Horizon 2020: a Roma info day sul Programma di lavoro ICT

ICT Horizon 2020, Info day Apre, Roma, 14 ottobre 2013 - foto di Viola De SandoUn evento organizzato a Roma da APRE fa il punto sul work programme del settore ICT nell’ambito di Horizon 2020, il nuovo programma per la ricerca e l'innovazione dell’Ue.

Horizon 2020, una sfida per l’Italia

L’evento, organizzato dall’Agenzia per la promozione e la ricerca europea (APRE) per conto del Miur e in stretta collaborazione con la Commissione Ue, ha riunito rappresentanti del mondo della ricerca e delle imprese attivi nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).

Horizon 2020 - ha dichiarato nel suo discorso d’apertura Mario Alì, direttore generale per l’Internazionalizzazione della ricerca del Miur - rappresenta per l’Italia una grande sfida” cui si dovrà rispondere passando “da una logica di inseguimento ad una logica di anticipazione”, affinché aziende e centri di ricerca italiani possano migliorare le proprie performance.

Horizon 2020, ICT Work Programme

Rispetto al Settimo programma per la ricerca (7PQ), ha ricordato Annalisa Bogliolo, rappresentante della DG Connect della Commissione europea, Horizon 2020 riunisce tutti i precedenti programmi per la ricerca in Europa con un budget complessivo di oltre 70 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Le priorità strategiche di Horizon, ha proseguito Bogliolo, sono tre:

  1. excellent science,
  2. industrial leadership,
  3. societal challenges.

Il settore ICT è presente in ognuna di queste priorità con interventi specifici:

  1. excellent science: Future&emerging technologies (FET) open, FET pro-active, FET flagships, eInfrastructures;
  2. industrial leadership: new generation of components&systems, robotics and smart spaces, advanced computing systems and technologies, future internet, micro-nanoelectronics and photonics, content technologies and information management;
  3. societal challenges: le ICT saranno utilizzate per far fronte a sei sfide prioritarie individuate dalla Commissione Ue: sanità, cambiamento demografico e benessere; efficienza e sicurezza energetica; sistemi di trasporto intelligenti; cambiamento climatico; inclusione, eGovernment e apprendimento; protezione della libertà e della sicurezza.

Per incentivare l’innovazione, ha sottolineato Bogliolo, il work programme ICT prevede un nuovo schema di finanziamento (open disruptive innovation scheme) rivolto ai progetti più innovativi. I proponenti potranno accedere a questo schema di finanziamento senza rispondere ad alcuna call; le proposte saranno valutate entro 2-3 mesi.

Italia, serve una politica nazionale per il settore ICT

In vista dell’approvazione del programma di lavoro ICT da parte degli Stati membri, ha proseguito Paola Inverardi, rettore dell'Università degli Studi dell'Aquila e rappresentante Italiano del Comitato ICT in Horizon 2020, è necessario “costruire una politica nazionale per le ICT” creando al contempo “una comunità italiana delle ICT”, non incentrata esclusivamente sull’Agenda digitale. In questo modo, ha continuato Inverardi, l’Italia potrà aumentare la capacità di acquisire fondi europei per la ricerca, cui contribuisce per il 14% riportando a casa solo l’8%.

Punto di partenza delle comunità italiana delle ICT saranno gli stakeholder, individuati dalla Inverardi su incarico del Miur, tra Cnr, associazioni dei ricercatori, Confindustria, grandi industrie, singole università, consorzi di università e colleghi impegnati in altre iniziative europee. Affinché l’Italia possa dotarsi di una propria politica delle ICT occorrono strumenti di raccordo tra comunità scientifica e imprenditoriale, ha dichiarato Inverardi, proponendo la creazione di piattaforme ad hoc.

Partecipazione: le regole di Horizon 2020

Per facilitare l’adesione ad Horizon 2020 la Commissione Ue ha definito regole e procedure di partecipazione più semplici, in linea con il Regolamento europeo n. 966-2012.

Rispetto al 7PQ, ha spiegato l’avvocato APRE Sabrina Bozzoli, punto di contatto nazionale per gli aspetti legali e finanziari, ai bandi Horizon 2020 potranno partecipare non solo i soggetti giuridici (organizzazioni internazionali, imprese, centri di ricerca, università, ecc…), ma anche soggetti sprovvisti di personalità giuridica e le “non-profit legal entity”.

Horizon 2020 prevede nuovi schemi di finanziamento. Infatti, oltre ad azioni per la ricerca e innovazione, azioni di cofinanziamento e supporto e gare d’appalto sono previsti:

  • azioni per l’innovazione riservati a progetti dimostrativi,
  • azioni per il cofinanziamento dei programmi,
  • strumento per le Pmi, articolato in tre fasi: studio di fattibilità, sviluppo e commercializzazione,
  • premi (recognition prize; inducement prize).

Per i proponenti sarà sempre possibile chiedere una verifica in caso di errori procedurali attraverso la ‘review’ della valutazione. In merito all’istruttoria dei progetti presentati la tempistica sarà abbreviata: gli esiti di valutazione saranno comunicati entro 5 mesi dalla presentazione del progetto e gli accordi (grant agreement) saranno firmati entro i tre mesi successivi.

Infine tutte le pubblicazioni scientifiche dovranno essere pubblicamente accessibili; pertanto i costi di pubblicazione a carico dei beneficiari saranno ammissibili.

I primi bandi Horizon 2020, è stato sottolineato durante l’evento, saranno pubblicati tra il 10 e l'11 dicembre 2013.

Links
Gli argomenti di ricerca ICT nei tre pilastri H2020
Il Work Programme ICT 2014-2015 nel contesto nazionale
Regole di partecipazione e strumenti: aspetti innovativi