E se i finanziamenti in R&I dipendessero anche dalla maturità sociale di una tecnologia?

Foto di Diva Plavalaguna da PexelsNel Nord Europa iniziano a emergere scale di valutazione della "maturità sociale” di una tecnologia, sulla falsariga di quanto avviene già con i TRL che misurano invece la maturità tecnologica di un’innovazione in termini di vicinanza al mercato. L’obiettivo è affiancare ai TRL degli indicatori che sappiano dire se la società è pronta per una determinata innovazione.

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Tra gli apripista di questa nuova area di valutazione delle innovazioni realizzate dal mondo della ricerca e da quello delle imprese ci sono la Danimarca e i Paesi Bassi.

Nel primo caso è stata sviluppata una metodologia che analizza la maturità della società ad assorbire una specifica innovazione, soprattutto in termini di domanda. 

Nel secondo caso, invece, l'approccio circa il livello di preparazione sociale ad una innovazione è più ampio, tirando in ballo anche fattori come le relazioni della nuova tecnologia con l’ambiente o le considerazioni politiche e normative.

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Il Social Readiness Level (SRL) 

L’interesse per queste nuove metodologie di valutazione, il cui impiego è ancora circoscritto, deriva non solo da una “nuova” area di valutazione delle innovazioni, ma anche dalla tipologia di organismi che le hanno sviluppate e che pone sul tavolo l’interrogativo circa l'opportunità di avviare anche nel nostro Paese un tale filone valutativo, soprattutto qualora l’impiego di tali metodologie (ancora a livello iniziale) risultasse vantaggioso per l'identificazione di innovazioni da sostenere.

Nel caso della Danimarca, infatti, la nuova metodologia è stata messa a punto dall’Innovation Fund Denmark che, su mandato del governo danese, investe in tecnologie, ricerca e innovazioni che abbiano un impatto, ad esempio in termini di crescita economica e nuovi posti di lavoro generati. Come ha spiegato a Science Business René Damkjer, responsabile del programma Grand Solutions presso l’Innovation Fund Denmark, "ciò può accadere solo se alla fine del processo ci sono acquirenti". Per questo, "affinché possiamo tenerne conto, è necessario che “la valutazione di tale impatto faccia parte del processo di valutazione della domanda" di accesso al Fondo.

Dal punto di vista scientifico, lo SRL è stato strutturato su nove livelli, sulla falsa riga del TRL. 

Ciò, ha spiegato Damkjer, al fine di favorire l’impiego di tale indicatore da parte di ricercatori già avvezzi a usare il TRL. In particolare, l’indice di maturità sociale va da SRL 1 (che identifica il problema da affrontare con la tecnologia e la preparazione della società) ad un SRL 9 (quando la soluzione è stata dimostrata in un contesto sociale rilevante).

Il Societal Embeddedness Levels (SELs)

La seconda metodologia è stata messa a punto dal Centre for Societal Innovation and Strategy at the Netherlands Organisation for Applied Scientific Research (TNO), nei Paesi Bassi.

In questo caso gli aspetti sociali presi in considerazione sono anche quelli legati all’interazione della tecnologia con l’ambiente, alle considerazioni politiche e normative e alla disponibilità di risorse finanziarie e di mercato.

Per quanto concerne la scala di valutazione, essa va da SEL 1 (che riguarda l'esplorazione degli aspetti sociali di un'innovazione) a SEL 4 (in cui l’innovazione è stata testata in un ambiente sociale). Anche in questo caso, l’indicatore sociale (SELs) è stato collegato ai nove TRL, in modo che i ricercatori sappiano su quali considerazioni sociali dovrebbero lavorare man mano che la loro tecnologia avanza.

Come ha spiegato Marit Sprenkeling di TNO Vector sempre a Science Business, "i SEL non hanno lo scopo di cambiare la società, ma di aiutare ad adattare la tecnologia al contesto sociale in cui verrà sviluppata e applicata". Tale metodologia potrebbe inoltre essere importante anche nel mondo degli investitori. "Ci sono molti esempi di progetti che vengono ritardati o cancellati a causa di aspetti sociali", ha infatti spiegato Sprenkeling. Per questo potrebbe essere “molto utile per gli investitori avere un controllo sul radicamento sociale di un progetto in cui intendono investire".

Foto di Diva Plavalaguna da Pexels