Area di crisi industriale Basilicata: 20 milioni per Melfi, Potenza e Rionero Vulture

Automotive - Photo credit: Foto di lqiuz da Pixabay Al via da oggi, 16 aprile, le domande per accedere alle agevolazioni della legge 181-1989 per realizzare programmi di riconversione e riqualificazione industriale nel territorio lucano. Il bando mira alla selezione di una o più iniziative imprenditoriali nell’area di crisi industriale complessa di Melfi, Potenza e Rionero in Vulture, da sostenere con contributi e finanziamenti a valere sul Fondo crescita sostenibile.

Legge 181: finanziamenti per l'area di crisi Termini Imerese

Il bando, in attuazione dell’Accordo di programma siglato il 16 gennaio scorso, finanzia programmi di investimento per la riconversione e la riqualificazione industriale nell’area di crisi complessa della Basilicata, su cui gravano il ridimensionamento delle attività dello stabilimento Stellantis e l'impatto della transizione green del settore automotive.

Dopo il riconoscimento dello status di area di crisi complessa, l'area lucana ha compiuto un altro decisivo passo avanti per l'attivazione dei finanziamenti che fanno capo alla legge 181-89 a sostegno delle zone colpite da crisi industriale e settoriale.

L'Accordo di programma per l'area di crisi industriale complessa di Melfi, Potenza e Rionero Vulture, firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del lavoro - ANPAL, della Regione Basilicata e del Comune di Melfi, oltre che di Invitalia che gestisce le agevolazioni per conto del MIMIT, ha sbloccato risorse per 20 milioni di euro per finanziare nuovi progetti di riqualificazione e riconversione produttiva delle aziende della filiera proposti da singole imprese, cooperative, consorzi e reti di impresa.

La misura intende frenare l’effetto domino della deindustrializzazione sul territorio lucano, rafforzando il tessuto produttivo e promuovendo al contempo i livelli occupazionali, lo sviluppo imprenditoriale e l’attrazione di nuovi investimenti locali.

Criteri, modalità e termini di accesso a contributi e finanziamenti sono stati definiti dal MIMIT con la circolare n. 12 del 12 marzo 2024.

L'Accordo di programma per l'area di crisi di Melfi

L'intesa firmata il 16 gennaio riguarda un territorio pesantemente colpito dalla crisi dell'automotive, collegata alle vicende dello stabilimento Stellantis, ma anche più in generale ai processi di riconversione dei processi produttivi nella transizione verso l’elettrico, con impatto anche sulle numerose aziende dell’indotto che si occupano di componentistica, trasporti, logistica integrata e servizi.

In tutto sono 49 i Comuni della provincia di Potenza che rientrano nell'area di crisi industriale e quindi nell'Accordo di programma: Abriola, Acerenza, Albano di Lucania, Anzi, Atella, Avigliano, Balvano, Banzi, Baragiano, Barile, Bella, Brindisi Montagna, Calvello, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Filiano, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Laurenzana, Lavello, Maschito, Melfi, Montemilone, Muro Lucano, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, Potenza, Rapolla, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruoti, Ruvo del Monte, San Chirico Nuovo, San Fele, Sant’Angelo Le Fratte, Satriano di Lucania, Savoia di Lucania, Tito, Tolve, Trivigno, Vaglio Basilicata, Venosa, Vietri di Potenza.

In questi Comuni l'Accordo di programma prevede la realizzazione di progetti di riconversione che possano contribuire alle produzioni strategiche della Regione Basilicata, in particolare produzione di autoveicoli e mezzi di trasporto e sua componentistica, quindi produzione di gomma, materiali tessili, chimici, plastiche, materiali avanzati, nanotecnologie, le applicazioni per la fotonica, meccanica, meccatronica, robotica, telecomunicazioni e componentistica energetica e in tutti quei settori qualificati per il processo di innovazione e transizione delle specializzazioni manifatturiere già presenti nell’area. Allo stesso tempo, gli investimenti dovranno contribuire alla tutela dei posti di lavoro a rischio e alla creazione di nuove figure professionali.

Per approfondire: La politica industriale dell’automotive Made in Italy nel 2024 riparte da elettrico e incentivi

Gli incentivi della legge 181: il bando per promuovere l'area di crisi lucana

Con la circolare direttoriale n. 12 del 12 marzo 2024, il MIMIT ha approvato l'avviso pubblico per la selezione di progetti imprenditoriali nell'ambito dell'area di crisi industriale complessa dei sistemi locali del lavoro di Melfi, Potenza e Rionero in Vulture.

L’iniziativa mette a disposizione 20 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo di crescita sostenibile destinate al regime di aiuto previsto dalla legge n. 181/1989, al fine di promuovere la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nell’area di crisi industriale complessa dei sistemi locali del lavoro della Basilicata, con l'obiettivo di rafforzare il tessuto produttivo locale e promuovere l'attrazione di nuovi investimenti nelle aree colpite dalla deindustrializzazione.

L'accesso alle agevolazioni si baserà su una procedura valutativa con procedimento a sportello e sarà gestito da Invitalia nell'ambito delle procedure previste dalla legge 181, la cui disciplina è stata recentemente adeguata al nuovo Regolamento GBER.

Gli incentivi sono concessi in forma di contributo in conto impianti, contributo diretto alla spesa e finanziamento agevolato e sono destinati al finanziamento di:

  • programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione e/o innovazione di processo; progetti di ricerca e/o sviluppo sperimentale e da progetti per la formazione del personale, in grado di sostenere l’economia locale e tracciare traiettorie di sviluppo sostenibile;

  • programmi occupazionali volti al mantenimento o all’incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.

Le imprese già costituite in forma di società di capitali, le società cooperative e le reti di imprese possono presentare la domanda a partire dal 16 aprile 2024 fino al 18 giugno 2024.

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