Fisco – Salini (Ppe), multinazionali e PMI lavorino ad armi pari

Intervista all'eurodeputato Massimiliano Salini sulle proposte Ue in materia di regime fiscale per le società

Massimiliano Salini

> Fisco - Parlamento Ue, rendere piu' equa tassazione imprese
> Imprenditoria femminile - Matera (Ppe), opportunita' da fondi europei e Piano Juncker

Il 2 febbraio la plenaria del Parlamento europeo ha discusso con il commissario per gli Affari economici e monetari Pierre Moscovici il piano Ue per rendere le tasse societarie più equee.

“Le PMI devono essere messe nella condizione di lavorare ad armi pari in una concorrenza di mercato matura ed equa”, dichiara l'eurodeputato Massimiliano Salini (Ppe), relatore del parere per la commissione Industria del Pe su trasparenza, coordinamento e convergenza nelle politiche dell'Unione in materia di fiscalità delle imprese.

“L'origine della proposta è molto sana, fa riferimento al problema della tassazione privilegiata per le grandi società multinazionali, vale a dire la possibilità per questi grandi soggetti di individuare percorsi in cui collocare i profitti della loro attività individuando ambiti dove, su quei profitti, possano essere pagate le tasse minori possibili”. Via privilegiata che la proposta della Commissione intende arginare, diminuendo così “la differenza tra quante tasse pagano le PMI e quante ne pagano le multinazionali”.

“Il principio di base è molto semplice”, prosegue Salini: "le tasse si pagano dove si generano profitti e dove si utilizzano servizi pubblici, non dove si decide di pagarle. Sul tema del fisco l'Ue non può incidere sull'autonomia degli stati membri, e ciò crea una concorrenza tra paesi membri dal punto di vista fiscale che per sua natura dovrebbe essere positiva, se equa e trasparente, mentre invece spesso diventa negativa, creando differenziazioni”.

La Commissione europea si è fatta carico di questo problema, così come il Parlamento, che ha ripetutamente formulato proposte in tal senso. “Il vero punto è quali strumenti possiamo introdurre”. Uno di questi, “molto solido e coerente con i trattati - quindi con l'autonomia dei paesi membri in materia fiscale – consiste nel costruire una base imponibile consolidata a livello Ue: ognuno decida le aliquote, quante tasse pagare, ma tutti individuiamo qual è la base imponibile su cui calcolarle”. Si tratta di “un buono strumento, chiaro, che mette tutti sullo stesso piano”.

Salini illustra quindi nel dettaglio la proposta avanzata dall'Esecutivo Ue; proposta che “si articola su tre grandi filoni”. In primis, una direttiva antielusione: “in sostanza un direttiva che ponga agli stati membri dei paletti da rispettare affinché, nel rispetto dell'autonomia fiscale, sia impedita l'elusione fiscale, che costa molti miliardi di euro l'anno”.

“In seconda battuta la revisione della direttiva sulla cooperazione amministrativa, affinché i paesi Ue comunichino tra di loro e si scambino le informazioni su quante tasse e quanti profitti le imprese pagano o generano nel paese”. Infine, “una raccomandazione che sottolinea che le PMI debbano essere messe nella condizione di lavorare ad armi pari in una concorrenza di mercato matura ed equa”.