Fondi comunitari: il governo presenta il piano per il Sud da 2,3 miliardi di euro

Mario Monti - Credit © European Union, 2012Imprese, giovani e anziani sono i soggetti destinatari degli interventi previsti nel 'Piano di Azione e Coesione per il Mezzogiorno', fase II. Circa 2,3 miliardi di euro sono le risorse a disposizione, provenienti dalla riprogrammazione dei fondi per il Sud. A presentare il provvedimento, oggi, presso la Sala stampa di Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio, Mario Monti, insieme al ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, al ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi e al ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero.

"L’operazione per il solo Sud ha una grossa ‘gamba’ sull’inclusione sociale, per - circa - 850 milioni euro, e una seconda grossa ‘gamba’ per la crescita da - circa - 1 miliardo e 500 milioni di euro", ha sottolineato Barca.

Nel dettaglio, sono previsti:

  • interventi per l’inclusione sociale, per cui vengono stanziati 844,6 milioni di euro, pensati per:

    - la cura dell'infanzia (400 milioni di euro); con l'obiettivo di creare 18.000 posti nido entro il 2015 nel Sud;

    - l'assistenza degli anziani non autosufficienti (330 milioni di euro); tra gli obiettivi, il miglioramento dei servizi socio-assistenziali esistenti con la creazione di nuovi a complemento del raggiungimento del target del 3,5% al 2015 di anziani presi in carico.

    - i giovani (77 milioni di euro per interventi volti a favorire la legalità in aree a elevata dispersione scolastica, 37,6 per progetti promossi da giovani del privato sociale),

  • interventi per la crescita, per cui vengono stanziati 1.454,4 milioni di euro, rivolti:

    - alla competitività e innovazione delle imprese (circa 890 milioni di euro), al fine di sostenere la crescita e migliorare la qualità della vita in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania;

    - alla cura delle aree di attrazione culturale (330 milioni di euro), attraverso la razionalizzazione delle condizioni di gestione e sostenibilità dei poli culturali, l’adozione dell’innovazione delle tecnologie e metodologie di conservazione e valorizzazione, il rilancio dell’attrattività, lo sviluppo e il rafforzamento della competitività territoriale, anche in chiave turistica, attraverso interventi integrati caratterizzati da avanzata maturità progettuale;

    - alla riduzione tempi giustizia civile (4,4 milioni di euro), attivando prevalentemente il processo civile telematico in tutte le 8 regioni del Mezzogiorno;

    - all'efficientamento energetico di aree urbane e naturali (124 milioni di euro),

    - ai giovani (50 milioni di euro per iniziative in favore dell’apprendistato, 50 milioni di euro per incentivare l’autoimpiego e l’imprenditorialità giovanile e 5,3 milioni di euro per promuovere metodi applicati di studio/ricerca nelle Università attraverso ricercatori italiani all’estero).

Il piano pone "l’equità in primo piano" ha spiegato Monti in conferenza stampa. "Lavoriamo per far crescere in Italia un'economia sociale di mercato altamente competitiva. Il rigore non è certo finito, ma vogliamo dare il senso di una respirazione sociale e civile [...] Abbiamo voluto dedicare attenzione a particolari regioni del Mezzogiorno, dove ci sono risorse che è possibile spendere subito".

"Bisogna aiutare le regioni meridionali a spendere meglio. Spesso o non sono capaci di farlo o lo fanno male. E invece è cruciale per lo sviluppo del Sud aiutarle a spendere meglio" è stato il commento di Fornero. "Quello varato oggi - ha quindi puntualizzato il ministro - non è un grande piano che coinvolge tutti ma un piano che coinvolge cinque Regioni''. Tuttavia, questo può essere ''un punto di avvio di un piano molto più vasto'' e che ''ci può avvicinare a Paesi che di questo fanno segno di civiltà".

A ricordare come le decisioni del governo abbiano "una ricaduta sul lavoro e sulla condizione della donna", è Riccardi. "Il nostro obiettivo - ha sottolineato - è la famiglia italiana infragilita e dentro la famiglia si nascondono povertà nascoste".

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Fondi comunitari per lo sviluppo del Sud - Piano di Azione Coesione fase II

Piano sociale per il Sud