Horizon 2020 - Nanotecnologie, a ottobre primi bandi WP 2016-2017

Nanotecnologie

È prevista per il 13 ottobre 2015 la pubblicazione del Programma di lavoro ufficiale 2016-2017 sulle nanotecnologie

Il lancio del nuovo Work programme è stato annunciato durante la giornata informativa su 'Nanotechnologies, advanced materials, advanced manufacturing and processing, biotechnology (NMBP)' organizzata a Roma dall'Apre presso la facoltà di Ingegneria della Sapienza.

Novità del Work programme 2016-2017

Il Programma di lavoro per il prossimo biennio è molto vicino all'industria, ha spiegato Andrea Gentili della Dg Ricerca della Commissione Ue. L'obiettivo è avvicinarsi al mercato per realizzare prodotti nuovi, coinvolgendo più partner industriali nei progetti di ricerca, al fine di competere con Stati Uniti e Giappone, dove i privati finanziano i due terzi della ricerca.

Il Work programme, che rientra nel secondo pilastro di Horizon 2020, Industrial leadership, si concentra su 4 tecnologie chiave abilitanti (Key Enabling Technologies -KET):

  1. nanotechnologies,
  2. advanced materials,
  3. advanced manufacturing and processing,
  4. biotechnology.

Nel prossimo biennio, inoltre, sarà data particolare importanza al settore manifatturiero per contrastarne il generale declino a livello europeo, ha commentato Gentili.

A tal fine saranno finanziate tre tipologie di progetti:

  • research and innovation actions (RIA),
  • innovation actions (IA),
  • coordination and support actions (CSA).

Il lancio dei primi bandi è atteso per metà ottobre, con scadenze fissate per l'8 dicembre 2015, il 21 gennaio 2016 e il 24 maggio 2016.

L'auspicio è supportare 3-4 progetti per ogni tema (topic) del nuovo Work programme, il quale prevede anche due misure che seguono un approccio bottom-up: SME Instrument e Fast track to innovation pilot scheme.

Partecipazione italiana

Il tasso di successo italiano per l'area NMBP nel biennio 2014-2015 è stato del 16%, il doppio rispetto alla media europea, ha riferito Donata Medaglini, rappresentante Italiano nella configurazione NMBP In Horizon 2020.  Il ritorno di budget, invece, è stato pari al 10% (48,03 milioni di euro), dato che colloca l'Italia al quarto posto in Europa dopo Germania, Francia e Spagna.

Guardando ai partenariati pubblico-privato (PPP), invece, il ritorno di budget per l'Italia varia profondamente:

  • 19% per Factories of the Future (FoF);
  • 10% per Energy-efficient Building (EeB);
  • 3% per Sustainable Process Industry through Resource and Energy Efficiency (SPIRE).

Le aree in cui l'Italia ha registrato il ritorno di budget più basso sono Sustainable Industry Low Carbon II - SILC II (1%) e Biotecnologie (3%).

Sul fronte dello Strumento per le PMI l'Italia si è classificata al primo posto in Europa per il numero di proposte presentate durante il biennio. La posizione italiana per progetti finanziati, invece, varia in relazione alla scadenza intermedia, con risultati migliori nelle ultime cut-off date.

Fattori di successo ed errori da evitare

Le proposte italiane di successo devono avere alla base un consorzio forte e proposte di alto valore scientifico che promuovano al contempo la linea politica della Commissione Ue per la ricerca e l'innovazione: 'Open innovation, open science, open to the world'.

Inoltre, affinché i valutatori prendano in considerazione una proposta è necessario spiegare il proprio progetto in maniera comprensibile anche per i non esperti del settore di interesse. Per questo motivo è indispensabile prestare particolare attenzione alle prime e alle ultime pagine del progetto, ha sottolineato Gentili, dove i partecipanti devono specificare le motivazioni alla base della proposta e quale sarà l'impatto sul mercato dei risultati di ricerca. Infine, occorre rispettare il limite di pagine previsto; anche proposte eccellenti, infatti, rischiano di essere penalizzate se la lunghezza del progetto supera i parametri indicati nel bando.

Fondi Ue e fondi nazionali

La partecipazione italiana ai bandi europei può essere migliorata abituando imprese, università e ricercatori a lavorare insieme, ha commentato Fabrizio Cobis del MIUR. A tal fine la sinergia tra fondi europei e fondi nazionali è un fattore da tenere in considerazione nella redazione di una proposta progettuale. Anche il Programma nazionale di ricerca, di prossima approvazione, si richiama infatti agli obiettivi europei e ai temi di Horizon 2020, ha evidenziato Cobis.

A livello nazionale, ha proseguito Giuseppe Incardona del MISE, nell'ambito del Fondo per la crescita sostenibile ci sono tre bandi che a breve saranno rifinanziati e riguardano, rispettivamente, progetti di ricerca e sviluppo negli ambiti tecnologici di Horizon 2020, l'Agenda digitale e l'Industria sostenibile.

Le risorse verranno dal PON Imprese e Competività 2014-2020, dal Fondo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di ricerca e dal Fondo per la crescita sostenibile.

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Photo credit: UCL Mathematical and Physical Sciences / Foter / CC BY