Parlamento Ue: ok a regolamento Fondi di investimento a lungo termine-ELTIFs

Parlamento europeoIl Parlamento europeo approva il regolamento sui fondi Ue di investimento a lungo termine (ELTIFs), pensati per stimolare finanziamenti non bancari a sostegno dell'economia reale.

La Commissione europea li aveva annunciati nella Single Market Act II communication nell'ottobre 2012 e nel Green paper on Long-Term Financing of the European Economy: sono i fondi europei di investimento a lungo termine (ELTIFs), pensati per portare beneficio all'economia reale convogliando finanziamenti non bancari verso progetti che riguardano infrastrutture, macchinari o attrezzature, istruzione e ricerca o finalizzati a favorire la crescita delle PMI.

L'obiettivo dell'iniziativa è stimolare i fondi pensione, le compagnie assicurative, gli investitori individuali e professionali a investire almeno 10mila euro a lungo termine in uno o più ELTIF, mettendo le risorse a disposizione di progetti nei loro Paesi o altrove, purché portino beneficio all'economia di tutta l'Unione.

I fondi di investimento ELTIF dovranno ottenere un'autorizzazione, avere una struttura regolamentata ed essere sottoposti a regole uniformi per assicurare che offrano rendimenti stabili e duraturi. Gli investitori individuali dovranno sottoscrivere un impegno a lungo termine dal momento che non saranno in grado di ritirare i propri soldi facilmente. Al fine di proteggerli, tuttavia, sono state individuate delle regole di "riscatto", che dovrebbero consentire a un ELTIF che abbia liquidità sufficiente di restituire il denaro a un investitore su richiesta dello stesso.

Nel passaggio in plenaria, il Parlamento europeo ha inserito delle disposizioni per assicurare che questi fondi non investano in attività speculative e che tutti gli investitori individuali siano informati e protetti in maniera adeguata. Il regolamento sui fondi Ue di investimento a lungo termine è stato approvato a Strasburgo con 546 a favore, 93 contrari e 28 astenuti.

Dopo il voto in plenaria, la normativa, già informalmente concordata con gli Stati membri, dovrà essere ufficialmente approvata dal Consiglio dei ministri dell'Unione europea. Le nuove norme dovrebbero essere applicabili sei mesi dopo la loro entrata in vigore.

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