verranno rispettati scatterà il potere sostitutivo di Palazzo Chigi, che fisserà un nuovo termine per la conclusione del procedimento in corso.  

Photo credit: Pedro Moura Pinheiro via Foter.com / CC BY-NC-SA