Fondi Ue – segnalate truffe a imprenditori

Pervenute ai centri Europe Direct diverse segnalazioni di imprenditori raggirati da persone che si presentano come consulenti in finanziamenti europei.

Frodi fondi Ue - Photo credit: perspec_photo88 via Foter.com / CC BY-SA

Fondi Ue – Task force per superare ritardi

IVA - piano Ue per sostenere imprese e combattere frodi

Non è la prima volta che i fondi europei sono al centro di truffe e frodi. L'ultima segnalazione viene dai centri d'informazione Europe Direct, cui sono pervenute diverse segnalazioni di imprenditori raggirati da persone che offrono consulenza per lo sviluppo di progetti europei e chiedono delle cifre che possono andare da poche centinaia a qualche migliaia di euro, garantendo finanziamenti a fondo perduto provenienti direttamente dalla Commissione europea.

La truffa: come funziona, cosa fare

Spesso le aziende vengono circuite con la scusa che la Commissione avrebbe messo a disposizione della loro azienda dei fondi ingenti finanziati anche al 100%, addirittura per spese già sostenute, e che basta solo fare domanda per ottenerli.

Si tratta di truffatori, avvertono i centri Europe Direct e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che dopo aver ricevuto l’importo richiesto quasi sempre si rendono introvabili. Persone che non hanno nulla a che fare con strutture istituzionali, che invece garantiscono serietà e correttezza.

Ciò inoltre getta discredito su quei professionisti seri che invece cercano di aiutare le imprese in maniera corretta e professionale, chiarendo subito che l’ottenimento di fondi comunitari avviene solo a seguito della partecipazione a specifici bandi molto competitivi, in base a progetti redatti in inglese e assieme ad altri partner europei, notano ancora i centri d'informazione Ue. E sottolineano che non esistono finanziamenti europei retroattivi nella maniera più assoluta.

Chi venisse approcciato in maniera sospetta dovrebbe cercare di ottenere la maggior quantità possibile di informazioni sulla società e sullo specifico programma di finanziamento proposto e fare le opportune verifiche; non sborsare le cifre richieste, anche se modeste; segnalare l’accaduto ai Centri Europe Direct presenti sul territorio o agli uffici della rappresentanza della Commissione europea e sporgere denuncia alle autorità competenti.

Italia regina delle frodi

Che non si tratti del primo caso di frode legata ai fondi Ue lo dimostrano i dati riportati nella relazione annuale della Corte dei Conti relativa al 2014 e in parte al primo semestre 2015, presentata a marzo: l’Italia, insieme a Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, è infatti ai primi posti per numero di frodi segnalate. “L'illecita distrazione dei fondi concessi danneggia le finalità specifiche delle sovvenzioni, che attengono alla riqualificazione professionale dei lavoratori e allo sviluppo delle attività imprenditoriali”, spiega la Corte. Non va meglio se ci si concentra sull'incidenza finanziaria delle frodi: in questo caso siamo primi, seguiti da Francia, Spagna, Belgio e Bulgaria.

Nel 2014 le irregolarità sono state riscontrate soprattutto con riferimento alla spesa dei fondi strutturali (65,8%), seguita da quella della politica agricola (33,3%) e infine dalla pesca (0,9%), e hanno interessato per il 59% le risorse gestite dalle Regioni e per il 41% quelle relative alle amministrazioni nazionali.

Non va meglio nel 2016: nei primi 5 mesi dell'anno, la Guardia di Finanza ha individuato finanziamenti europei e nazionali illecitamente richiesti per un valore complessivo di 360 milioni di euro. 5.500 i frodatori di risorse pubbliche, 98 dei quali arrestati, 1.850 i responsabili di reati contro la pubblica amministrazione, di cui 118 arrestati.  

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