Commercio - OMC, Cina lamenta abuso misure antidumping

China - Photo credit: Andrew and Annemarie via Foter.com / CC BY-SAPechino chiede all'Organizzazione mondiale del commercio norme più severe per chi impone tariffe antidumping e antisovenzione.

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La Cina ha presentato all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) un documento di cinque pagine col quale propone di intensificare le normative sulle modalità di imposizione di tariffe antidumping e antisovvenzioni da parte dei Paesi membri OMC. Pechino lamenta, infatti, un utilizzo "oltre il limite" di oneri a suo carico, con conseguente distorsione degli scambi commerciali internazionali.

In particolare, la Cina ritiene che, in materia di antielusione, alcuni Paesi membri abbiano applicato, oltre alle misure antidumping previste dall'OMC, anche normative nazionali, ampliando, di fatto, l'applicazione delle misure originarie. Sarebbe dunque necessario, si legge nella proposta cinese, definire "un insieme di regole chiare, unificate ed equilibrate in questo settore".

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Alla luce delle difficoltà economiche globali e locali, continua il testo, dovrebbe essere responsabilità di tutti i membri dell'Organizzazione mondiale del commercio "contribuire a creare un ambiente di libero scambio" per le imprese, e soprattutto per le PMI, e agevolare la partecipazione di queste ultime alla cooperazione e al commercio internazionale.

Per passare, la proposta dovrebbe ottenere il sostegno unanime da parte dei 164 membri dell'Organizzazione, inclusi Unione europea e Stati Uniti, entrambi estremamente critici nei confronti delle pratiche commerciali della Cina.

A tal proposito, è bene ricordare che risale solo a inizio aprile la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'UE dell'ultimo di una lunga serie di provvedimenti presi da Bruxelles contro le pratiche di dumping esercitate da Pechino. Il Regolamento di esecuzione (UE) 2017/649, in particolare, ha istituito un dazio antidumping definitivo sulle importazioni dalla Repubblica popolare cinese di determinati prodotti piatti laminati a caldo di ferro, oltre che di acciai non legati o di altri acciai legati anche arrotolati (compresi i prodotti tagliati su misura e in nastri stretti) semplicemente laminati a caldo, non placcati né rivestiti provienti dalla Repubblica popolare cinese.

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Photo credit: Andrew and Annemarie via Foter.com / CC BY-SA