Al via la riforma Brunetta: un sistema di premi e sanzioni per la PA

 Disco verde per la riforma del lavoro pubblico che prende il nome dal suo ideatore, Renato Brunetta e che coinvolge più di tre milioni e mezzo di dipendenti, in tutti i comparti. Tre gli obiettivi principali del decreto legislativo di attuazione della Legge presentato a Palazzo Chigi dal premier Silvio Berlusconi al termine dell'odierno Consiglio dei ministri: conseguire una migliore organizzazione della pubblica amministrazione, assicurare un più elevato standard di qualità dei servizi per 60 milioni di cittadini-utenti (anche attraverso l'uso tecnologie digitali e la dematerializzazione dei documenti) accrescere la produttività del lavoro pubblico e favorire il riconoscimento di meriti e demeriti dei dirigenti e del personale in base ai risultati.
Si tratta di una vera rivoluzione copernicana basata sul sistema dei premi e delle sanzioni.
Per i dipendenti più efficienti sono previsti:
  • trattamenti accessori collegati alla performance individuale,
  • bonus annuali per le eccellenze,
  • progressioni economiche e di carriera,
  • attribuzione di incarichi di responsabilità,
  • accesso a percorsi di alta formazione in uno dei paesi dell'Ue.
Per vigilare e certificare la qualità del lavoro pubblico nasce inoltre un’authority indipendente per la valutazione. Sarà quest’ultima a garantire un collegamento tra le performance e i contratti nazionali: l’authority per la valutazione, infatti, fornisce all’Aran una graduatoria dei risultati singole amministrazioni. A quel punto è proprio l’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, che la riforma sostanzialmente rafforza - a definire le modalità di ripartizione delle risorse per la contrattazione decentrata, secondo il principio del riconoscimento economico del merito.
 
E ancora, più autonomia e responsabilità per i dirigenti nella gestione delle risorse umane: qualora non vigilassero sull’effettiva efficienza della struttura, i dirigenti vedranno falcidiato il loro trattamento economico accessorio.  Viene introdotto, inoltre ,il divieto di distribuire premi in assenza di verifiche e attestazioni.
 
La Riforma Brunetta introduce nuovi, più potenti strumenti per contrastare l’assenteismo. In caso di certificati falsi scatta il licenziamento e l’obbligo di risarcimento del danno per il fannullone, mentre per il medico colluso rischia la radiazione dall’albo professionale e l’espulsione dal Sistema sanitario nazionale.
 
L' “arma” del licenziamento verrà impiegata anche in caso di assenze ingiustificate, false documentazioni, condanna per reati contro la PA e prolungato insufficiente rendimento.
 
Novità anche sul fronte della mobilità dei lavoratori. "Oggi la mobilità si fa solo con l'assenso dei dipendenti, con il risultato che ci sono degli squilibri, ora invece la mobilità sarà fatta, con le dovute garanzie, anche se il dipendente non è d'accordo - ha commentato Brunetta a margine della conferenza stampa tenuta insieme al premier - ci sarà più mobilità, oggi è volontaria, in futuro non lo sarà più" ha insistito il ministro, spiegando che potrà capitare che il dipendente sia spostato a seconda delle necessità: da un'area dove è meno utile ad una dove lo è di più.
 
Legge n. 15 del 4 marzo 2009
(Alessandra Flora)